Capitolo 13

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Stevie si morse il labbro inferiore per non urlare e allo stesso momento irrigidì tutti i muscoli.

-vi ho fatto male?- chiese la ragazza che nella mano destra teneva un barattolo di unguento e con la sinistra stava spalmando lo stesso sulla schiena del principe completamente ricoperta di cicatrici sia vecchie che nuove.

-secondo te?- chiese sarcastico Stevie sospirando.

-mi dispiace- disse la ragazza realmente dispiaciuta di aver fatto male al suo principe. Ma non poteva fare diversamente e soprattutto non voleva che il principe Stevie soffrisse.

-lascia stare. Mi sta facendo più male che bene questo unguento- borbottò Stevie alzandosi e rimettendosi con calma la camicia.

-ma non ho ancora finito!-

-non serve a niente spalmare quel coso. Non sento nessuna differenza-

-adesso non sentite nessuna differenza ma credetemi che l'avvertirete presto. Il dolore che sentirete sarà atroce- cercò di protestare la rossa ma si fece piccolissima quando notò lo sguardo di fuoco del suo principe. Aveva parlato troppo.

-conosco il mio corpo e sono sicuro che non mi farà più male di quanto me ne ha fatto quell'unguento e ora va via-

-come volete vostra altezza- rispose la rossa pulendosi la mano sinistra ancora sporca sul suo grembiule per poi chiudere il barattolino e posandolo su uno dei mobili presenti nella camera del principe uscì dalla stanza a testa bassa.

Stevie sospirò prima di continuare a chiudersi la camicia, cosa che non aveva fatto visto che si era messo a discutere con Jean, per poi uscire a sua volta dalla sua camera e dirigersi nella sala da pranzo dove di li a poco sarebbe stata servita la cena. Ovviamente uscì dalla stanza con la giacca nera in mano che si mise addosso subito dopo. Faceva caldo ma l'unguento non si era ancora asciugato e la camicia era bianca, si sarebbe visto qualcosa.

Passando davanti a tanti specchi che tempestavano i corridoi del palazzo di Awan Stevie si fermò di colpo per guardare il suo riflesso e successivamente chiudersi meglio l'ultimo bottone del colletto della camicia in modo da impedire a chiunque di osservare le cicatrici che in parte si vedevano anche sul collo.

-tesoro non hai caldo?- Stevie si girò di colpo ringraziando di essere riuscito a sistemare tutto in tempo e sorrise in direzione della madre.

-sto bene- rispose prontamente il ragazzo anche se dentro stava già morendo colpa anche dell'unguento che dopo un po' iniziava a fare effetto riscaldando tutta la parte sulla quale era stato usato.

-come vuoi- disse la donna continuando comunque a guardare il figlio leggermente preoccupata. Il ragazzo non si vestiva mai leggero e la donna temeva potesse nascondere qualcosa ma non aveva mai chiesto niente.

I due si incamminarono insieme nella sala da pranzo e quando arrivarono erano già tutti presenti e anzi, anche Gale era li con loro.

-era ora- disse proprio l'uomo rivolto ai due biondi che erano appena entrati. Niva e Stevie non dissero niente e andarono a sedersi ai rispettivi posti mentre i camerieri iniziavano a servirli nonostante Stevie si accorse che Gale aveva già il cibo nel piatto e il vino nel bicchiere, segno che l'uomo non aveva voluto aspettare nessuno prima di iniziare a mangiare.

-non sopporto i ritardi e lo sapete bene- continuò l'uomo con il boccone in bocca mentre l'ultimo cameriere porgeva l'ultimo piatto a Stevie che essendo il più piccolo era sempre l'ultimo a essere servito.

-non siamo in ritardo mio signore, di solito mangiamo più tardi- disse Stevie guardando l'uomo negli occhi mentre quest'ultimo lo stava scrutando attentamente visto che molto probabilmente Edward gli aveva detto quello che era successo.

-per me questo è ritardo- disse convinto Gale -vi conviene davvero non farmi perdere la pazienza altrimenti ti aspetta la stessa fine di tuo fratello. E anche a te se non ti decidi a concepire un figlio- concluse poi il castano guardando in direzione di Kayle che stava spostando con la forchetta d'argento un pezzo di carota nel piatto. Sembrava non avesse nessuna intenzione di mangiare qualcosa.

-padre...-cercò di dire Victor.

-non dire niente. È colpa sua se non riesce a rimanere incita e ne pagherà le con...-

-sono incita- lo bloccò Kayle alzando lo sguardo dal piatto e guardando malissimo Gale mentre Stevie sgranava gli occhi. Davvero sua sorella era incinta? Non lo credeva possibile.

-lo spero per te. Se mi hai mentito finirai male- concluse Gale che non sembrava per niente convinto dalle parole della principessa.

Victor invece stava guardando la moglie sorpreso e Stevie non diede molto peso alla cosa ipotizzando fosse perché aveva appena scoperto di star per diventare padre. In realtà Victor era sorpreso perché non pensava Kayle rivelasse così presto la sua condizione. Gli aveva detto che non voleva farlo sapere a nessuno ma erano passati pochissimi giorni da quando lui stesso lo aveva scoperto.

-non mentirei mai su una cosa del genere- rispose invece la ragazza addentando finalmente la carota con la quale stava giocando poco prima.

A parte quella discussione non ce ne furono altre durante la cena e Gale per fortuna non diede nemmeno tanto fastidio. Era andato li solo per controllare con i suoi occhi la situazione, segno evidente che no si fidava per niente di Edward, e a parlare con il figlio cosa che fece subito dopo cena.

-non hai mentito a Gale vero?- chiese Farlan alla figlia e nei suoi occhi si poteva chiaramente leggere la preoccupazione.

-no, per quanto non mi piaccia la cosa sono veramente incinta- rispose la ragazza chiudendo gli occhi per un attimo.

-almeno Gale non ti minaccerà più- provò a dire Stevie ma la sorella gli lanciò un'occhiataccia.

-ti sbagli: me lo troverò ancora di più addosso. Non provare ad essere empatico con me perché non passerai mai quello che sto passando io-

Stevie guardò la sorella mentre le ferite sulla schiena iniziavano a fargli male. Aveva una voglia matta di togliersi la camicia e la giacca per far vedere alla sorella quello che stava passando ma non lo fece. Le voltò le spalle e se ne andò in camera senza aggiungere una parola.

Lo scorpione del desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora