"Ti preoccupi sempre troppo per gli altri e mai per te stesso"
La sindrome di Hanahaki è una rara malattia causata da un amore non corrisposto. La persona che contrae la malattia vomita sangue e petali che diventeranno fiori completi con l'avanzare...
Ho sempre pensato che se ti prepari per ricevere un colpo, questo ti farà meno male. Forse vale solo per gli oggetti, le persone, le cose materiali insomma; ma questo fino ad oggi non lo sapevo. Se dicessi di essere stata presa alla sprovvista dal discorso di Sawamura, mentirei. Ne ero già a conoscenza; prima di confessarmi a lui ero convinta del suo rifiuto (perché immaginavo che stesse con Sugawara-kun) e la sua risposta positiva mi rallegrò molto. Uscendo insieme tutti questi mesi avevo dimenticato questi pensieri e, credendo di aver preso un abbaglio, non ci avevo più dato peso e mi ero concentrata sulla gioia che stavo vivendo. Poco tempo fa, però, il mio (ex) ragazzo ha iniziato a comportarsi in modo strano, mi è parso più distante, credevo che si trattasse di stanchezza dovuta all'allanemento ma quando ha chiesto di parlarmi ho realizzato che le mie convinzioni iniziali erano esatte ed ero pronta ad essere colpita dalle sue parole, sicura che non mi avrebbero ferita.
Così non è stato.
Ho trattenuto le lacrime, che ora mi solcano le guance, fino al bagno delle ragazze, tuttavia appena arrivata non ci sono più riuscita e sono scoppiata a piangere. I singhiozzi che riecheggiano contro le strette pareti di piastrelle biancastre, il gusto salato in bocca, il respiro affannato, il viso bagnato, gli occhi rossi, la schiena contro la porta e le ginocchia al petto. E man mano che passa il tempo mi tornano in mente tutti momenti: quando siamo andati a mangiare il gelato, quando siamo stati in spiaggia, quando abbiamo studiato, quando abbiamo visto i fuochi d'artificio, quando abbiamo passeggiato mano nella mano, quando abbiamo osservato le stelle sdraiati sull'erba, quando ci siamo addormentati vicini guardando un film, quando abbiamo ballato sulle note di una canzone, quando ci siamo abbracciati, quando ci siamo baciati...
«Yui?» pronuncia il mio nome una voce fin troppo conosciuta e rassicurante.
Appena sento il mio nome mi ammutolisco, so perfettamente di chi si tratta e non voglio mostrarmi in questo stato.
«Yui esci, so che sei lì dentro» mi chiama nuovamente.
«O esci tu o entro io» dichiara; quindi mi alzo, sblocco la porta, abbasso la maniglia, la tiro e mi si para davanti la mia vice capitano, Mao Aihara, con le braccia allargate. Senza pensarci due volte, mi fiondo su di lei affondando la faccia nella sua spalla che si inumidisce pochi secondi dopo. Mentre do sfogo a tutto il mio dolore, lei mi stringe forte e mi accarezza il capo dolcemente per consolarmi. Passano i minuti e non ho intenzione di staccarmi dalla piacevole sensazione che mi dà, quando Mao mi lascia un piccolo bacio in mezzo alla fronte dicendo:«Sai, sei bellissima anche quando piangi ma è il momento di far tornare il sorriso su questa faccia»
«Grazie Mao» sussurro arrossendo e, prendendo l'iniziativa, le lascio un veloce bacio a fior di labbra facendola diventare rossa a sua volta.
Angolo autrice
Due capitoli in un giorno!!! Vi avverto che il prossimo sarà il penultimo e volevo ringraziarvi per questo:
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
