Capitolo 20 - Il labirinto delle porte

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- Akane?- sentii una voce maschile chiamarmi dolcemente. Quando riaprii gli occhi vidi il senpai che cercava di baciarmi.

- Buongiorno principes...- gli tirai uno schiaffo spaventata.

- Ahia!- disse massaggiandosi la guancia. 

Gli tirai un'occhiataccia e mi alzai: intorno a noi c'era un'immensa sala  piena di porte. A causa dell'oscurità riuscivo a malapena a vedere il pavimento a scacchi sotto i miei piedi.

- Siamo in un dominio? Non vedo l'acqua...-

- In realtà ti trovi in un luogo un po' diverso dal dominio-  sentii una voce metallica avvicinarsi. Ma quella non era una voce qualunque: era quella di Hanako. Presi per mano il senpai e seguii a corsa la voce. 

- Ehilà Akane!- un  Mokke stava portando sulle spalle una piccola radio. Mi piegai all'altezza del coniglietto e ascoltai quello che il fantasma voleva dirmi.

- Se ti trovi là significa che ti sei fatta fregare di nuovo! Non posso toglierti gli occhi di dosso per un secondo che ti fai quasi uccidere! Sei un'assistente abbastanza deludente...- disse il fantasma sul tono scherzoso.

- MA SE QUEL BASTARDO DI TUO FRATELLO MI HA RAPITA! E' PIU' PERVERTITO DI TE QUELLO SPICOPATICO!- dissi urlando.

- CHE COSA TI HA FATTO?!- iniziò a gridare pure lui.

- Mhhh, perché ti arrabbi tanto Hanako? Non è che ti piaccio?- gli feci la stessa battuta che mi diceva sempre.

- Non ritorcermi contro le mie frasi Akane - disse impermalosito.

- Non devi dirmi qualcosa?- aggiunse Hanako calmandosi.

- Mi dispiace di essermi fatta catturare-

- Brava bambina. Senti Akane, non so quanto reggerà la trasmissione quindi non perdiamo tempo: il luogo in cui ti ritrovi non è né sulla sponda dei vivi e né su quella dei morti e non è un dominio. Questo posto non esiste da nessuna parte...

- Guarda che ci sono pure io con lei!- disse il senpai avvolgendomi un braccio intorno alle spalle.

- STAI ZITTO! Come dicevo non esiste questo posto e quindi può anche portarti ovunque. Ho mandato i miei Hakoujoudai a cercarti, ma ci metteranno un po'. Per questo motivo dovrai darti da fare: tutte le porte che vedi sono connesse a numerosi luoghi di mondi o epoche diverse. Dovrai trovare quella giusta Akane, ma fai molta attenzione perché alcune sono legate a luoghi molto pericolosi. Proprio per questo ho dato a un Mokke la tua arma: l'avevi dimenticata nel mio bagno-  un coniglietto si avvicinò con il mio bastone dorato e io lo presi.

- Dovrai aprire solo le porte che ti sembrano familiari. Fai attenzione Akane,  se non riuscissi più a tornare indietro non me lo perdonerei mai. E' molto pericoloso quello che dovrai fare e sono in pensiero per te, non posso neanche essere al tuo fianco.

Prom...timi... Ak..ne... che farai... ttenzi..ne.

Ti pre...g...Aka...e...tor..a..da...me -

- Te lo prometto!- le parole del fantasma mi scaldarono il cuore: ci teneva veramente a me.

- E' saltata la linea...Stai tranquilla Akane-chan, ti proteggerò io!- disse il ragazzo ormai accerchiato da numerosi Mokke.

- Ma non farmi ridere, forza andiamo!- dissi dura.

Ci incamminammo alla ricerca della porta giusta. Durante il tragitto, Natsuhiko-senpai aprì numerose porte senza un criterio. Al loro interno si nascondevano bestie di ogni genere, Mokke, luoghi terribili e pericolosi. Ogni volta lo imploravo di non aprire le porte a caso, ma lui non mi ascoltava. 

Quando aprì la settima porta, un enorme tentacolo afferrò il senpai e lo trascinò dentro. Sgranai gli occhi e tirai fuori la mia arma.

- Sei un caso disperato: ora io dovrei salvarti? E tu saresti un gentiluomo?!- gli urlai mentre lo seguivo dentro la porta.

Il ragazzo veniva strattonato da un enorme tentacolo proveniente dal pavimento. Divisi l'arma in due lame e iniziai il combattimento. Mentre correvo verso il senpai, numerosi tentacoli più piccoli cercarono di afferrarmi: alcuni riuscii a schivarli con facilità, ma quelli più insistenti dovetti farli a fettine. 

Arrivai ai piedi del tentacolo più grande e lui notando la mia presenza iniziò ad attaccarmi. Mi lanciai contro il senpai: con un salto lo scavalcai e continuai la mia corsa contro il mostro. 

- Schifoso bastardo questa è la tua fine!- saltai sul tentacolo e schivai tutti gli attacchi delle braccia più piccole. Unii le lame e con un balzo finale lo uccisi.

Il tentacolo cadde senza vita a terra facendo un gran chiasso. In senpai mi guardava scioccato, sembrava quasi spaventato da me.

- E-ehm...Tu sai usare q-quelle cose?!- disse indicando la lama.

- Se non avessi scordato la mia arma da Hanako vi avrei fatti a fettine!- dissi arrabbiata.

Lo aiutai ad alzarsi e uscimmo dalla stanza.

- Spero che tu abbia capito la lez...- non ebbi neanche il tempo  di finire la frase che aprì un'altra porta e un mostro lo trascinò dentro.

- Akane...Good luck!- disse prima di scomparire tenendo il pollice alzato.

- Ma stiamo scherzando?!-

Continuai a vagare disperata. Ormai ero sola e stavo iniziando a perdere le speranze. Improvvisamente sentii una musica familiare risuonarmi nelle orecchie. Rimasi in silenzio e mi lasciai guidare dal motivetto. 

Arrivai davanti a una delle porte del vecchio edificio della scuola!!

La aprii immediatamente ed entrai.

- Sono le cinque e mezza del pomeriggio. A tutti i i bambini che stanno ancora giocando, tornate a casa facendo attenzione...- mi ritrovai una delle classi del vecchio edificio. Dalla finestra spalancata entrava l'annuncio serale accompagnato da una folata di aria fresca. Mi affacciai sul davanzale e lasciai che il vento mi accarezzasse i capelli. Un soffio mi alzò delicatamente la gonna: ero tornata a casa!

- Ci sono riuscita!!! Alla faccia di quel pazzoide di Tsukasa!!- iniziai a saltellare tutta contenta finché non sentii una voce provenire da dietro le tende.

- T-tu chi sei?- mi girai di scatto e vidi Hanako seduto a terra. Indossava un uniforme scolastica di vecchio tipo ma la sua camicia era tutta strappettata. Le sue braccia e il suo viso erano colmi di tagli e lividi mentre i suoi suoi occhioni ambrati di disperazione. Era veramente lui? Il mio cuore si riempì di tristezza: perché era in quelle condizioni?

Mi sembrò di tornare a quando avevo visto i ricordi dello Yorishiro di Tsuchigomori.

- Hanako sei ferito?!- mi fiondai su di lui e gli presi il braccio.

- Hai un brutto taglio, cosa è successo?!- non mi rispose ma mi osservò terrorizzato.

- H-hanako stai piangendo?- il ragazzo si asciugò le lacrime e si alzò di scatto.

- I-io...Addio!- Hanako scappò via a corsa, ma mentre fuggiva dalla sua borsa cadde un portachiavi con un ciondolo a forma di astronave.

- Ti è caduto quest...-

- Finalmente ti ho trovata!- gli Hakojoudai di Hanako mi svolazzarono intorno e qualcosa mi trascinò via: sentii il pavimento scomparirmi sotto i piedi.

DESPERATE ESCAPE Hanako-kun x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora