COME RIUSCIRE A LIBERARSI DA COSE CHE TENGONO IMPRIGIONATI

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Ci sono legami che ci tengono imprigionati da cui vogliamo liberarci ma, a volte non riusciamo. Ci sono molte cose che possono avere la meglio su di noi, che ci comandano, alle quali non riusciamo a rinunciare ma, sappiamo essere dannosi per noi. Per qualcuno può essere un "vizio", per qualcun altro può essere qualcosa che gli ruba molto tempo, oppure una relazione che sappiamo essere sbagliata, ecc.

Ho visto tanti intraprendere digiuni per togliere cose nella loro vita che non andavano bene ma, dopo a ver smesso il tempo di digiuno, ritornare a fare esattamente quello che facevano.

Digiuni di quaranta o, ventuno giorni, sono davvero troppo pochi. Non è in quaranta o addirittura, in venti giorni che riuscirai a togliere quelle cose che non vanno bene dalla tua vita. Forse ci riuscirai per i primi giorni ma, dopo riprenderai esattamente dove hai lasciato.

Ci vuole del tempo per cambiare cose che sono radicate. Queste cose sei tu a volerle compiere, azioni dettate dalla tua mente. È la mente che comanda di fare determinate scelte. È la mente che premedita ciò che deve essere compiuto. Quindi, è la mente che deve essere cambiata, è questo il campo di battaglia, la fonte del problema. E alla mente non gli togli la memoria in così poco tempo. La mente si ricorda molto bene quella cosa che tu non vorresti più avere nella tua vita, non dimentica così facilmente.

Attenzione, con questo non vogliamo dire che i digiuni non servono, certo che servono, sono cibo per lo spirito e, a volte, è meglio digiunare dalle cose delle carne per dedicarsi alle cose dello spirito. Ma se vogliamo togliere dalla nostra vita qualcosa che non và, dobbiamo fare qualcos'altro.

Facciamo un esempio pratico come un digiuno del genere non riesce a vincere la battaglia per la tua mente se non aggiungi qualcos'altro. Prendiamo il vizio della sigaretta. La mente ricorderà perfettamente dopo venti/quaranta giorni il gusto e il sapore della sigaretta e come questa ci faceva sentire mentre la si fumava. Nel tempo del digiuno magari non si è accesa nemmeno una sigaretta e nel termine dei giorni di digiuno si è riusciti a continuare con questa attitudine; ma, questo per la prima settimana, dopodiché, il profumo della sigaretta di un amico arriva alle nostre narici e, magari è proprio la stessa marca che fumavi. Dopo un caffè, dopo una forte emozione, nervosismo, stress ecc., qualcuno ci offre una sigaretta e noi pensiamo di concedercela (dopotutto è da tanto che non ne fumiamo una), cosa vuoi che accada, in fondo ce la meritiamo! È così, senza nemmeno accorgercene, ne inizieremo a fumare delle altre, fino a tornare esattamente dove avevamo lasciato.

Un altro esempio può essere un giovane che scopre un bellissimo videogioco. Gli piace così tanto che ci gioca davvero tante ore, non accorgendosi che ciò gli sta rubando tantissimo tempo. Questo videogioco ha avuto la meglio su di lui, adesso lo comanda e non riesce a decidere lui quando smettere (proprio come per le sigarette).

Adesso, ammettiamo che questo giovane non giochi per quaranta giorni ma, passati quei giorni, ritornerà a provare quel gioco e la situazione ritornerà esattamente come era prima.

Comprendiamo che quaranta giorni per dimenticarsi di quel gioco sono davvero pochi? La mente del ragazzo ricorderà benissimo quel gioco che tanto gli piaceva, addirittura se ne sarebbe ricordato anche dopo mesi. È davvero poco tempo per dimenticare un'abitudine. Le cose sono due: 1, il tempo del digiuno si prolunga così tanto da arrivare a dimenticare; 2, bisogna aggiungere qualcos'altro, sostituendo con altre cose nuove.

Ro 12:2: "E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente...".

La Scrittura ci dice di non "conformarci a questo mondo" ma di essere "trasformati mediante il rinnovamento della nostra mente". Quindi ciò che dobbiamo fare e trasformare la nostra mente mediante un rinnovamento.

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