Asahi's POV
Time skip due settimane dopo
È la terza settimana di scuola e la stanchezza si fa già sentire. Molti professori hanno già incominciato ad interrogare e la mole di studio per la prima sessione di esami cresce di giorno in giorno. Gli unici momenti di svago sono gli allenamenti di pallavolo e gli intervalli; ed è proprio durante uno di questi che vedo Suga correre verso uno dei bagni mentre si tappa la bocca come se stesse per dare di stomaco, allora, per aiutarlo, lo seguo dentro i servizi. Lì lo trovo che tossisce piccoli petali rosa macchiati di sangue nel lavandino; sono impietrito. "Cosa sta accedendo?!" riesco solo a pensare a questo. «Suga... Stai bene? Hai bisogno di una mano?» bisbiglio io; lo vedo irrigidirsi, si volta e mi fissa.
«Asahi, cosa ci fai qui?!»
«Ti ho visto nel corridoio e volevo darti il mio aiuto»
«Va bene, se puoi, aiutami a pulire e ti racconterò cosa succede»
«D'accordo»
Sarebbe un eufemismo dire che la scena di poco fa mi ha sconvolto, cosa è successo al mio amico per fargli sputare fiori e sangue? Sicuramente non sta bene; è da quando è tornato a scuola, dopo essere stato due giorni a casa, che ha due pesanti occhiaie viola scuro sotto gli occhi, è più pallido del solito e si stanca più facilmente.
Le ore della mattina passano lente ed inesorabili mentre io trovo più utile ed opportuno preoccuparmi per Suga piuttosto che per le lezioni e la mia media scolastica. Dopo un tempo infinito il suono squillante della campanella giunge alle mie orecchie interrompendo questo strazio. Scendo in giardino dove trovo l'alzatore dai capelli grigi che mi fa cenno di avvicinarmi, mi siedo, lo guardo aspettando una spiegazione e lui, capendo, parla.
«Hai presente il primo giorno di scuola? Bene, nell'intervallo ho visto Daichi e Michimiya baciarsi poi, finiti gli allenamenti, io e lui siamo tornati a casa insieme e mi ha detto che stanno uscendo.» D'istinto lo abbraccio, io e Suga ci conosciamo da tre anni, egli mi ha sempre aiutato (e continua a farlo) a superare la mia paura prima delle partite e i pregiudizi che le persone hanno nei miei confronti solo perché ho un aspetto spaventoso, per una volta voglio essere io a sostenerlo.
«Poi sono andato a dormire e, nel momento in cui mi sono svegliato, ho vomitato alcuni petali. È una malattia, causata da un amore non corrisposto, che si chiama Sindrome di Hanahaki. Praticamente ho una pianta all'interno dei polmoni che crescerà fino a soffocarmi.»
«Come?! Non puoi curarla in qualche modo?»
«Si, ma perderei i ricordi di Daichi»
«Oh, quindi?»
«Quindi ho deciso di non farlo»
«Conoscendoti, so che ci avrai pensato molto, ma sei sicuro della tua scelta? Non credi di pentirtene?»
«No, non credo che me ne pentirò»
«Sai che sentirò la tua mancanza, anche dei tuoi metodi di incoraggiamento un po' violenti...»
«Hey! Non incominciare con i discorsi drammatici», poi mi tira una manata all'altezza dello stomaco urlando «Negativity begone!» e scoppia a ridere.
«Asahi, devo chiederti un favore» incomincia.
«Certo, dimmi»
«Promettimi di non farne parola con nessuno. Non voglio che lo vengano a sapere»
«Te lo prometto»
«Grazie»
Angolo autrice
Ciao, come state? Io bene. Questo è il quinto capitolo, spero che vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina ✨
Ci vediamo venerdì con il sesto capitolo 👋🏻
Abbracci Blu💙
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Il fiore più bello {Diasuga}
Fanfiction"Ti preoccupi sempre troppo per gli altri e mai per te stesso" La sindrome di Hanahaki è una rara malattia causata da un amore non corrisposto. La persona che contrae la malattia vomita sangue e petali che diventeranno fiori completi con l'avanzare...