SACRIFICIO Pt.1

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Sacrificio è una parola che oggi sta scomparendo. Nessuno è più disposto al sacrificio, né per sé , né per gli altri. Vogliamo tutto e subito, senza sacrificio ovviamente.

Una generazione che non conosce sacrificio è una generazione destianata al fallimento, senza raggiungere mai a risultati sperati.

Chiediamolo ad una madre se ha ottenuto suo figlio senza nove mesi di sacrificio. E così anche la natura stessa ci insegna che senza prima mettere radici non si avrà mai frutto e, semmai dovesse spuntare un frutto senza radici, questo sarebbe un frutto marcio.

Molti vogliono raggiungere i propri "traguardi" senza correre la gara sudando. L'esempio per eccellenza  è certamente Gesù. Egli prima di iniziare il suo ministero ebbe quaranta giorni e quaranta notti di puro sacrificio. Nel deserto, senza acqua e senza cibo, venne anche infastidito da satana.

Trascorso quel sacrificio, gli arrivò anche una cattiva notizia: Giovanni Battista era stato arrestato e messo in prigione. Così Gesù, che doveva iniziare il suo ministero e  adempiere la sua bellissima chiamata, si ritrovò fin da subito davanti a delle sfide. Passò di città in città e anziché essere visto come un re venuto a salvare il suo popolo, dovette esordire nel Suo ministero con: "Ravvedetevi" , parola rivolta tra l'altro ad un popolo che giaceva nelle tenebre. (Matt.4:16)

Se stai rincorrendo dei sogni, dei progetti, sappi che prima ci sono dei sacrifici. Magari ti stai ritrovando proprio in questo momento nel bel mezzo di questi sacrifici. Non stupirti, stai mettendo radici!

Più grandi sono le radici che metti, più buono sarà il frutto che ne scaturisce.

Sembra difficile immaginare di poter realizzare il proprio obiettivo, dato che il sacrificio che stiamo affrontando non ha nulla a che vedere con il sogno che vogliamo realizzare. Ma, d'altronde una radice non ha certamente le sembianze di un frutto. È come preparare un piatto: gli ingredienti presi singolarmente (come il sale ecc.), sembrano non avere nulla a che vedere con l'obiettivo del piatto desiderato, eppure sono proprio quegli ingredienti che daranno a quel piatto un buon sapore.

Non dobbiamo ricercare il sacrificio (tanto vien da solo), dobbiamo piuttosto proseguire avendo fisso lo sguardo alla meta. Il sacrificio è il percorso che stiamo facendo, il nostro sguardo non è fisso in esso; questo sacrificio tuttavia ci sta formando, plagiando per arrivare al traguardo pronti, addestrati e ben equipaggiati.

Quando raggiungeremo gli obiettivi tanto desiderati, saremo maturi da essere in grado di saperli gestire.

Gesù, trascorsi questi giorni di sacrificio, "andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermità e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarí. E grandi folle lo seguivano dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano." (Mat 4:23-25)

E non solo : "Ed egli, vedendo le folle, salí sul monte e, come si fu seduto i suoi discepoli gli si accostarono. Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava"(Mat 5:1-2).
Adesso stava ammaestrando altri...

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