•capitolo dodici•

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Ogni volta che chiudevo gli occhi era come un paradiso nero.
Nulla in paragone a lui
(Ci sarà un punto dove la scena verrá narrata in terza persona!sarà molto breve non temete ahaha)

Mi trovavo sul pianerottolo di quella che era casa mia,mi faceva strano chiamarla casa li non ero al sicuro,non avevo nessuno.
Presi un respiro e posai la mano sulla maniglia del portone,una scossa mi attraversò il corpo un misto fra eccitazione e paura.
Dovevo essere cauta, prima di uscire Caren mi avvisò più volte,avrei potuto trovare di tutto.
Ormai quel posto era di suo dominio era entrato in casa,aveva mia madre e si sarebbe vendicato.
Entrai di scatto e respirai,una quiete inaspettata mi travolse c'era qualcosa sotto:mantieni la calma.
Salii le scale con passo felpato sotto i miei piedi le travi di legno cigolavano ma nulla,silenzio più totale.
Corsi verso la camera di mia madre aprii la porta con la speranza di trovarla distesa sul materasso,i miei sensi si calmarono quando la vidi.
Accorsi all'estremità del letto ma venni prontamente tirata indietro: è vero adesso Grace viveva in me.
Presi la scopa dall'angolo della stanza e provai a spazzare via il sale,dopo un po di fatica lo tolsi da tutto il perimetro escluso l'angolo lungo il quale dormiva.
Salii sul letto e le misi una mano sulla fronte,mi guardavo intorno sentivo sempre qualche rumore sospetto o una presenza dietro di me era una cosa costante,un rituale continuo.
Dopo un paio di tentativi mia madre si svegliò,era viva ma non potevo raccontarle tutto dovevo trovare una scusa per Sara e tutto il resto
"Che ore sono?" Chiese
"Oh emh ecco sei stata male e Sara è dalla nonna si ecco ti ricordi che avevi deciso di mandarla li?" Le risposi aiutandola ad alzarsi
"Oh no ma se lo dici tu...ho un malditesta assurdo" si massaggiava la testa
"Bene,ora vai a fare le cose che devi fare" le ordinai e lei si alzò
Quando scese le scale tirai un sospiro di sollievo mi diressi verso il bagno apredo la porta avvertii un puzzo di stantio fortissimo accompagnato da vari ronzii,mi avvicinai alla doccia e lì mi ci volle tutta la mia buona volontà per non urlare i svenire.
Il corpo di Sara martoriato era lì,le pareti del box imbrattate di rosso.
Doveva sparire,sentii dei passi che si avvicinavano corsi verso la porta che mi si chiuse i faccia.
Tornai al box della doccia e sara era sparita,sentii bussare e riprovai ad aprire,la porta scorrevole scivolava nell'incavo e davanti mi trovai Sara in piedi in un bagno di sangue,un immagine distorta che dopo un battito di ciglia si trasformò in mia madre co la faccia preocupata.
"Tesoro,la nonna di Alex è morta.." aveva il telefono in mano.
Richiusi la porta ero stufa,volevo morire.
Se sarebbe servito a porre fine a tutto questo l'avrei accontentato,voleva portarmi all'esasperazione e c'era riuscito.
"Tesoro c'è Zac al telefono" disse aprendo leggermente la porta e tendendomi l'apparecchio
"Hey" disse "si può sapere che cosa sta succedendo?"
"Vieni stasera alle otto,dobbiamo finire la partita"
Non rispose e chiuse la chiamata.
[...]
20.00
Guardavo fuori dalla finestra,avevo fatto qualcosa di cui nemmeno io ero consapevole a mia madre per far si che non rientrasse prima della notte.
Il tempo era sempre così cauto,dovrebbe riflettere l'umore delle persone ma a quanto pare non è così le gocce scorrevano sul vetro.
La tavola era pronta,e lo ero anche io.
Morte.
5 lettere.
Sarebbe stata davvero la fine?
Non avevo mai sperato così tanto di morire in vita mia.
Venni distratta dal campanello,mi alzai
Era tutto come quella sera.
Quanto tempo era passato?
Non ero più tornata a scuola mi avrebbero bocciato,di può bocciate chi è morto?
"Entra" dissi senza salutarlo
Si diresse immediatamente al tavolo
"Cosa dobbiamo fare?" Era così diverso,era così bello.
"Wow" mi uscii dalla bocca
"cosa?" Chiese corrugando le sopraciglia
Non risposi e mi sedetti a capo tavola
"Ora,qualunque cosa succederà tu fai ciò che ti dico,se ti dico di andartene scappa a gambe levate.
Non tentare nessun atti eroico,assisterai alla seduta perché mi servirà un aiuto.
Sei pronto?" E finendo lo guardai
"si,facciamolo" si tolse la giacca e si mise composto
Misi le dita sulla pachette ed iniziò a tremare.
"C'è qualcuno?" Chiesi con una voce non mia
yes.
"Harry?" Chiesi
Yes.
"Puoi mostrarti Harold,la ragazza vuole morire." Samantha rimaneva li seduta ma le sue pupille erano così dilatate che l'intero bulbo oculare dava l'impressione di essere nero come la pece
"Samantha ?! Cosa succede?!" Zac rimaneva li impalato in preda dallo shock e dal terrore che li potesse succede qualcosa
La pachette si mosse,Zac pensò che scrivere sarebbe stato utile
Scorreva veloce nelle lettere
S;A;Y;H;E;R;S;H;E;S;A;L;R;E;A;D;Y;D;E;A;D.
"Avanti non fare il poetico,Harry fallo e basta."
Un vetro esplose,una porta si spalancò
"Zac scappa!" Stavolta la voce era quella di Sam
Bastò un battito di ciglia e Zac scomparve.
Harry era davanti a me, lacrimava sangue.
"sei durata poco stupida.Non sei così forte." la sua voce mi fece accelerare il battito cardiaco suonava letale con una lama affilata sul collo
"Voglio che finisca.Prenditi Grace "
Rise.
Rise sonoramente.
Sulla tavola gocciolava sangue abbassai lo sguardo e vidi sulle clavicole uno squarcio.
Le mie braccia grondavano sangue.
E fu un trionfo di urla le luci si spensero.
Non vedevo nulla mani iniziarono a toccarmi voci sussurravano alle mie orecchie,sentivo mia madre urlare,mia sorella.
Iniziai a correre e sentii graffiarmi cacciai un urlo.
Mi concessi di soffrire,stavolta non avrei resistito , se morire sarebbe significato lasciarsi avvolgere dalle paure più profonde lo avrei fatto.
Continuavo a correre una parte di me mi suggeriva di scappare e mettermi in salvo ma non era ciò che volevo fare.
Specchi.
Finii in mezzo agli specchi.
Era come una di quelle attrazioni al luna park una stanza di specchi.
La stanza iniziò a girare in tondo gli specchi riflettevano il suo volto cominciai a correre mi fermai davanti a una delle tante lastre il mio riflesso era Grace.
Ruppi quello specchio presi uno dei cocci più appuntiti da terra lo strinsi tra le dita.
Presi un respiro profondo.
Ero pronta.
Lo mirai al cuore e lo conficcai senza esitare.
Dicono che quando muori ti passi la vita davanti,la mia era stata vita?
Appurai che era una delle tante credenze.
Mi sentii vuota.
Come un contenitore,e poi fu dolore.
Il dolore più insopportabile.
Aspettavo la morte,attendevo il suo congedo per spegnermi finalmente.
Un turbinio di luci e mi ritrovai a fissare il soffitto del mio salotto.
Zac,era accovacciati su di me.
Stavo morendo me lo sentivo e la luce più chiara mi travolse.

Okay non spaventatevi
LA STORIA NON È FINITA
Okay si mi sto inventando qualcosa però credo non mancherà molto alla fine
Scusate se fa un po' cagare ew ma è un passaggio
Votate e commentate se vi va 💕
Vi amo tutti
Baci
Ester😍

Ouija-H.S ( #Wattys2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora