•Capitolo tre•

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Una cosa che ho imparato è che bisogna fidarsi dell'istinto.
E quella notte,dopo la seduta qualcosa mi diceva che Harry non se n'era andato via.
Che avessi ragione?
Probabile.
È qui che inizia il vero incubo.
______
Porta . Questa. Cosa.Fuori.Di.Qui"

ordinai ad Alex che prese tutto e lo ributtò nella busta.

Mi tremavano le mani,la cucina era un disastro e i due ai miei lati erano paralizzati sulle sedie.
"Accidenti Sam..c-cosa era quella cosa?" Chiese Zac che respirava affannosamente e gli tremava il labbro

Sospirai e risposi "non lo so,ma è passa tutto adesso aiutatemi a mettere tutto a posto"

Si alzarono e iniziammo a raccogliere le posate,tovaglie e utensili vari da terra e riporli nei cassetti corrispondenti.

[...]
"Bene,abbiamo messo tutto a posto"

Dissi rialzandomi da terra e spolverandomi jeans con le mani
"Già- si alzò Alex- forse è meglio che andiamo..." disse accarezzandosi i bicipiti con entrambe le mani e rivolgendo uno sguardo di supplica a Zac.

Ridicola.
"G-già s-s-i è m-meglio che andiamo..beh Buonanotte Sam!" Accordò il moro prendendo la ragazza per mano e letteralmente correndo fuori dalla porta.

Controllai l'orologio erano le 23.30,mamma e Sara non erano ancora tornate.

Ero sola,mi sentivo ancora i brividi  addosso forse era meglio fare una doccia tutto quel casino mi aveva scombussolato.

[...]

Ero nel box doccia,l'acqua calda mi scorreva sulle mie spalle il vapore mi riscaldava la pelle,era come se fossi in una nuvola.

I getti caldi scioglievano le tensioni sulle mie spalle, tirai il manico alla mia destra e l'acqua cessò di scendere presi il flacone di sapone e ne prelevai una gran dose e iniziai a massaggiare la pelle con la spugna.

Ero nella tranquillità più assoluta quando nel pannello di plastica della porta che chiudeva il box comparve una mano che si trascinò per tutta la lunghezza, sentii il mio sangue gelare e un sonoro urlo mi uscii dalla bocca.

Aprii di scatto la porta ancora urlante e davanti a me trovai una piccola figura mascherata che ridacchiava.
"MA TI SEI BEVUTA IL CERVELLO?! MI SPIEGHI CHE PROBLEMI HAI?! MANCAVA POCO A UN INFARTO!"

Vedendomi infuriata la sua espressione cambio radicalmente e il sorriso si trasformò in un broncio spaventato
"I-io n-non.."
"TU NON COSA?! NON VOLEVI SOAVENTARMI?! PERÒ L'HAI FATTO! ADESSO SPARISCI E CHIUDI LA PORTA.!"

Annuì e piangente corse via eseguendo il mio ordine,sbuffai e mi riinchiusi nel piccolo spazio,essendo uscita dal mio stato di relax risciaquai velocemente il sapone e mi avvolsi in un asciugamano per poi uscire dal box.

Il pavimento del bagno era completamente gelato a contatto con la mia pelle,il vetri della finestra era ricoperto da uno spesso strato di vapore mi diressi difronte al lavello e davanti ad esso sullo specchio vidi la scritta " scared?
H."

A quella vista sussultai e con le mani la cancellai, eliminando così il vapore circostante da tutta la superficie,e poi le portai al mio viso massaggiandomi le tempie.

Riportai lo sguardo sullo specchio e alle mie spalle vidi una figura in nero,era un ragazzo con dei lunghi ricci e un paio di occhi verdi,la sua pelle era bianchissima, la testa leggermente piegata in avanti e la bocca aperta.

Mi fissava con cattiveria.

Mi voltai velocemente dietro di me non c'era nessuno, dovevo assolutamente uscire da quel bagno stavo impazzendo.

Abbassai il manico della porta e spinsi ma questa non si apriva,riprovai dinuovo.

Ancora.

Ancora.

E ancora.

Ma nulla,il panico si impadronii di me sentivo delle mani sulle mie spalle cercai di scacciarle con le mie mani ma la sensazione permaneva continuai a forzare ma nulla.

Non aveva il coraggio di girarmi per apurare se dietro di me ci fosse qualcuno avevo veramente paura,iniziai a battere le mani sulla superficie legnosa e gridai "Aiuto!Aiuto!"

Fu questione di secondi e la porta si aprii e difronte a me trovai mia madre con un espressione alquanto preoccupata
"Hey Samantha calma,ti ho aperto"

Il mio cuore batteva all'impazzata e il mio respiro era sempre più affannato la guardai con occhi sbarratti e corsi in camera mia.

Questa storia mi stava dando alla testa. 

Ouija-H.S ( #Wattys2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora