Capitolo XIII: E' identica a lei

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Il dottor Lewis stava scrivendo su dei fogli di carta che teneva sul braccio in una cartellina. Teneva gli occhiali sulla punta del naso, per riuscire a mettere a fuoco Alexis mentre la guardava di tanto in tanto.
La ragazza stava seduta sul letto della sua stanza in ospedale, e Lewis capì subito che dietro quello sguardo estremamente calmo, si celava un battito cardiaco fin troppo accelerato. Che poi così tanto celato non era, a giudicare dalle scintille dorate che le percorrevano il corpo.
Accanto alla ragazza stava semi seduto Bucky Barnes, con uno sguardo agitato quanto il cuore di Alexis.
Entrambi lo guardavano, attendendo il responso.

-Hai avuto delle contrazioni uterine, Alexis.- disse il dottore chiudendo la penna a scatto ed infilandola nel taschino del camice.

La ragazza aggrottò la fronte e, cercando di non far trasparire la sua agitazione, scambiò uno sguardo rapido con Bucky, poi annuì lievemente.
-Contrazioni uterine... sarebbero quelle che si hanno durante il parto?-

-Già. Mi sembra un po' presto per partorire, non credi?-

La ragazza annuì, così come Bucky accanto a lei che strinse le labbra. Il dottore si risistemò gli occhiali e riprese:
-Sono minacce di aborto Alexis. Ad un mese dall'inizio della gravidanza, non va per niente bene.-

-Decisamente no...- rispose la ragazza.

Bucky strinse gli occhi come se avesse ricevuto una coltellata, Alexis lo notò e gli strinse la mano.
Neanche lei ne era felice, ma a sé stessa avrebbe pensato in un secondo momento.

-Devi riposare, Alexis.- disse il dottore, mettendo le mani in tasca. -Fino a domattina starai qui, così potremo controllarti, poi te ne torni a casa e non ti muovi dal letto. Puoi solo spostarti da un letto ad un altro.-

-Ma-

-Niente "ma".- Lewis guardò Bucky e gli puntò un dito contro. -Voi Avengers dovete fare finta che lei non esista più.-

Bucky annuì, poi si voltò verso Alexis.
-Dovevi andartene.-

Alexis lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure. -Sì, me l'hai già detto. Ma mettiti nei miei panni, Buck.-

Il dottore sospirò, constatando la cocciutaggine di Alexis, poi lasciò alla ragazza delle carte da firmare ed andò verso la porta. Poco prima di aprirla disse, di nuovo: -Riposo, Alexis.-

Nello stesso istante in cui Lewis aprì la porta, si lanciarono dentro Tony, Steve e Stephen.
Alexis sobbalzò nel vederli entrare con una tale foga.

-A te avevo detto di andare a casa, e a voi avevo detto di non venire!- disse la ragazza, puntando il dito prima contro Strange e poi contro gli altri due.

-Io avevo detto a Pepper che le avrei preparato una bella festicciola.- disse Tony andando a sedersi accanto alla ragazza. -E invece eccomi qui!-

-Vedrai che Pepper mi ringrazierà, allora.- soffiò acida Alexis.

Poi la ragazza puntò lo sguardo su Steve, che teneva in una mano una rosa bianca e nell'altra un sacchetto di cupcakes.
Alexis sorrise e si allungò fino ad arrivare ai piedi del letto per afferrare il dono portatole da Steve.
-Muoio di fame.- disse.

Istantaneamente, Bucky sussultò, le prese per le spalle e la rimise nella posizione di prima.
Alexis alzò gli occhi al cielo, poi guardò di nuovo la rosa tra le mani di Steve.

-Ragazzi, va tutto bene, ok? Non c'è bisogno di tanti convenevoli- indicò la rosa -o che mi trattiate come se fossi di cristallo.- guardò Bucky. -Sto bene, stiamo bene e non c'è nulla di cui preoccuparsi.-

New Avengers Together II - PromisesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora