3. Come Fai A Sapere Il Mio Nome?

493 16 0
                                    

Mi inginocchiai e raccolsi i pezzi che sembravano solo staccati e non danneggiati. Alzai lo sguardo un secondo dopo per guardare il gruppetto di maleducati ma erano spariti. HO CAPITO, QUI SPARISCONO TUTTI... CHE QUARTIERE DI MERDA!
Li cercai tra la folla per avere giustizia e li beccai dall'altra parte della strada come apparsi dal nulla, come teletrasportati. Andai verso di loro che si stavano infilando in un vicolo, mi avvicinai ma due ragazzi forse sulla 20ina se non di più mi notarono dicendo:" cosa cerchi?" dissero con arroganza e menefreghismo.
"mi avete rotto la macchina fotografica" dissi facendomi coraggio.
Uno dei due la prese in mano e la assemblò male per poi rilanciarmela. Io la presi al volo. "Che cazzo!" sbottai ad alta voce. Non mi cagarono comunque.
"vattene via" dissero a malapena guardandomi.
Me ne andai incazzata nera, cercai di non farlo vedere quindi respirai profondamente.
Non potevo farmi gli affari miei, sono una fotografa! Presi il cellulare e cercai di spiare quei tizi attraverso la fotocamera del telefono. Riuscii a scorgere il ragazzo di colore che parlava agli altri come Gesù faceva ai suoi discepoli. MARCEL.
Feci il video per poi analizzarlo a casa, i dettagli mi risaltarono lo stesso. Corpi perfetti, muscolosi come modelli.
Il video non veniva benissimo poiché le persone mi passavano davanti allora decisi di prendere la scala antincendio del palazzo difianco al vicolo.
La mia curiosità mi esaltava alle stelle come sempre ma se mi avessero scoperta avrebbero chiamato la polizia di sicuro. Quindi cercai di rimanere attenta a non lasciare tracce. Salii sul tetto e prima di affacciarmi risi tra me e me per la genialità di quell'idea.
Feci in modo di non essere vista tra i panni stesi dei piani di sotto e continuai a registrare, la musica oscurava le voci infatti non potevo sentirli, ma provai a leggere il labiale.
Scattai altre foto ma a ogni foto scattata uno di loro si girava per guardare intorno a sé... Smisi per l'ansia che mi avessero sentito malgrado la musica altissima.
Mi schiarii la gola il più piano possibile per non rovinare il video, infatti allontanai la testa.
Tornai a guardare il video ma tutti loro guardavano verso l'alto. Oh cristo! Marcel disse qualcosa ai suoi e arrampicandosi praticamente sui muri scalarono ľ edificio. NON CAPII ERO SPAVENTATA, NON ERA POSSIBILE. CORSI VIA, LA MACCHINA MI CADDE DI NUOVO, LA RACCOLSI IL PIÙ VELOCEMENTE POSSIBILE MA ERA INEVITABILMENTE TARDI.
Marcel era di fronte a me, bellissimo e perfetto com'era,tanto da farmi paura.
M:"Cosa stavi facendo?"
Io:"n-n-niente"
M:"A me non sembrava... Cos'hai lì?" indicò i pezzi tra le mie braccia.
Io:"I tuoi ragazzi mi hanno travolta e mi è caduta la macchina, ero, cioè sono arrabbiata"
M:" e quindi ci spiavi?"
Io annuii tremando.
In un attimo mi raggiunse e io balzani indietro dallo spavento.
M:"Ti ho vista al bar. Ci stavi spiando per caso?"
Io:"Assolutamente no Marcel! Ero lì per bere un po' dato che l'altro bar era deserto." MI FREGAI DA SOLA PORCA PUTTANA.
M:"Come fai a sapere il mio nome?"
Farfugliai qualcosa di incapibile.
M:"Allora hai origliato... Bene."
M:"Chi ti manda?"
Io:"In che senso?" dissi guardandomi intorno. Ero circondata.
Si spazientì.
M:"OH andiamo non fare l'innocente Esther..." Esther? Di nuovo quel nome.
Io:" Io mi chiamo Sophia..." cercai di prendere i documenti nella borsa.
M:" che cacchio fai, stai ferma strega!"
Io:"v-volevo prendere i documenti..."
Mi guardò stranito, Si avvicinò di più e poi mi guardò negli occhi.
M:"Chi sei in realtà?"
La mia bocca sì mosse da sola per rispondere alla domanda.
Io:"Sophia White, ho 20 anni, nata il 21 settembre 1997, originaria di New Orleans."
M:" perché ci spiavi?"
Io:" perché ero incavolata nera per la mia macchina fotografica che i tuoi amici hanno rotto"
M:" Va bene Sophia, Dimentica tutto quello che hai visto e sentito, torna al Rousseau e bevi qualcosa."
Senza neanche rendermene conto mi ritrovai seduta al Rousseau a bere una birra. CHE DIAMINE! COSA È SUCCESSO?

La vendetta della Fenice |ELIJAH MIKAELSON Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora