Capitolo 7 ⁓ Verità mascherate e discorsi tra amici

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Daichi's POV

«CERTO CHE MI INTERESSA!»

Apro la porta degli spogliatoi, sbattendola, e chiedo:«Cosa succede qui?!» Ennoshita, tutto rosso in viso, distoglie lo sguardo borbottando qualcosa di molto simile ad un «niente», nel mentre Suga e Asahi si scambiano un'occhiata e affermano all'unisono:«Solo una piccola discussione, niente di cui preoccuparsi.»

Non convinto continuo a fissarli per qualche secondo per poi smettere. «Spero che abbiate appianato le vostre divergenze e che domani agli allenamenti non ci saranno problemi.» I tre davanti a me fanno un segno di assenso con la testa ritornando a cambiarsi. Avendo finito, mi avvicino al mio migliore amico e gli domando di tornare a casa insieme, essendo che nell'ultimo periodo non ci siamo riusciti; lui mi risponde di si sorridendo e lo imito di rimando.

Passeggiando l'uno accanto all'altro mi ritornano in mente mille déjà-vu di tutte le volte che abbiamo percorso questa strada insieme ma questa volta è diverso: sebbene sia al mio fianco il mio migliore amico sembra talmente distante. È livido in volto, ad eccezion fatta per una leggera sfumatura rosata sulle guance, il suo sguardo è perso nel vuoto, come la sua testa è persa nei pensieri. So che è così, lo conosco tanto bene che sarebbe impossibile non capirlo; eppure, adesso, mi pare veramente enigmatico, lontano, incomprensibile da sconvolgermi, quindi ripesco l'argomento del litigio che ho interrotto.

«Ti va di raccontarmi di prima, perché stavate bisticciando?»

«nulla, solo opinioni diverse» soggiunge dopo un paio di colpi di tosse.

«Su che cosa?» chiedo, non soddisfatto della prima risposta.

«Una sciocchezza» afferma mesto, facendomi capire che è molto di più.

"Perché non ti confidi più con me, Suga? Perché mi menti in questo modo? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Dimmelo, ti prego!" Ma questi rimangono solo pensieri a cui non riesco a dare voce poiché la gola si fa secca all'improvviso, la lingua annodata e sento il magone serrarmi la gola.

«Come va tra te e Michimiya?» rompe il silenzio il più grande

«Bene, non riusciamo a passare troppo tempo insieme a causa delle partite, la scuola e gli allenamenti ma siamo davvero felici. Credo che fidanzarmi con lei sia stata una delle migliori scelte che abbia mai preso»

«Menomale, è questo l'importante» Di punto in bianco mi torna in mente una domanda che occupava il mio cervello da un po':«L'altro giorno ho visto tua mamma a scuola, per quale motivo era lì?»  

«Credo dovesse consegnare dei moduli»

 «Capisco» Però è stato strano: passavo per un corridoio del secondo piano quando vidi la signora Sugawara camminare nel senso opposto; allora io la salutai ma la donna dai capelli argentati mi rivolse solamente una gelida occhiata che mi aveva spiazzato. Mi sono interrogato per giorni sul significato di quel gesto che non riesco a cogliere essendo che lei mi ha sempre trattato come un figlio, invitato a casa sua, sorriso gentilmente e si è sempre informata sulla salute dei miei famigliari.

«Sai, l'ho salutata ma mi ha guardato malissimo» dico ridacchiando imbarazzato.

«Oh mi dispiace, probabilmente non ti ha riconosciuto...» mormora in risposta il ragazzo accanto a me.

L'ennesima bugia. 


Angolo autrice

Ciao, non sono morta sono solo in ritardo😅 Come va la vostra vita? Io vorrei tirare una mazza da baseball in testa a Daichi...

A parte questo spero che il capitolo sia di vostro gradimento e il prossimo uscirà martedì (salvo imprevisti)

Baci Blu💙

Il fiore più bello {Diasuga}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora