La vedi?

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Queste sono le giornate peggiori. Quelle in cui, dopo aver ignorato per un bel po' i problemi, le scadenze, i doveri, gli obblighi e qualsiasi altra cosa non ti vada a genio di fare o di pensare, risalgono a galla più pesanti e taglienti di prima. Perché ora hai anche meno tempo. Perché eri rinchiusa dietro quelle sbarre di finta felicità e loro tornano spazzando via tutto. E vorresti smettere di provare questa sensazione. Vorresti poter fermare il tempo e fare ciò che ti va senza paura del domani. Senza la paura di poter deludere qualcuno, di non andare avanti avanti nella vita. Non vorresti crescere ancora perché è tutto troppo veloce per i tuoi gusti o perché non ti va di restare scottata dalle delusioni dei risultati che potresti non riuscire a raggiungere. Sai che ti farebbe troppo male. Vorresti poter scegliere la strada più facile. Vorresti poter confessare a qualcuno questa fottuta paura che non riesci a cacciare via. Quella che sembri avere solo tu.
E tutte quelle domande che cerchi di tenere lontane alla fine riescono sempre ad assalirti per tagliarti e farti del male. E se non fossi ancora pronta? E se fallissi? Quante persone deluderesti? Quante volte riuscirai a rialzarti dopo essere caduta? Quando arriverà il giorno in cui resterai lì, in balia degli eventi, senza riuscire a tornare sui tuoi passi? O forse già sei a terra ma fingi che tutto vada bene. Forse aspetti solo che qualcuno ti noti lì seduta. Ma nessuno lo fa mai. Allora ci resti, lasciando che altri problemi ti cadano addosso come massi enormi provocandoti ferite ancora più grosse che ti rendono più ardua, se possibile, l'impresa di rialzarti e riprenderti la vita in mano.

La vedi? È lì. La te più fragile che possa esistere. È stesa a terra sull'asfalto caldo e tu stessa sei una di quelle persone che la guardano da lontano credendo al suo sorriso. Ma osserva bene i suoi occhi. Non noti che sta male? Non noti che stai male?

Closed eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora