Miriam si era svegliata dopo poche ore di sonno, alle tre del mattino. Il cellulare aveva squillato e lei, con la bocca impastata, aveva risposto.
Erano bastate poche parole di Natalia a destarla del tutto.
<<Teresa è stata aggredita.>>
Seduta sul letto, guardò Alan con l'orrore sul volto illuminato dalla luce dell'abat-jour.
<<Teresa? Lei è...>> chiese con voce tremante, senza riuscire a finire la frase.
<<È ancora viva.>> le aveva risposto Natalia con voce affranta <<Adesso è in sala operatoria. Qualcuno è entrato in casa sua, lei era a letto. L'hanno... L'hanno picchiata selvaggiamente. L'investigatore ha ricevuto una chiamata da lei, in cui gli diceva che c'era qualcuno in casa, ma ha chiuso subito la conversazione. Lui ha chiamato la polizia ed è corso a casa di Teresa. Le forze dell'ordine erano già lì, ma dell'aggressore non c'è traccia. Ora Dirk attende notizie dall'ospedale e da un amico che ha in polizia.>>
Miriam aveva preso a tremare e Alan le cinse le spalle. Un calore rassicurante iniziò a percorrerle le vene.
<<È terribile.>> riuscì solo a dire.
<<Ora dobbiamo proteggerci. È vero è terribile, ma non possiamo fare altro che pensare ai prossimi passi.>> ribatté Natalia, con un tentativo dignitoso di avere un tono pratico.
<<Cosa suggerisci?>> le chiese Miriam.
<<Il mio compagno possiede molti alberghi e siamo in bassa stagione, quindi ce ne sono di vuoti.>> spiegò Natalia <<Ne mette uno a disposizione per noi. Il personale è controllato e potremmo rifugiarci in camere separate, in modo da non doverci vedere se non è necessario o non lo vogliamo. Tutte abbiamo lavori che possiamo fare anche a distanza e l'albergo ha un'ottima rete internet. Così saremo in una fortezza e... Ti suggerisco di portare con te il tuo compagno, se noi usciamo dal radar dell'aggressore, è facile che se la prenda con i nostri cari.>>
Miriam rifletté un momento.
<<Credo che si possa fare, ma non è una soluzione.>> rispose guardando Alan che annuiva <<Per ora, comunque, potrebbe andare.>>Fu così che Natalia le spiegò bene come avrebbero agito. Se lo stalker sembrava avere tutti sotto controllo, era necessario far perdere le loro tracce. In città c'erano due alberghi di proprietà di Leone e, il mattino dopo, si sarebbero diretti Natalia, Leone, Miriam e Alan in uno, mentre Delia e Tiberio nell'altro. Sarebbero saliti nelle camere assegnate, poi avrebbero atteso la notte. Sotto il controllo di Dirk e delle guardie del corpo di Leone, sarebbero stati scortati in segreto nel parcheggio sotterraneo e sarebbero saliti, con i loro effetti personali, su una navetta dell'hotel. Normalmente quella navetta veniva usata per accompagnare gli ospiti della struttura da e verso l'aeroporto o la stazione, ma quella notte, avrebbe fatto da copertura alla loro fuga. Sarebbero andati a prendere Delia e il marito, poi avrebbero raggiunto la loro vera meta prima dell'alba. I percorsi sarebbero stati studiati, in modo da agire in maniera sicura e impedire di essere seguiti.
Sembrava tutto uscire da un film di spionaggio, ma erano tutti molto spaventati e nessuno criticò il piano di Dirk, che pareva sapere il fatto suo.Miriam e Alan prepararono le valigie e si curarono di non dimenticare niente. Salirono sulla macchina di Alan e scheggiarono dall'altra parte della città, dove il maestoso Hotel Lotus svettava sopra gli altri palazzi. Posteggiarono nel parcheggio interrato, come da indicazioni, e risalirono con un ascensore immenso. Una volta alla reception, dissero di aver la prenotazione a nome di "Polidori" e vennero scortati in una camera al primo piano.
<<Sei più tranquilla?>> le chiese Alan, stringendola a sé e cullandola piano.
<<Dovrebbe essere la propria casa il luogo più sicuro, invece è da lì che stiamo scappando.>> sospirò lei.
<<Lo so, ma questa storia avrà fine, ci sono troppe persone ben pagate che stanno cercando di risolvere la situazione. Adesso mettiti a lavorare, magari ti distrai un po'.>> propose Alan, poi le lasciò un lieve bacio sulle labbra.Natalia era nella cucina della villa di Delia. Leone e Tiberio erano nel soggiorno.
La padrona di casa prese la mano dell'amica, con gli occhi umidi e un brutto livido sulla guancia.
<<Grazie.>> le disse a bassa voce.
<<Non devi ringraziarmi. Del, sapevo che Tiberio non avrebbe voluto ascoltarti e che non sapeva dell'aggressore, già stanotte ho chiesto a Leone di occuparsene di persona. Adesso gli spiegherà tutto e andrete all'Hotel Calla. Anche se...>> cercò di dire Natalia, ma Delia la fermò con un gesto della mano.
<<Lo so. Preferiresti che approfittassi della situazione per lasciarlo, ma non lo posso fare.>>
<<No. Tu puoi, ma non vuoi.>> sospirò amareggiata <<Tuttavia, io posso rispettare la tua scelta. Sappi, però, che non esiterò a farlo cacciare dall'albergo se vedrò o sentirò qualcosa che non deve succedere.>> aveva lo sguardo serio e deciso.
<<Certo.>> ribatté l'altra con gli occhi puntati sulle mani e un rossore che le imporporava il volto, dove non era livido.
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Una vita (im)perfetta
Mystery / ThrillerMiriam ha una vita equilibrata. Un lavoro che ama, un uomo che vuole trascorrere il resto della sua vita con lei. Cosa manca? Niente. Nella vita, per arrivare dove voleva, senza farsi schiacciare da nessuno, ha fatto delle scelte ed è scesa a comp...