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Mi chiedi se sono felice. Lo fai spesso e io ti rispondo di sì ogni volta, con il sorriso migliore che riesco a rivolgerti. Ma tu non ci credi. Dici che quel sorriso è finto, che rispondo ad una domanda così complessa con troppa facilità, come se ogni giorno facessi le prove allo specchio per risultare credibile. Mi guardi con diffidenza ma non approfondisci mai il discorso. E io a questo non ti rispondo mai perché so che una risposta più lunga di quel "sì" non saprei elaborarla, e lo dici sempre anche tu che sono una pessima attrice.
Mi chiedi se sono felice. Lo fai spesso e io non vorrei risponderti mentendo, ma lo faccio. Dici che ti prendo in giro. Ma forse più che te, prendo in giro me stessa. Ripeto quella risposta sperando che una volta tanto quel "sì" risuoni abbastanza convincente alle mie orecchie da persuadermi che sia vero.
Mi chiedi se sono felice. Lo fai spesso e io vorrei dirti la verità. Vorrei dirti come mi sento ma non trovo le parole. È come se improvvisamente perdessi ogni capacità cognitiva e non sapessi più muovere la lingua. Vorrei poter trovare le parole per descrivertelo.
Per descrivere questa sensazione che sento gravare sul cuore. Che mi schiaccia il petto, a volte al punto tale da non poter più respirare. Di quelle volte in cui sento che mi logora lo stomaco o mi stringe con forza la gola. Di quelle volte in cui il cuore batte forte, quasi a voler uscire fuori, quasi a voler scappare da me perché non merito nemmeno quello. E vorrei avere la capacità di poterlo strappare via dal petto con le mie stesse mani, perché probabilmente farebbe mano male.
E così tu continui a chiedermi se sono felice e io continuo a risponderti "sì" anche se ti vorrei gridare il contrario. Anche se vorrei gridarti aiuto, chiederti di venirmi a salvare. Ma la paura mi blocca. La paura di scoprire che nemmeno tu mi puoi salvare, la paura che questa sensazione che mi opprime resterà per sempre a farmi del male. E se nemmeno tu fossi in grado di aggiustarmi sarebbe troppo. Raggiungerei il culmine. Come quell'ultimo colpo che ti atterra e ti lascia senza fiato, senza la capacità di rialzarti.
Quindi ti rispondo che sì, sono felice e provo a tenerti ancora un po' stretto a me mentre sento che stai scivolando via.

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