Capitolo 12 ⁓ 30 novembre

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Suga's POV

30 novembre 2012

Sono le sei e mezza del 30 novembre quando apro gli occhi dopo una notte di sogni agitati, come da otto mesi a questa parte; la stanchezza che accumulo giorno per giorno, aggiunta al tossire fiori e sangue, mi sta portando lentamente verso il punto di non ritorno e, più mi avvicino, più ci penso. Mi pongo molte domande e, per rispondermi, mi immagino dei possibili scenari di quel momento. Mi sento come un malato terminale, e probabilmente lo sono, che sa come morirà ma non conosce né il momento né il luogo di quest'evento. L'unica certezza che vorrei avere è di andarmene sapendo che le persone che mi amano non si dimenticheranno di me.

Anche oggi, come tutte le mattine, trovo mia mamma che prepara la colazione per lei, me e Keisuke ma smette appena mi vede per abbracciarmi e darmi un bacio sulla fronte mentre mi chiede come sto e se ho dormito bene. Finito di aiutarla, mangiare e cambiarmi esco nell'aria gelida di novembre piena di foglie secche dai mille colori che danzano leggere nel vento. Mancano solamente quattro mesi alla fine del liceo, ogni volta che questa consapevolezza mi attraversa la mente sento i brividi alle gambe ricordando che tutti i miei compagni stanno scegliendo la strada da percorrere nel loro futuro, quel futuro che io non avrò perché tra poco sarò proprio come una foglia secca al vento: morto.

Senza essermene reso conto sono arrivato davanti a casa Sawamura, la mano pronta a bussare. "Stupidi piedi, tra tutti i posti del mondo dovevate portarmi qui!" penso sospirando mentre mi giro per andare a scuola e lasciarmi alle spalle questo edificio ma una vocina nella mia mente mi sussurra che se sono giunto fin qui senza esserne cosciente è perché a questo luogo appartiene il mio cuore; non posso neanche negarlo giacché la mia vita dipende da tutto ciò.

«Suga! Grazie per essere passato a prendermi»

Eccolo, la fonte della mia gioia e di tutti i miei problemi, lui, Daichi Sawamura, che si avvicina con sorriso che va da un orecchio all'altro e mi abbraccia.

«Come stai? Hai dormito? Mi sembri piuttosto stanco» chiede come se gli importasse davvero.

«Sto bene, grazie. E per quanto riguarda il dormire, non ci riesco molto. Tu come stai?» rispondo cauto e soppesando ogni parola.

«Sono un po' stanco ma sto molto bene, per fortuna oggi c'è il sole.» dice guardando il cielo arancione all'orizzonte dove sta sorgendo il disco rosso fuoco.

«Già, quando piove sembra che l'energia e la voglia di fare si esauriscano subito.»

«Proprio così. Tu hai studiato i capitoli di chimica per l'interrogazione? Io non riesco a capirla.» sbuffa facendo il broncio che lo fa sembrare così adorabile.

«Si, se vuoi posso spiegarteli.» suggerisco io a mezza voce.

«Davvero! Grazie Suga» afferma stupito mentre il suo volto si illumina.

«Quando vuoi che ci incontriamo?» domando.

«Perché non facciamo oggi pomeriggio tanto Ukai-san ha detto che non ci saranno gli allenamenti e domani è sabato, quindi niente scuola.» propone fiducioso lui, io accetto e continuiamo a parlare così serenamente che mi sembra di essere tornato indietro di una vita, a quando ero felice. Non mi sentivo in questo modo da tanto che avevo dimenticato la gratificante sensazione che dà poter chiaccherare liberamente con qualcuno di qualsiasi argomento, senza però annoiarsi. Sono stato talmente soffocato del mio dolore che non ho capito l'importanza di ciò che avevo già. 

E proprio ora l'ho compreso, proprio ora.

Angolo autrice 

Buongiornissimo! Come state? Leggendo il titolo vi sarete accorti che avrei dovuto pubblicarlo ieri ma non ho potuto. Vi ricordo che questo è il penultimo capitolo.

Baci Blu 💙

Il fiore più bello {Diasuga}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora