Closed eyes

Vieni con me?

Ho voglia di fare un viaggio. Ormai tutti dicono questa cosa ma io non voglio farlo come lo vogliono gli altri. Io non voglio cercare una destinazione, trovare un albergo, capire i costi e quanto ho nelle tasche per poi prenotare tutto e partire tra chissà quanti giorni, settimane o addirittura mesi.
Niente di tutto ciò.
Non voglio fare un viaggio ma un'avventura. Ora vorrei buttare nello zaino una macchina fotografica, dei soldi, una bottiglia d'acqua e partire. Da sola, in compagnia, in auto, in treno, in autobus. Non mi interessa. Vorrei solo andare via di qui. Fuggire al più presto da questa monotonia che da un anno - ma anche di più - mi opprime e mi rende infelice, insoddisfatta della mia vita.
Voglio viaggiare con il sole alto nel cielo per vedere nuovi posti, conoscere gente nuova, sentire la loro storia per tornare arricchita. Non mi interessa la comodità, non lo faccio per rilassarmi ma solo per scappare. Scappare dallo stress, dalle responsabilità, dalle mie paure e dalle persone che non fanno per me. Voglio ritrovarmi a dover dormire in auto, a mangiare un solo panino per tutto il giorno, a buttarmi in mare anche se l'acqua è gelida, anche se non ho il costume solo perché il mare è cristallino, la sabbia scotta o il sole mi brucia la pelle.
Voglio viaggiare con il finestrino abbassato in autostrada che mi scompiglia i capelli anche se fa troppo rumore perché mi fa sentire libera, con la musica a palla anche se è da cafoni perché mi piace cantare a squarciagola. Voglio viaggiare in treno con l'aria condizionata, seduta composta per non dare fastidio agli altri passeggeri ma con il volume delle cuffie così alto da spaccarmi i timpani immaginando, come faccio di solito, situazioni improbabili. Quelle che si immaginano quando la vita che fai non ti soddisfa e vorresti fare altro, con la differenza che però sta volta potrebbero capitare perché sto andando verso una meta sconosciuta e per questo allora tutto è possibile. Voglio concedermi pranzi o cene di lusso, ma anche una pizza su un muretto di una piazza vuota all'una di notte. Voglio girare l'Italia vedendo i luoghi più famosi, in cui mi hanno consigliato di andare, ma anche quelli sconosciuti, in cui sono arrivata per sbaglio, perdendomi.
Voglio fare un'avventura che sappia mettermi alla prova. Mettere alla prova le mie paure, le stesse che mi bloccano ogni giorno e le stesse per cui in realtà non parto. Voglio scoprire nuove versioni di me, magari migliori di quella attuale ma forse anche peggiori. Voglio conoscere persone che possano insegnarmi la misura delle cose, che mi facciano aprire la mente, che mi mostrino cose che non ho mai vissuto, che mi raccontino le esperienze memorabili e i motivi che le hanno rese tali. Voglio sentire il calore che riescono a trasmettere quando sono felici ma anche la loro freddezza quando invece sono arrabbiate o tristi. Voglio imparare a capirli dai loro abbracci, dai loro sguardi e dai loro sorrisi. Voglio tornare a casa e raccontare di persone meravigliose che mi hanno aiutata, di quelle che hanno provato anche a farmi del male, delle volte in cui ho pensato di mollare la mia avventura, anche se sentivo che non ero arrivata ancora alla conclusione, e dei motivi per cui invece non ho mollato. Voglio tornare a casa ricca di nuove esperienze, anche vissute soltanto attraverso il racconto degli altri. Imparare ad amare e ridere in modi diversi da quelli che conosco. Camminare fino ad avere le bolle sotto ai piedi, fino a sentire le gambe cedere. Fermarmi a bere da una fontanella perché ho finito l'acqua, senza preoccuparmi se sia buona o meno, perché ho sete e non ci sono alternative.
Ho bisogno di tutto questo e ne ho bisogno ora. Voglio farlo ora. Non voglio aspettare che qualcuno mi dia il permesso, né voglio dar conto ai miei obblighi o ai miei doveri. Non voglio ascoltare chi mi dice di restare perché "è pericoloso" o perché "devi pensare prima alla scuola". Voglio fuggire per vivere o almeno per imparare a farlo.
Allora che dici: vieni con me?