11. Condizioni

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Sophia's pov
Lui respirando a fondo dice:<< nulla sinceramente. Ma fa parte del piano. >> dice calmo. Ma come calmo porco Giuda, dai. Io muoio e tanti saluti ma vai a fanculo!
Io:<< eh si col cazzo, io dovrei sacrificarmi, fate qualche incantesimo boh arrangiatevi. Apprezzo la sincerità ma che cazzo di patto è elijah! >>
<<Non hai neanche ascoltato il piano>> si passa la lingua sui denti.
<<sentiamo il piano geniale, avanti>>
Sospira:<<Esther sa che ci conosci e lavori con noi... Quindi penserà che possa usarti come leva per farci mettere in allerta. Noi invece le faremo credere che non importi nulla, che sei stata soggiogata e basta per spiarla per conto nostro. Ci sei? >>
<<Si... Ma non vedo cosa ci guadagno>>dico scettica.
<<Un mikaelson che ti deve un favore... Un grosso favore, scegli tu le dimensioni>> mi guardò malizioso.
Non volevo dargli false speranze ma neanche un motivo per saltarmi addosso perciò cambiai discorso:<<quindi cosa dovrei fare? >> A quel punto si appoggiò allo schienale della sedia con espressione trionfante e soddisfatta:<<dovresti semplicemente fare la fotografa al nostro ballo, a tutti gli invitati. >>
<<A quale scopo? >>
Non risponde. Si morde il labbro e poi parla dolcemente:<<ci onorerai della tua presenza Sophia? >> quasi lo sussurra, mi vengono pure i brividi e mi parte un battito. Se ne accorge e sorride.
<<n-n-non lo so.... Elijah>> si avvicina al tavolo e mi guarda dritto negli occhi con sicurezza ma quando ci fissiamo lui distoglie lo sguardo come intimidito e poi dice<<ti prego... >> sussurra sensuale, vorrebbe toccarmi perché vedo che la sua mano si alza un po' ma poi torna composto.
<<v-va bene>> cedo alle sue parole, come lui voleva chissà cosa pensava in quel momento.
Felice si alza dal tavolo in modo elegante e sicuro, <<stasera alle 20.30 da noi. Mettiti un vestito, quello che ti piace di più>>mi limito ad annuire senza riuscire ad aprire bocca. Mi accarezza il viso con il dorso della mano, quasi mi fa il solletico da quanto è delicato. Si blocca, abbassa lo sguardo, sorride forse timido e si allontana dirigendosi verso la finestra.
Fa per saltare ma lo fermo:<<Elijah non ho vestiti alla vostra portata>> si gira con un velo di perplessità sul viso, lo informo che non ho chissà quali abiti da ballo, ma solo qualche vestito da festa e basta. Mi sentivo in imbarazzo ma lui sorride come sempre senza dire nulla. Salta giù senza salutare e sparisce.

Elijah's pov
Mi fermai lì fuori a calmarmi, portai la mano con la quale le avevo accarezzato il viso al naso, con il mio olfatto da vampiro sentii una scia delicata che le apparteneva e sapeva di vaniglia e in effetti c'era un odore molto intenso in quella casa.
Corsi verso casa per organizzare il piano per annientare Esther.
Klaus mi aspettò lì con Hayley.

Sophia's pov
Apro di tutta fretta l'armadio cercando il vestito che avevo messo almeno 10 volte nel giro delle ultime settimane.

Mi faccio la doccia e mi preparo, mentre aspetto che le 20 arrivino, mando le foto al mio capo cercando di metterle al meglio possibile

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Mi faccio la doccia e mi preparo, mentre aspetto che le 20 arrivino, mando le foto al mio capo cercando di metterle al meglio possibile.
Mi attengo al piano:preparo la macchina fotografica e la metto nella custodia. Infine mi trucco con il minimo indispensabile per appunto non dare nell'occhio.
Mi venne il dubbio che un vestito corto non sarebbe passato in osservato anzi... Non ne avevo lunghi, erano nella roba invernale che non avevo assolutamente voglia di tirare fuori.
Guardo il telefono e l'orologio segnava le 19.58, prendo la giacca nera nell'armadio dell'ingresso e poi controllo se nella borsetta avessi tutto.
Esco di casa e davanti mi trovo un uomo che mi dice che mi avrebbe portato lui dai mikaelson con la macchina.... Chi è sto qui?

La vendetta della Fenice |ELIJAH MIKAELSON Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora