Daichi's POV
Timeskip qualche giorno prima
Posso considerarmi una persona responsabile, sono impegnato in una relazione con una ragazza adorabile, la scuola non è mai stata un problema per me e sono il capitano della squadra che rappresenterà la prefettura di Miyagi al torneo interscolastico che si terrà a Tokyo questa primavera eppure non sono pienamente felice, sento come se mi mancasse qualcosa.
Ma cosa? Non lo so, sono giorni che me lo chiedo e non trovo una risposta, così ho deciso di concentrarmi sulle mie sensazioni per capire ciò che mi impedisce di essere soddisfatto. Forse dovrei prestare attenzione anche alla professoressa di matematica; purtroppo quando cominciò ad ascoltare, la donna sta comunicando alla classe i compiti quindi, appena esce dall'aula, mi avvicino a Suga.
«Suga potresti rispiegarmi velocemente quello, per favore?» chiedo al mio migliore amico indicando con il dito un esercizio a caso tra quelli scritti sulla lavagna.
«Va bene. Il numero dodici?» dice prendendo un foglio e una penna.
«Si, grazie» rispondo mettendomi alla sua sinistra e guardandolo scrivere. Osservo i lineamenti del suo viso, mi pare di vederli davvero per la prima volta: i capelli grigi sono leggermente spettinati, gli occhi nocciola, puntati sul quaderno, sono così magnetici da non consentirmi di spostare altrove il mio sguardo, sulla pelle candida come il marmo e liscia come un cuscino spicca, appena sotto l'occhio sinistro, un piccolo neo scuro ed elegante.
«Hai capito ora?»
«Uh... Oh si, si, si, si. Grazie» balbetto arrossendo.
«Tieni, prendilo» afferma il più grande porgendomi il pezzo di carta «Grazie Suga, sei il migliore» dichiaro sorridendogli.
Le ore della mattinata terminano dando a tutti la possibilità di riposarsi e mangiare; mentre esco nel giardino del liceo vedo due mani coprirmi gli occhi e una voce dolce domandare «Chi sono?». Allora, intrecciando le dita con le sue, rispondo:«Yui»
«Indovinato» annuncia e, alzandosi, sulle punte poggia le sue labbra sulle mie come ha fatto tante volte negli ultimi mesi. Questo però è diverso, mi sembra quasi sbagliato, nonostante si tratti della mia fidanzata, "È come se stessi baciando mia cugina" penso staccandomi. «Com'è andata stamattina?» «Benissimo, grazie» risponde lei iniziando a raccontarmi delle lezioni mentre la mia testa si perde nei dubbi che mi perseguitano, e continuano a farlo fino all'inizio degli allenamenti.
L'allenatore ci ha diviso in due squadre per giocare: la prima è composta da Suga, Tanaka, Ennoshita, Tsukishima, Yamaguchi e me; l'altra da Asahi, Nishinoya, Narita, Kinoshita, Hinata e Kageyama. La partita è piuttosto combattuta, appena un avversario segna noi recuperiamo e viceversa, tanto da avvicinarci velocemente al matchpoint. Al servizio si trova Hinata che batte, mandando la palla nella nostra metà campo, Yamaguchi la riceve prontamente e Suga, lanciandomi un'occhiata, si posiziona per alzare. Le braccia e le ginocchia sono piegate, le mani pronte ad accoglierla, le dita si flettono e si ridistendono lasciando volare la sfera colorata; intanto io prendo la rincorsa, salto e schiaccio portandoci alla vittoria. Ci battiamo il cinque (stranamente anche Tsukishima) e, tra i «Ancora un set» dei numeri nove e dieci e i «Non riuscite ad accettare una sconfitta, Re e Mandarino?» del ragazzo con gli occhiali, vedo il mio vice capitano sorridere. È così bizzarro, questo sorriso sembra molto più luminoso di quelli degli ultimi tempi, così genuino da attrarmi, le sue labbra rosate paiono veramente morbide.
"Chissà che sapore hanno?"
Cazzo.
L'ho pensato sul serio. Non ci credo. Sono gay? Da quanto tempo? Solo da oggi o...? Osservarlo intento ad incoraggiare i suoi kohai mi fa riflettere sulle qualità che più apprezzo di Michimiya sono le stesse che mi piacciono di lui. Come ho fatto ad impiegare tanto per capirlo? Non ne ho idea, l'importante è che ora lo sappia. Improvvisamente mi sento leggero, come se potessi toccare il cielo con un dito, solo ammirando i suoi bellissimi particolari e le sue fantastiche imperfezioni che lo rendono unico.
Vorrei stare così per sempre.
Angolo autrice
Ciao!!! Come state? Io bene. Daichi finalmente ha acceso il cervello e capito ciò che desidera. Spero, come sempre, che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per tutti i commenti che mi scrivete.
Baci Blu 💙
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Il fiore più bello {Diasuga}
Fanfiction"Ti preoccupi sempre troppo per gli altri e mai per te stesso" La sindrome di Hanahaki è una rara malattia causata da un amore non corrisposto. La persona che contrae la malattia vomita sangue e petali che diventeranno fiori completi con l'avanzare...