Capitolo 4 - Sayonara Hanako

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Durante tutti i pomeriggi seguenti dovetti andare a pulire il bagno di Hanako, non mi dava neanche un giorno di riposo! Lo divertiva molto vedermi piegata in due  a strofinare il pavimento: tutte le volte che mi rialzavo non mi sentivo più la schiena e lui mi dava della vecchietta.

Una volta finito di pulire, sgattaiolavo al campo all'insaputa del club di atletica, insieme ad Hanako per allenarmi. Inizialmente avevo acconsentito alla sua presenza soltanto perché mi aveva promesso che mi avrebbe fatto da "allenatore", ma al posto di aiutarmi mi faceva soltanto ridere e alla fine ci stendevamo sul materasso del salto in alto a guardare il cielo e a raccontarci barzellette. 

Ogni volta che avevo del tempo libero, andavo dal fantasma a fargli compagnia: a lui faceva molto piacere e pure io ero contenta di passare del tempo con lui. Solitamente gli parlavo della mia vita e delle lezioni che seguivo la mattina, ma lui non mi raccontava mai del suo passato o delle sue passioni; era sempre molto riservato. Avevo provato molte volte a scucirgli qualche segreto ma Hanako non dava segno di voler parlare.

- Ha-na-ko-kun!- dissi mentre gli toccavo la punta del naso con l'indice della mia mano.

- Che vuoi? Mi stavo riposando- rispose  aprendo gli occhi e girandosi verso di me.

- Devo fare l'ultima ripetuta...-

- Ah- si girò dall'altro lato e richiuse gli occhi.

- Sei uno schifoso bastardo!- gli dissi mentre gli saltavo addosso per bloccarlo. Gli immobilizzai le braccia e mi sedetti a cavalcioni su di lui: il fantasma arrossì e distolse lo sguardo.

- Ti sei offerto tu di aiutarmi a cronometrarmi!- gli dissi avvicinandomi ancora di più.

- Ok lo hai voluto te!- improvvisamente non sentii più il fantasma sotto di me. Non riuscii neanche a girarmi che mi prese e mi bloccò contro il materasso.

- Ha-na-fgo-gun non respiro!- avevo la faccia completamente spiaccicata e non riuscivo neanche a parlare. Inoltre le sue mani fredde mi stavano facendo rabbrividire. Con una mano bloccava i miei polsi e con le gambe si agganciava alle mie. Sentivo la stoffa della sua uniforme contro la pelle e le punte dei suoi capelli scivolarmi nel collo. Il suo naso mi sfiorò l'orecchio e udii il suo sussurro conturbante:

- Non provare nuovamente a immobilizzarmi- mi lasciò lentamente i polsi facendo scivolare la mano lungo il mio avambraccio destro. Mi rialzai scoprendo che mi aveva tutta  spettinata, così sciolsi i capelli e li lasciai ricadere delicatamente. Il fantama si girò dall'altro lato e io mi abbandonai sul materasso rimanendo in silenzio finché Hanako non si alzò e mi salutò.

Lo guardai mentre si allontanava: lo odiavo quando faceva così.

Time skip ( a lezione il giorno dopo):

Hanako ieri dopo avermi immobilizzato sembrava molto strano, aveva cambiato umore da un momento all'altro come se nulla fosse. Quando, una volta libera, avevo incrociato il suo sguardo, sembrava un'altra persona. I suoi occhi erano diventati improvvisamente vitrei ma al tempo stesso brutali. Osservarli era stato davvero raccapricciante...

- Saito vai avanti con la lettura- disse il professore con tono autoritario.

- Certo profes...Dove cavolo è finito il mio libro?!- dopo essermi girata un secondo verso la finestra a pensare ad Hanako-kun, il libro che era appoggiato sul mio banco era misteriosamente scomparso.

- Anche il mio zaino è sparito!-

- Dove ho messo la mia borraccia?-

- L-la mia scarpa?!-

Nella classe stavano scomparendo misteriosamente vari oggetti. Rimasi a bocca aperta mentre la classe andava nel pallone cercando di ritrovarli. Il professore dato il caos si arrabbiò e fece una partaccia a tutti quanti finché non suonò la campanella e uscii dall'aula con Aoi.

- Cosa diavolo sta succedendo?- chiesi ad Aoi.

- C'è sicuramente lo zampino di Yousei-san!- rispose sbuffando.

- Di chi?- chiesi inclinando la testa da un lato.

- Se non trovi più qualcosa che eri sicura di aver riposto in un posto ben preciso, significa che Yousei-san te lo ha rubato! Ma ricorda che non devi guardarlo negli occhi per nessun motivo, se lo fai lui ti ucciderà!-

- Andiamo e io dovrei crederti?- un brivido iniziò a percorrermi tutta la schiena: era stata proprio Aoi a parlarmi di Hanako-kun e se fosse esistito anche Yousei-san? Decisi di andare dal fantasma per verificare la veridicità del racconto della mia migliore amica.

- Scusami Aoi ma ora devo proprio andare, ci vediamo domani!- le dissi correndo.

Uscii  dal corridoio e mi avviai verso il vecchio edificio dove risiedeva Hanako. Pian piano che mi avvicinavo alla meta trovavo sempre meno persone: questa zona della scuola era sempre deserta. Inoltre lo zaino sulle mie spalle quando balzavo faceva rombare i libri al suo interno come un tamburo. Dopo essere salita al primo piano, quello del mio zaino era l'unico suono che riuscivo ad udire.

Improvvisamente iniziai a rallentare perché il corridoio era ostruito da vari oggetti buttati a casaccio per terra, tra cui: una paperella di gomma, una scacchiera, un cactus, un ukulele, una scarpa e il mio libro...mi bloccai di scatto. Cosa ci faceva il mio libro lì per terra? Mi piegai per prenderlo, ma nell'aula dietro di me sentii un gorgoglio disumano. Sgranai gli occhi e mi girai lentamente: lasciai cadere il libro con un tonfo sordo. Davanti a me c'era un ammasso informe pieno di occhi alto circa tre metri.

- Tu. Visto. Noi- quel coso schifoso sapeva anche parlare?! Improvvisamente dal suo credo "ventre" uscì un braccio che cercò di afferrarmi: lo schivai lanciandomi da un lato, ma ne comparvero altri. Non dovevo farmi prendere per nessun motivo o mi avrebbe uccisa, così cercai di correre via ma le braccia mi accerchiarono: mi abbassai per schivarne uno mentre mi sfilavo lo zaino dalle spalle e con tutta la forza gli colpii quello che sembrava un punto critico. Lanciò un grido così stridulo che ruppe i vetri delle finestre vicine. Così iniziò a muovere tutte le braccia senza un criterio, cercando solamente di colpirmi. Era diventata quasi una danza: saltavo e mi abbassavo, mettevo un piede avanti per scivolare da un lato o rotolavo. Non sarei durata a lungo, sentivo già la stanchezza e la paura che prendevano il sopravvento. Quel coso continuava a lanciare lamenti e versi raccapriccianti, non avevo mai visto niente del genere. Quando mi capitava sottomano qualche oggetto rubato dal mostro, abbastanza grande da poterlo ferire, glielo lanciavo con tutta la forza che avevo. Non che gli facesse qualcosa, ma così potevo guadagnare tempo.

Il mostro fece un errore: unì due braccia insieme e cercò di colpirmi da un altezza relativamente bassa. Lo utilizzai a mio favore saltando sulle braccia e scavalcando il mostro. Sfruttai la parete per attutire la caduta e iniziai a corre verso l'uscita. Sentivo le sue braccia che si stavano avvicinando, ma io ero già lontana. Stavo per svoltare l'angolo quando inciampai sulla dannatissima paperella di gomma che avevo visto prima. Non ebbi neanche il tempo di proteggermi la faccia e picchiai il naso. Sentii un liquido caldo bagnarmi il viso e cadermi sull'uniforme e all'improvviso, mentre cercavo di rialzarmi, un braccio mi afferrò una caviglia e mi sollevò da terra. Iniziai ad urlare e a piangere mentre mi trovavo a testa all'ingiù e il sangue che mi usciva dal naso sporcava il pavimento. Sarei morta per mano di un coso viscido e orrendo, mi meritavo veramente questa fine?

Si. 

Dopotutto avevo abbandonato i miei compagni per autocommiserarmi, quando avevo perso la gloria avevo deciso di abbandonarli. Da quando Hanako-kun mi aveva guarito ci pensavo sempre: ero stata una dannatissima stronza con tutti, tutto perché non ero stata più in grado di dimostrare le mie abilità. Meritavo di morire. Smisi di divincolarmi e di urlare. Il mio unico rimpianto era quello di non aver detto addio ad Hanako.

Il mostro aprì la bocca mentre mi calava lentamente al suo interno. Hanako probabilmente in quel momento avrebbe riso di me: non ero riuscita a salvarmi a causa di una paperella di gomma. 

Non avrei più passato i pomeriggi a pulire il bagno con il fantasma, non avrei più ascoltato le storie di Aoi e neanche le battute orrende di Hanako. Un'ultima lacrima mi rigò il viso e poi chiusi gli occhi.

Addio.

Addio Hanako.

Angolo autrice:

Eheheheh, vi terrò sulle spine per un po' di tempo. Ovviamente no visto che nessuno sta leggendo la storia ma dettagli ahahahah. Vi avevo avvertito che questo capitolo sarebbe stato più movimentato. Da questo in poi ce ne saranno altri così.

DESPERATE ESCAPE Hanako-kun x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora