5. Esther

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Mi svegliai come sempre e abitudinariamente feci le mie cose.
Ma poi...
DOVE CAZZO È LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA!! L'HO PAGATA UN MUCCHIO DI SOLDI!
Mi agitai, cercai di aguzzare la vista e infatti la vidi sul piano in marmo della cucina. La mia macchina senza un graffio, letteralmente... Neanche quelli ai quali ero affezionata da tanto tempo... Wtf!
Non era la mia macchina easy... Solo un quel momento notai un piccolo biglietto di cartoncino color grigio.
Era decorato con piccoli disegni argentati ai bordi mentre al centro c'era scritto: ecco a te come nuova - Klaus Mikaelson.
Klaus, quel Klaus del Rousseau... Quello che è venuto a parlarmi e che.... vuoto totale non ricordai nulla. Decisi di andare in farmacia o in erboristeria in modo che mi prescrivessero qualcosa per le perdite di memoria frequenti.
Entrai nella prima erboristeria dove c'era una donna di colore:

Io:"Mi scusi, volevo sapere se avete qualcosa per la memoria ultimamente non ricordo molte cose proprio come se fossero dei vuoti totali

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Io:"Mi scusi, volevo sapere se avete qualcosa per la memoria ultimamente non ricordo molte cose proprio come se fossero dei vuoti totali..." dissi cercando di non sembrare pazza.
X:"Oh certo arrivo subito"
Dopo qualche secondo torno con una boccetta di erbe in mano e lei mi disse che i fiori lì dentro si chiamavano Verbena.
Io:" c'è qualche indicazione particolare che ne so di prenderla due volte al giorno?"
X:" Basta che metti un pizzico di queste erbe nel tè o nel caffè o in qualsiasi altra bevanda o in un tuo pasto una volta al giorno"
X:" E stai tranquilla che non avrai più perdite di memoria per i vuoti che hai avuto in questi giorni non c'è tanto da fare, ti posso solo consigliare di stare attenta a quello che fai durante il giorno e alle persone che incontri." sorrise.
Io:"Va bene grazie, buona giornata"
X:"A te".
Faceva caldo, abbastanza caldo, avete presente quel caldo umido che ti fa sudare... Ecco quello.
Arrivata a casa provai subito le erbe nel budino al cioccolato. Il gusto era leggermente cambiato però trattenevo lo stesso il respiro mentre lo scioglievo in bocca.
Tornai a concentrarmi seriamente su quel Klaus, decisi di chiedere a Camille tornando al Rousseau però ero appena tornata... Che palle! Dissi ad alta voce. Cercai di fare una specie di lista della spesa per avere la scusa di uscire. Una volta scritta riuscii e mi diressi prima di tutto al bar.
Entrai e aspettai con lo sguardo quello di Camille. Mi salutò cambiando espressione, forse sollevata. Per cosa?
Camille:"allora sei viva!" disse ridendo.
Io:"certo" risposi senza capire il suo tono "perché non dovrei!?" aggiunsi stranita.
Camille cambiò discorso :"posso servirti qualcosa?"
Io:" in realtà sono qui per chiederti dove posso trovare Klaus..." cercai di decifrare l'espressione di Camille che sembrava alquanto stupita. Allora le mostra il biglietto mi aveva lasciato quel tizio.
Io:" si riferisce alla mia macchina fotografica rotta ma sinceramente non riesco a dirti perché si fosse rotta di nuovo o cosa c'entri lui..."
Camille: Non ti preoccupare io lo conosco anche fin troppo bene però non è il tipo da essere cercato è lui che viene a cercare te, però so dove abita." Prese in mano un foglietto e la penna dal taschino e scrisse Probabilmente un indirizzo e me lo consegnò.
Camille:" ecco a te, Spero che riuscirai a parlarci".
La ringrazio hai e mi diressi subito verso l'indirizzo.
oggi il mio attrezzo non pesava sembrava diverso Comunque Andai verso il posto e notaio grosso cancello.
Era aperto Perciò lo spinsi ed entrai non sapevo cosa fare perché non c'era neanche un campanello e Rimasi lì in piedi a pensare e a guardarmi intorno. Poi senti una voce:" Oh ma guarda un po' chi c'è..."

La vendetta della Fenice |ELIJAH MIKAELSON Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora