Capitolo 32

5.5K 165 0
                                    

Isabella

"Come siamo radiose".

È da una settimana che ricevo questi commenti, ogni giorno. Ho raccontato l'accaduto alle mie sorelle e dopo le prime esultazioni, poi timori, raccomandazioni e prese in giro, mi hanno dato la loro benedizione. Da quella notte, io e Alexander abbiamo passato ogni giorno insieme. Ho parlato con lui di affari e di tutti i problemi che stiamo affrontando noi Rodríguez. Lui mi ha ascoltato e consigliato, dandomi il suo aiuto e quello dei suoi fratelli nel momento del bisogno.

"Sono sicura che non sono l'unica a beneficiare del nuovo ruolo dei Moore", alzo e abbasso le sopracciglia, rispondendo ad Astrid.

Avendo io e Alexander iniziato una specie di relazione, le mie sorelle si son sentite libere di fare lo stesso con i restanti Moore. Astrid ed Enea; Persefone e Tancredi; Eros e Odette. Le uniche persone che risentono di questi nuovi legami sono gli uomini della sicurezza, in particolare Dimitri. Fin dall'inizio ha dimostrato la sua totale avversione nei confronti di questo rapporto, ricordandomi che Alexander Moore è il nemico e non l'uomo della porta accanto. In più, lo sguardo di sfida che trapela dai volti dei fratelli Moore ogni volta che entrano in questa casa, non fa che aumentare il disprezzo e l'odio da parte del personale. Solo alla cuoca Joséphine sono simpatici, dato che mangiano come porci tutto quello che trovano in tavola quando si fermano per cena.

Ho indetto una riunione generale nel pomeriggio, dove parteciperanno anche Alexander e i fratelli. Dobbiamo creare un fronte unito e abbattere i nemici che stanno via via aumentando. Tre giorni fa abbiamo ricevuto una minaccia, neanche tanto velata, da un clan che si fa chiamare "I Papaveri". Solo dopo aver letto la loro lettera minatoria, in cui ci avvertivano delle loro intenzioni nei nostri confronti, abbiamo scoperto si trattasse della mafia italiana. Vogliono estendere il loro dominio anche in America.

"Cosa diceva esattamente il messaggio?", domanda Eros.

"Che presto sarebbero arrivati e fatto piazza pulita. Ci intimava di tenerci pronti".

"Non vorrei minimizzare la questione, ma potrebbe essere un buco nell'acqua. Magari abbaiano ma non mordono", interviene Persefone.

"L'ho pensato anche io, ma non voglio sottovalutare la minaccia".

"Hai un piano?", domanda Alexander, alla mia sinistra.

"Per ora no. Presa dai problemi con le altre famiglie, ho trascurato questa faccenda. Ma bisogna porre rimedio, subito".

"Avete intensificato la sicurezza nella villa?". Tancredi guarda me, ma son sicura si riferisca a Persefone. È lei la regina della tecnologia. Di fatti, prende la parola.

"Ho installato telecamere e sensori in ogni angolo e corridoio. Ho aumentato le password di accesso e registrato le nostre impronte. Se uno sconosciuto dovesse entrare e toccare anche solo la porta, lo sapremo".

"Molto bene". Sbuffo sonoramente, stanca. Alexander mi prende la mano, stringendola nella sua per darmi coraggio. Gli sorrido grata.

"Per il momento è tutto ragazzi, ci aggiorneremo domani con nuovi piani e misure".

Si alzano tutti dalle relative postazioni, lasciando soli me e Alexander.

"Sei spenta".

Mi fa accomodare sulle sue ginocchia, cullandomi.

"Sono preoccupata. Non tanto per me, quanto per le mie sorelle e, per voi. Per te. Se vi dovesse succedere qualcosa, io non me lo perd.....", non mi lascia finire, mettendomi l'indice sulle labbra.

"Ognuno di noi rischia la vita ogni giorno. È la routine. La tua responsabilità arriva fino ad un certo punto. Parlo a nome di tutti quando dico che sei un grande capo e che siamo onorati di lavorare con te".

Una lacrima solca il mio viso. Inaspettata come inaspettate sono le parole di Alexander.
Mi son sempre ritenuta una donna indipendente che non avesse bisogno di nulla. Forte e coraggiosa come una tigre, senza sentire l'esigenza di qualcuno al proprio fianco.
Purtroppo o per fortuna, Alexander, il leone, ha ribaltato anche questa mia idea.
Mi ha resa certamente più vulnerabile ed esposta, ma al tempo stesso mi infonde grinta, tenacia e determinazione.
Lo guardo negli occhi e inizio a baciarlo.

Bacio la parte sinistra del mio cuore. Bacio l'uomo che amo.
Bacio l'altra parte del mio cielo.

D'Amore e D'Odio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora