Dopo aver spento la macchina e chiuso i finestrini, Alexis si abbandonò per qualche secondo sul sedile in pelle dell'auto. Buttò fuori l'aria più volte, con gli occhi chiusi, ma nelle ultime ore non riusciva a vedere e sentire nulla di diverso dalla scena che aveva vissuto quel giorno nello studio del Dr. Lewis.
Ogni volta che provava a pensare a qualcosa di diverso, le tornava in mente la voce del dottore che le diceva di essere incinta, lei che si voltava verso lo schermo e vedeva il piccolo che cresceva dentro di lei, le lacrime e il sorriso che aveva fatto.
Una volta uscita da lì, però, né un sorriso, né una lacrima avevano più attraversato il suo volto.Signorina Moore, lei è incinta!
Alexis scrollò la testa. -Ok, basta, riprenditi Alexis.- borbottò tra sé e sé.
Controllò il cellulare mentre scendeva dall'auto, c'erano alcune telefonate di Tony.
Nel parcheggio del Facility intravide la sua auto ed immaginò che fosse al piano di sopra, quindi non si scomodò a richiamarlo.
In lontananza, Alexis vide anche Sam Wilson entrare in un'auto e salutarla da lontano con la mano ed un sorriso sul volto. Anche lei ne accennò uno e lo salutò con un gesto della testa. Il suo cuore galoppò un po' più velocemente, quando realizzò che, allora, al piano di sopra c'era anche Bucky, ma a quel pensiero...Scherzi, Alexis? Guarda qui!
-Mio Dio, non posso credere di avere una mente così debole.- si lamentò da sola.
Quando arrivò all'ingresso trovò Tony con il cellulare all'orecchio. Dal tono della conversazione aveva capito stesse parlando con la moglie, e l'aveva appena avvertita che la ragazza fosse appena rientrata. Le dispiacque che lui e Pepper avessero iniziato a preoccuparsi.
-Allora ci sei!- esclamò Tony, mettendo le mani nelle tasche.
Per Alexis fu come sentire per la prima volta qualcuno del mondo reale parlare.
Abbozzò un sorriso, poi strinse le labbra. -Ci sono!- rispose, dandogli una pacca sul braccio.-Stavo iniziando a preoccuparmi, erano cinque ore che nessuno aveva più tue notizie.- disse lui, mentre camminava lentamente accanto alla ragazza. -E' tutto a posto con... la visita?-
Alexis scosse una mano in aria. -Oh, sì, a postissimo, tranquillo.- si morse una guancia per non implodere. -Ti dico la verità: sono stata al parco e mi sono addormentata sul prato.-
Tony la guardò di lato. -Al parco!?-
-Sì, erano cinque mesi che non uscivo da sola. Mi sono presa un po' di tempo per me. Tu piuttosto, come è andata la missione?-
Tony, non del tutto convinto che Alexis gli stesse dicendo la verità, fece spallucce e la accontentò nel tentativo di cambiare argomento. -Alla grande, ci abbiamo messo un'ora o poco più. Peccato che non c'eri tu con i tuoi portali, altrimenti saremmo a casa da ore, invece che da minuti.- si fermò e prese Alexis per un polso, sorridendole dolcemente. -Sappi che sono sbarcato direttamente qui per avere notizie su quella visita che dovevi fare.- poi guardò l'orologio. -Ma ora che ti ho vista, vado da mia moglie e da mia figlia.-
Nel pronunciare l'ultima parola, Tony non si accorse che Alexis dentro sentì un tremore accalappiarle il cuore, ed una piccola scintilla ambrata le abbracciò la mano, che lei mise prontamente in tasca.
-Sono onorata, signor Stark.- disse lei, facendo un lieve inchino mentre riprendeva a camminare nella direzione opposta rispetto a Tony. -Salutale da parte mia!-Figlia.
Quella parola le rimbombava nella testa durante quei passi che la separavano dall'ascensore, che le sembravano lenti ed infiniti.
Chiuse di nuovo gli occhi e buttò di nuovo fuori l'aria in un soffio.
Non sapeva per quanto tempo ancora avrebbe continuato a mentire alle persone intorno a lei. Non sapeva come, quando e a chi dirlo. Sicuramente avrebbe dovuto dirlo a Bucky, ma il solo pensiero le faceva correre il cuore al punto da non sentirlo più nel petto.
Non aveva dubbi che il sergente sarebbe stato entusiasta della notizia. La sua paura era un'altra: che il suo corpo non avrebbe retto la gravidanza. E la conseguente delusione che Bucky avrebbe provato, forse, nei suoi confronti.
Oltre al fatto che non era neanche sicura che fosse così pronta ad abbandonare il suo lavoro su due piedi.
Lei era un'Avenger. Le era sempre piaciuto difendere i deboli, portare pace in una situazione di squilibrio, aiutare gli altri a risolvere i propri problemi, fin da quando era bambina.
La sua vita era stata stravolta con la morte dei suoi genitori
Ora stava per essere stravolta con la nascita di un bambino.
E se anche la gravidanza fosse andata bene, lei sarebbe stata in grado di essere una buona madre?
Non lo sapeva minimamente. Si rese conto in quel momento che, cavolo, aveva solo 23 anni.
STAI LEGGENDO
New Avengers Together II - Promises
Fanfiction[Completa] - [Sequel di New Avengers: Together] - Alexis e gli Avengers tornano in scena: è passato un po' di tempo dagli attacchi terroristici e dal tentativo di sterminio di massa da parte del gruppo neonazista "A.T." e, finalmente, i nostri Aveng...