Ehilà, benvenuti in questo servizio di recensioni che spero possiate trovare innovativo e d'aiuto.
Non è utile solo per gli scrittori che vogliono mettersi in gioco, bensì anche per gli avari lettori alla ricerca di qualcosa di originale.
Tutti son...
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Eh sì, ormai aumentano sempre più! Eccomi qui con una nuova recensione, di un'altra storia perfetta per i Teenagers.
Come sempre, cari lettori, partiamo dalla copertina che trovo estremamente affine e collegata sia alla storia e che al titolo. L'immagine usata è perfetta e simpatica ma, personalmente, cercherei di rendere il tutto un tantino più d'impatto. Non apprezzo molto le righe gialline che, probabilmente, vogliono ricordare un blocknote scolastico e non gradisco i font usati per il titolo e per il nome dell'autrice; mi sembrano poco visibili, si amalgano troppo allo sfondo e non risaltano come dovrebbero. Ci tengo come sempre a precisare che sulla copertina vige esclusivamente un gusto personale, non voglio offendere nessuno.
La trama è quella di una classica teenstory, ricca di amori che fanno fatica a nascere, amicizie profonde, rapporti con genitori, che in questo caso non sono difficili, drammi scolastici, gossip, segreti e chi più ne ha più ne metta. Una delle cose che fin dalle prime righe ho apprezzato è il modo in cui la protagonista interagisce con il lettore; gli pone domande, lo invita a fare ragionamenti e riflessioni, insomma lo tratta come un personaggio della storia, o meglio, come un componente del suo stesso gruppo. Trovo questa idea originale e coinvolgente, idonea per il genere di storia che la scrittrice ha creato.
Durante la narrazione si incontrano vari cliché e scene comuni, spesso riprese in svariate storie che appartengono a questo genere, tuttavia non mi sono dispiaciute perché rese poi uniche dalla protagonista stessa; dal suo modo di agire e dalla sua indole ironica. A tal proposito, voglio sottolineare che trovo originale l'ironia della protagonista, perennemente presente, che la rende, a mio avviso, totalmente unica nel suo genere. Ritengo, inoltre, che sia interessante la scelta di creare un personaggio femminile dotato di semplicità sia esteriore che interiore; davvero un bel messaggio che invita gli adolescenti a non focalizzarsi sull'apparire e a non essere ciò che in realtà non sono.
Unico appunto che vorrei fare sulla trama è la sensazione altalenante che ci fa essere confusi sullo Stato nel quale ci troviamo. Molti elementi ci indirizzano in Italia (es: la sensazione che i protagonisti frequentano un liceo linguistico ma sappiamo che nelle famose Hight school non esiste differenza di "indirizzo" come in Italia), altri in America (es: si recano a scuola con l'auto, hanno nomi e cognomi stranieri), altri ancora nel Regno Unito (università di Oxford). Sono piccole incongruenze che a un lettore poco attento non colpiscono minimamente mentre a uno che legge con estrema attenzione possono porre delle domande scomode. Consiglierei dunque di sistemare le informazioni riguardanti l'ambientazione generale.
Uno degli elementi che mi sta più a cuore in un libro sono le descrizioni e devo dire che qui assolutamente non mancano. Queste sono molto curate sia per quanto riguarda i personaggi che gli ambienti specifici. Nel primo caso, nulla è lasciato all'immaginazione del lettore in quanto la scrittrice ha disegnato minuziosamente ogni singolo personaggio, principale e non. Il loro aspetto fisico è descritto davvero nei minimi dettagli così come vengono tratti anche i loro comportamenti e i modi di porsi, che li delineato perfettamente, per non parlare poi del loro vestiario che rappresenta un ulteriore elemento che ci permette di conoscere a trecentosessanta gradi il personaggio. Per quanto concerne gli ambienti sono descritti in modo soddisfacente ma un po' meccanico perché mancano di metafore e similitudini.
In fine è giunto il momento di parlare della grammatica e del lessico. Ho trovato la punteggiatura impeccabile, in quanto tutte le regole sono state sempre rispettate. Non ci sono errori dal punto di vista verbale e sintattico ma ho incontrato qualche refuso di battitura che ho prontamente evidenziato alla scrittrice affinché possa correggerli. L'unico errore grammaticale, presente in tutta la narrazione, è la famosa D eufonica. Questa dovrebbe essere limitata quando avviene l'incontro della stessa vocale, quindi nei casi in cui la congiunzione E e la preposizione A precedano parole inizianti rispettivamente per E e per A ( es: ed entrammo, ad affrontare... salvo alcune eccezioni riconosciute come ed io). Il lessico è senza dubbio fresco e spontaneo, per nulla ricercato, idoneo per una lettura leggera come questa, attenzione solo ad alcune cadenze regionali che, seppur non rappresentano un grande errore, tendono a confondere il lettore sulla provenienza dei personaggi che le usano.
In conclusione affermò che questa è stata davvero una lettura piacevole, per nulla complessa e noiosa che ha saputo tener viva la curiosità del lettore con i numerosi intrecci e con dei piccoli colpi di scena. Ne suggerisco quindi la lettura soprattutto a lettori che si trovano nella fatidica fase adolescenziale.
Complimenti a bignealcaramello per la sua storia, Nugget, che ha superato la prova dell'aquila reale 🦅 Il giudice alato con il becco impertinente, gli artigli affilati e lo sguardo acuto e inquisitorio le ha assegnato 7/10.