Capitolo 8 ⁓ Rilessioni profonde e shopping curativo

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Suga's POV

Time skip qualche settimana dopo

Fantastico, davvero fantastico. Sembra che tutti stiano cercando di far scoprire a Daichi la mia situazione, dopo che io mi sono impegnato per non dirglielo; sicuramente sospetta qualcosa, adesso.

Cosa posso fare?

Potrei continuare a fare finta di nulla, come se niente fosse accaduto, o cambiare il mio approccio allontanandomi da lui fino ad ignorarlo. Non lo so più oramai, entrambe mi farebbero soffrire; tutto questo mi sta sfinendo, uccidendo lentamente e dolorosamente, sia anima che corpo. Ogni volta che lo vedo con lei che passeggiano, ridono, si tengono per mano, pranzano insieme, si siedono vicini, si abbracciano, si baciano... gli occhi mi pizzicano, deglutisco a fatica, il respiro si blocca, il cuore si spezza, la mente si ricorda, la pianta cresce, i fiori sbocciano, il sangue scorre.

Rosso e rosa si mischiano sulla ceramica bianca del lavello mentre piccole gocce, finite sullo specchio, lo colorano di cremisi, offuscando il mio riflesso.

«Tutto bene Onii-chan?» È Keisuke, il mio fratellino, che che si è affacciato alla porta per chiedere come stessi.

«Si, tutto bene» gli rispondo scompigliandogli i capelli grigio chiaro.

«Ma mamma ha detto che sei malato» insite il piccoletto.

«Ha ragione, però non sto tanto male.»

Lui mi guarda con i suoi occhioni verde brillante poi prova ad andarsene ma io lo prendo in braccio, stringendolo.

«Dai Suga, lasciami andare!» urla dimenandosi e lo poso a terra ridacchiando, ricevendo come risposta un dolce broncio dal bambino, prima che corra a giocare.

Mi mancherà tanto e la coscienza che non lo vedrò crescere è difficile da accettare, come molte altre circostanze. I dubbi mi assalgono, non so che scelta devo prendere o se devo prenderne una, a questo punto ho un'unica certezza: morirò presto.

Il mio telefono squilla, lo prendo e rispondo:«Pronto?»

«Mister freschezza, sono fuori da casa tua da dieci minuti, mi fai entrare?!» si lamenta una voce decisamente familiare.

Apro, quindi, la porta per essere investito da un uragano dai capelli castani di nome Oikawa Tooru, che ora mi scruta con occhio critico.

«Non va bene per niente» asserisce «Dobbiamo fare subito qualcosa: vieni!» e mi trascina verso il bagno, salutando di sfuggita mia mamma durante la corsa.

Quando, dopo trenta interminabili minuti, mi libero del capitano dell'Aoba Johsai sembro appena uscito da un salone di bellezza per dive.

«È il momento dello shopping» afferma l'altro ragazzo, guardando l'orologio, poi mi guida verso l'uscita, fermandosi ad augurare una buona giornata a mia madre e mio fratello, e ci avviamo verso il centro sotto il sole di fine maggio.

Ovviamente ci fermiamo in ogni negozio, proviamo cinquemila capi diversi, ci scattiamo centinaia di foto in pose stupide o provocanti ma compriamo solo i vestiti che ci piacciono realmente. Adesso siamo seduti dentro un bar, bevendo tè freddo per contrastare il calore del pomeriggio, quando l'alzatore seduto di fronte a me prende nuovamente la parola.

«Non manca molto al tuo compleanno, hai qualche impegno?»

«No»

«Benissimo!! Tieniti libero per il 12, 13 e 14 di giugno» esulta come se avesse tredici anni in meno.

«Devo avere paura?» dico scherzosamente.

«No, ti verrò a prendere alle 8 di mattina. Ne ho già discusso con tua mamma e per lei va bene»

«Ok»

«Guarda! In quel posto non siamo ancora andati!!!» esclama, alzandosi in fretta e, dopo aver pagato, portandomi con sé verso l'ennesima vetrina.

Angolo autrice

Ciao a tutti/tutte! Come va? Io sono un po' impegnata con le verifiche, ma me la cavo.

Questo era l'ottavo capitolo, trovo che sia un dei meno tristi fino ad adesso, voi cosa ne pensate? Spero che vi sia piaciuto✌🏻

Tanti abbracci 💙💙💙

Il fiore più bello {Diasuga}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora