1. Buio Ma Non Troppo

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Pov's Sophia
Nervosamente la mia gamba si muoveva su e giù mentre cercavo di modificare una foto a computer. Guardo l'orologio sullo schermo che segnava le 23.52.
"no basta sono stanca, andrò a dormire, fanculo" arresto il sistema e vado verso il bagno per lavarmi i denti.
Avevo ancora il gusto di uova con la pancetta in bocca quando il dentifricio invase le mie papille gustative.
Mi guardo allo specchio che è di fronte a me , sembravo disordinata e distrutta ma in effetti lo ero proprio. Velocizzo il tutto sapendo che il giorno seguente sarei morta passando la giornata intera a scattare foto e poi alla sera ad eliminarne la maggior parte.
Mi butto a peso morto sul letto infilandomi sotto le coperte come se fossi un lombrico e cerco di chiudere occhio.
Una volta sveglia feci colazione e mi vestito portandomi la macchina fotografica digitale, poi scendo in strada seguendo la musica che sembrava in lontananza.
Conoscevo la mia città ma non tutti i quartieri, su consiglio dei miei, il quartiere francese era ASSOLUTAMENTE DA EVITARE. Non so perché... Fin da piccola me lo avenano vietato quindi mi era rimasto impresso.
Infatti era solo una sensazione che la festa si trovasse a isolati e isolati di distanza dal mio appartamento, perché dopo due minuti arrivo alla via perpendicolare a quella dei festeggiamenti. La musica è orecchiabile ma in certi punti è troppo forte.
Mi addentro, cercando una buona postazione per le foto. "qui no, lì no... Forse lì dovrei farcela" penso guardando un piccolo spiazzo prima di alcuni tavolini da bar totalmente vuoti.
Scatto qualche immagine regolando ogni volta l'obbiettivo per trovare la perfezione.
Mi viene la forgiante idea di fare delle foto seduta ai tavolini... "dovrò ordinare per potermi sedere... Uffa ho solo poche monete..." sbuffo ma dovetti entrare comunque. Alle idee forgianti non si può dire di no! È vuoto, non c'è nessuno, solo qualche sedia spostata da sotto il tavolo. Tutto intatto: alcohol, bustine di zucchero...
" saranno andati a godersi la festa... " penso. Scruto l'esterno del bar attraverso la vetrata cercando qualcuno in divisa o con un grembiule che appartenesse al locale... NULLA.
Mi dileguo prima di finire in qualche pasticcio tipo "ARRESTATA RAGAZZA TROVATA SOLA A RAPINARE UN BAR" o robe simili.
Stavo rivalutando l'idea di sedermi ai tavolini fuori, tanto nessuno se ne sarebbe accorto... Punto l'obbiettivo con il cuore che batteva a mille per paura che mi sgridassero... 1,2,3 ciack finito. Una foto bastava.
Mi diressi verso l'insegna ROUSSEAU, "Che bello capire anche il francese" penso soddisfatta. Lì davanti trovo un altro spiazzo per scattare, impugno la canon e da diverse angolazioni osservo le scene. C'èqualcosa che stona tra tutti quei colori accesi: due figure vestite di scuro, due uomini sulla ventina forse, che si facevano largo tra le persone.

Uno è di pelle scura con capelli davvero corti e l'altro più alto, sul castano chiaro, quasi biondo e camminavano velocemente, così tanto da spostare la gente con forza

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Uno è di pelle scura con capelli davvero corti e l'altro più alto, sul castano chiaro, quasi biondo e camminavano velocemente, così tanto da spostare la gente con forza.
Provo a fare loro una foto per quanto stonassero, scatto e rimango basita dalla loro bellezza.
Osservo per più di 1 minuto quella foto, ogni particolare, finché non mi accorgo che erano spariti, senza tracce lasciate.....

La vendetta della Fenice |ELIJAH MIKAELSON Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora