Capitolo 3 ⁓ Avere il cuore spezzato è grave

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Suga's POV

Perché. Perché. Perché ho accettato?! Perché ho accettato di tornare a casa con lui e parlare?! Sono stato uno stupido e un ingenuo a che credere che fosse stato solo un'errore e adesso mi sento peggio di prima.

Mi allontano rapidamente dalla casa del mio capitano e, per quanto voglia, non riesco a smettere di pensare alle parole che mi ha detto. Mentre corro senza una meta, la mia vista si fa sfocata e le prime lacrime cominciano a scendere sulle mie guance. Fermo la mia corsa ad un semaforo rosso e, asciugandomi gli occhi, mi accorgo di aver sbagliato strada; perciò giro indietro e nella mia mente torna a tormentarmi quel bacio. Ormai non trattengo neanche più le lacrime, mi sento un groppo in gola che mi dà una brutta sensazione, come se stessi soffocando, un dolore improvviso si espande dal mio petto e mi spezza il fiato. Mi appoggio ad un segnale di STOP, mi tengo il torace con una mano, il dolore non accenna a diminuire perciò, respirando più a fondo, provo a calmarmi.

Appena ci riesco riprendo il cammino verso casa e sento di aver bisogno di qualcuno con cui sfogarmi, con cui liberarmi di tutto questo soffrire. Mentre lentamente mi trascino sento una goccia fredda cadere sulla mia nuca e scendere lungo il collo accompagnata da un brivido, poi un'altra, un'altra fino a quando la pioggia bagna tutto il marciapiede e le gocce si mischiano alle mie lacrime salate. Le macchine mi sfrecciano a fianco con il loro rumore assordante, che mi ricorda quello che si trova nella mia testa in questo momento, e mi accecano con i fari formando strane ombre che prendono la forma dell'oggetto dei miei pensieri e della mia sofferenza. Mi rendo conto a malapena di essere davanti a quella porta familiare dalla quale esco ogni giorno; sono talmente fradicio che una pozza d'acqua si forma in breve tempo ai miei piedi ma non ha importanza, infatti mi dirigo verso il bagno per per tentare di rilassarmi con una doccia calda. Appena finito, prendo il telefono scorrendo i contatti mentre tossisco di tanto in tanto, probabilmente mi sono procurato un bel raffreddore stando fuori sotto la pioggia, e mi fermo sul numero che stavo cercando XXXXXXXXXX Bestie✨✌🏻 facendo partire la chiamata.

Uno squillo, due squilli e poi una voce calda e vivace dice:«Da quanto tempo, Mr. Refrescing, ti mancavo?» «Oikawa...» «Suga cosa ti è successo?!» mi chiede apprensivo, e gli racconto l'accaduto.

«Non è possibile?! È davvero così stupido da non capire che gli piaci!!! Adesso vado a picchiarlo»

«Non ce n'è bisogno, tanto non cambierebbe nulla. Se con lei è felice a me va bene»

«Ma non puoi arrenderti in questa maniera!!! Digli quello che provi»

«No, è meglio lasciare tutto così com'è, starò bene»

«Suga non mentire a te stesso, starai solo peggio»

«Buona notte Oikawa»

«Buona notte Suga, chiamami se hai bisogno d'aiuto»

«Lo farò»

«Non lo farai»

«Ti prometto che lo farò»

«D'accordo, buona notte»

«Notte»

Mi butto sul letto e mi addormento, sfinito. Purtroppo il mio non è un piacevole sonno ristoratore, anzi; i sogni sono confusi, agitati e mi sveglio tutto sudato e con il fiato corto. Sento una fitta all'altezza dei polmoni, che si propaga verso la gola, e ho la sensazione di vomitare. Corro veloce verso il bagno, mi aggrappo al lavandino e lì rigetto tutto quanto. Ma quello che mi trovo davanti mi lascia sorpreso e inorridito al tempo stesso; infatti non è cibo quello che si trova nel lavabo, ma petali.

Angolo autrice

Ciao bellissimi/e, come state? Non odiatemi troppo per questo capitolo e spero che vi sia piaciuto! Grazie per i commenti e se volete lasciatemi una stellina ✨

Un abbraccio Blu 💙

Il fiore più bello {Diasuga}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora