NON SPEGNERE LO SPIRITO NEL MOMENTO PIÙ BUIO

15 3 0
                                    


Non ascoltare le voci esagerate che ti dicono che non ci sono più speranze.

È buono ascoltare le notizie, informarsi e seguire le direttive dei medici, in tempi come quelli che stiamo vivendo soprattutto, ma non ascoltare tutto il giorno questo; ascolta Dio! Lui ha sempre parole buone, parole di incoraggiamento. Oggi ha una parola per te:

Atti 16:22-33: "²² Allora la folla insorse tutta insieme contro di loro; e i pretori, strappate loro le vesti, comandarono che fossero frustati. ²³ E, dopo averli battuti con molti colpi, li gettarono in prigione, comandando al carceriere di tenerli al sicuro. ²⁴ Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi. ²⁵ Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano. ²⁶ Improvvisamente si fece un gran terremoto tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell'istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si sciolsero. ²⁷ Il carceriere, destatosi e viste le porte della prigione spalancate, trasse fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. ²⁸ Ma Paolo gridò ad alta voce: 'Non farti alcun male, perché noi siamo tutti qui'. ²⁹ E, chiesto un lume, egli corse dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e Sila; ³⁰ poi li condusse fuori e disse: 'Signori, cosa devo fare per essere salvato?'. ³¹ Ed essi dissero: 'Credi nel Signore Gesú Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua'. ³² Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. ³³ Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati."

A mezzanotte nel momento più buio Paolo e Sila pregavano e lodavano Dio e i prigionieri li udivano. Non possiamo di certo dire che cantavano nel momento più bello. Erano in prigione, erano incatenati, rinchiusi in isolamento. Dopo essere stati accusati da tutti in piazza, dopo che strapparono loro le vesti e frustati, hanno ancora la forza di lodare Dio! Alleluia.

Ci rendiamo conto in che situazione si trovavano Paolo e Sila? erano in carcere! Erano stati maltrattati e si trovavano nella parte più interna del carcere in isolamento. Possiamo impare da questo esempio che ci portano questi due credenti. Noi siamo chiusi in casa e, se Paolo e Sila mentre erano chiusi in carcere si rallegravano e cantavano lodi a Dio, noi molto di più possiamo lodare Dio in casa. Direi che comunque la casa è di gran lunga migliore del carcere.

Paolo e Sila si lamentavano? erano disperati, impauriti? No! credevano in Dio, lodavano e ringraziavano Dio, nonostante portassero ancora i segni dei colpi su di loro.

Nel verso 33 dice:  Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. Portavano ancora i segni nei loro corpi, avevano le piaghe per via delle frustate che subirono. Nonostante tutto lodavano Dio!

Ci sono circostanze che ci spremono, ma come reagirono questi credenti quando furono spremuti? Con Lode! Se si spreme una arancia ne esce un succo, se si spreme un credente ne esce lode!

Non si poteva stare accanto all'apostolo Paolo e non essere ripieni di fede, ripieni di speranze, contagiava chi gli stava vicino, con la sua lode, con la sua preghiera e con la sua positività. Portò il capo della prigione a credere in Gesù. Così anche noi dobbiamo diventare persone contagiose, non del coronavirus, ma della fede in Dio.

Giacomo 1:2: "² Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere,"

Giacomo dice di considerare una prova una grande gioia, non gioia ma grande gioia. Questo vale quindi anche per i tempi di prova che stiamo vivendo, per questo virus che minaccia.

lo stesso come dice Giacomo 1:4 " produrrà perseveranza, costanza". Sicuramente in questa prova stiamo esercitando la nostra perseveranza; possiamo durare più del nemico.

Gesù ha detto che ci vuole fede solo quanto un granello di senape (Matt.17:20), però non ha mai detto quanta pazienza ci vuole.  Se ci vuole un granello di senape di Fede, di pazienza ce ne vuole molta.

Ci sta un momento di sconforto, di scoraggiamento, ma dopo dobbiamo subito rialzarci. Mai arrendersi! La Parola di Dio ci incoraggia sempre. Anche Paolo come Giacomo, disse di gioire sempre:

Filippesi 4:1: "¹ Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, gioia e corona mia, state fermi in questa maniera nel Signore, o carissimi."

Dice di stare fermi in questa maniera, vediamo qual'e la maniera a cui si riferisce Paolo:

Filippesi 4:4: "⁴ Rallegratevi del continuo nel Signore lo ripeto ancora: Rallegratevi."

Come Giacomo, Paolo dice la stessa cosa di rallegrarsi sempre, sempre significa sempre, quindi anche nei momenti difficili.

1Tessalonicesi 5:16-17,19: "¹⁶ Siate sempre allegri. ¹⁷ Non cessate mai di pregare … ¹⁹ Non spegnete lo Spirito."

Quando Paolo disse questo era chiuso in prigione. Se Paolo disse questo chiuso in prigione, quanto più noi chiusi in casa. Nel verso 6 e 7 di Filippesi 4 dice:"⁶ Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. ⁷ E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesú."

Non state in ansia! Ma pregate e la pace vi proteggerà i cuori. Dice non preoccuparti di niente e prega sempre, non spegnere lo spirito. Non farti prendere dalla disperazione,  ascoltare Dio proteggerà il tuo cuore, dall'ansia,dalla paura e dalla disperazione.

LA PAROLA E LO SPIRITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora