Capitolo 27

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T/n's pov

Vuoto. Vedevo solo quello. Avvolta dal nulla, venivo cullata dai rumori ovattati delle ambulanze che in poco tempo vennero sostituiti da quelli di una sala operatoria. Non so per quanto tempo la mia mente fu invasa dal suono del metallo dei vari strumenti chirurgici. So solo che improvvisamente quei rumori scomparvero. Passò altro tempo. La sensazione di vuoto stava diventando scomoda e provai a liberarmene. Come se il mio cervello avesse riattaccato la spina, ripresi a percepire meglio ogni sensazione. La presenza di un materasso morbido, di un cuscino e di un leggero lenzuolo. L'odore di disinfettante in contrasto con un aroma alla menta inconfondibile. La mia mano destra riscaldata da una stretta altrettanto inconfondibile. Lui era lì. Quanto mi era mancato...Volevo aprire gli occhi, saltargli addosso e dirgli quanto lo amavo ma la breve inattività del mio corpo causata dalla battaglia da cui ero uscita e dalla quantità indescrivibile di anestetici che mi avevano somministrato non me lo permisero. Cercai di dargli un segnale, di muovermi in qualche modo. Poi però lui iniziò a parlare.
Bakugou :"Forse non mi sentirai e alla fine di questo inferno non vorrai ascoltarmi probabilmente. Beh sappi che io ti amo ancora anzi, non ho mai smesso e mai smetterò di farlo. Sei l'amore della mia vita. Non ho mai amato nessuno come ho amato, come amo e come amerò te. So di aver fatto una cazzata, in realtà più di una, ma ho sbagliato. Tu non hai colpe, non hai fatto nulla e hai subito più di tutti. Non meriti tutto quello che hai passato, dovrei essere io qui, su questo letto d'ospedale, al tuo posto. Sono un completo idiota, ho sbagliato tutto. Non so come tu sia riuscita ad avvicinarti a me, non so come tu sia riuscita a vedere del buono in me, non so come tu sia riuscita ad amarmi, ma ti ringrazio. Ti devo tutto, con te ho passato i mesi più belli della mia vita. Se non mi amassi più lo capirei, ma sappi che io ti amerò per sempre."
Quelle parole mi diedero forza e riuscii a sbloccare quello stato comatoso in cui mi trovavo. Provai inizialmente a stringergli la mano ma non sembrava essere abbastanza, così provai ad aprire gli occhi. La luce bianca della stanza che si rifletteva sulle piastrelle del pavimento mi accecò per un attimo. Riuscii a mettere tutto a fuoco in modo tale da poterlo finalmente vedere. Teneva lo sguardo basso, era piuttosto teso e la stretta della sua mano intorno alla mia era leggermente aumentata. Dovevo dargli un segnale più evidente, fargli capire che fossi sveglia, così provai a parlare.
T/n :"A-anche io ti a-amerò per sempre B-Bakugou Katsuki..."

Alzò di colpo la testa e i suoi magnifici occhi rossi incontrano i miei. Le guance rigate dalle lacrime, le labbra screpolate e i capelli più spettinati del normale mi fecero intuire che gliene avevo fatte passare di tutti i colori.
Bakugou :" T-T/n...s-sei sveglia..."
Nonostante la stanchezza sorrisi e gli risposi.
T/n :"Certo che sono sveglia idiota."
Le lacrime iniziarono a solcare le sue guance e mi abbracciò di colpo.
Nascose la testa nell'incavo del mio collo e iniziò a singhiozzare. Ricambiai la stretta a fatica, ma averlo così vicino pareva davvero un sogno.
Bakugou :"M-mi sei man-mancata così tanto..."
T/n :"Anche tu mi sei mancato."
Sussurrai.
Bakugou :"Non...non lasciarmi più...ti prego."
Gli occhi mi si inumidirono leggermente.
T/n :"Non ti abbandonerei mai, per nulla al mondo."
Restammo in quella posizione per qualche minuto. Iniziai a ripensare a tutto quello che era successo nell'ultimo periodo. Ricordai soprattutto la nostra litigata. Non mi sentivo più spaventata come prima, ma per quanto la voglia di baciarlo fosse grande, mi trattenni.
Bakugou :"O-ora vado a chiamare un medico..."
Disse staccandosi e asciugandosi le lacrime con le maniche della felpa.
Prima di uscire dalla stanza mi rivolse un leggero sorriso.
Non passarono nemmeno due minuti che un medico, un paio di infermiere e Recovery Girl entrarono nella camera seguiti dal biondo. Subito iniziarono a controllare tutti i parametri e mi fecero varie domande.
Passò appena un'ora quando mio fratello in lacrime spalancò la porta della stanzetta seguito dai nostri genitori e dal professor Aizawa. Anche loro mi fecero tantissime domande. Mia madre aveva gli occhi arrossati e il suo semplice e solito trucco era completamente sbavato a causa delle lacrime che continuavano a scendere copiose. Mio padre invece aveva la camicia tutt'altro che perfettamente stirata, la cravatta allentata e il viso pallido. Non penso di averli mai visti così male. Eijirou non era da meno. I capelli liberi dalla solita gabbia di gel gli ricadevano sul viso marcato dal passaggio delle lacrime, la felpa bagnata probabilmente da quest'ultime e la fasciatura che aveva in testa, messa sicuramente a causa di una ferita dovuta allo scontro.

KINDNESS~Bakugou x reader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora