Se son rose...appassiranno!
Ecco la prima narrazione appartenente a uno dei generi che più amo; new adult.
Cominciamo dunque con la recensione di questa storia molto carina e coinvolgente.Un titolo certamente insolito che lascia spazio all'ironia, proprio come le battute dei protagonisti, e che, senza dubbio, incuriosisce molto.
Trovo la copertina carina e affine sia al titolo stesso, per la presenza di rose appassite, sia a uno dei capitoli iniziali della storia dove viene chiaramente spiegato il nesso logico (non ve lo chiarifico perché vi invito a leggere questa storia).
È molto semplice e i colori si sposano davvero bene tra loro, creando un'armonia cromatica molto piacevole. L'immagine è chiara e i font sono semplici ma evidenti. L'unico elemento che mi convince meno è il modo in cui è stato inserito il nome dell'autrice, forse lo avrei preferito interamente dello stesso colore in modo da renderlo più visibile e meno mimetizzato, ma è solo un parere di gusto personale.La trama è tipica del genere new adult: amori contrastanti che feriscono e altri che riescono a curare, il difficile rapporto con i genitori che non approvano le scelte dei figli, l'avvicinarsi al duro mondo del lavoro, e oserei dire in questo caso: che lavoro!, l'ambiente e gli studi universitari, le amicizie, le feste e chi più ne ha più me metta!
Camilla è una giovane ragazza che si ritrova ad affrontare la dura realtà del provare a mantemeresti senza l'aiuto economico dei genitori. Prende scelte amorose sbagliate, le quali la conduco alla sofferenza e, come ogni giovane donna, trova la forza per andare avanti e continuare ad amare.
Una storia ricca di scene molto divertenti come ad esempio tutte quelle che riguardano il buffo lavoro della protagonista; costretta a indossare ridicoli costumi per pubblicità.
Belli anche i momenti romantici, trattati con estrema naturalezza, pieni di quell'amore puro e sincero che ti fa sognare ad occhi aperti.
Forse, considerando il genere, le scene intime potevano essere un tantino più esplicite ma, in questo modo, la storia sicuramente non presenta contenuti per adulti e può essere letta da più fasce d'età.
L'unica pecca, a mio avviso, dal punto di vista della trama, è la presenza di varie scene cliché che ormai tutti sappiamo già come si svolgeranno. Purtroppo non è semplice scrivere di generi super tratti, ma bisogna sempre cercare di dare un tocco in più alla propria narrazione e renderla unica nel suo genere, cosa che per alcuni versi l'autrice ha fatto e per altri no.
Interessante, in fine, è il modo in cui si conclude la narrazione che lascia chiaramente intendere la presenza di un sequel.
Non vi nascondo che, leggendo le ultime frasi, ho pensato a quanto sarebbe carina una serie televisiva ispirata a questa storia. Ne verre fuori un telefilm ricco di umorismo, amore e sorrisi e, aggiungerei, a tratti commovente.Non ci sono grandi descrizioni degli ambienti ma è presente una maniacale precisione nel descrivere i costumi buffi che Camilla deve indossare per lavoro. Forse potrebbe sembrare una banalità, ma l'elemento dei costumi rende la storia fresca e allegra, donando al lettore continui sorrisi piacevoli.
Quanto alle descrizioni dei personaggi non posso che esprimermi in modo positivo. Fisicamente sono ben analizzati e, man mano che si legge di loro, si scoprono particolari fisici e caratteriali sempre nuovi. Ho apprezzato questa continua scoperta soprattutto nel caso di Tommaso, uno dei due protagonisti maschili. Nei primi capitoli il giovane viene dipinto come un Don Giovanni, bello e letale, una figura che sicuramente attira subito tutte noi lettrici. Man mano che la narrazione prosegue, però, siamo costretti a ricrederci e Tommaso assume un aspetto caratteriale molto differente. È una scelta stilistica che ho davvero apprezzato molto perché rende il lettore partecipe, come personaggio attivo, nella storia. Sembra che, insieme alla protagonista Camilla, il lettore conosca piano piano Tommaso e apprenda dettagli del suo carattere in precedenza celati. In netto contrasto invece è Samuele che, per giovani ingenue come Camilla, può apparire un principe azzurro il quale però, si rivela essere privo di cavallo (non aggiungo altro perché vi invito a leggere la storia).
Quanto alla protagonista, ne ho apprezzato la schiettezza, la semplicità e la determinazione.Ultimo punto da analizzare è la nota dolente che ogni scrittore attende con ansia... la grammatica!
Ecco devo ammettere, con molto piacere, che essa è a dir poco perfetta!
Mai un verbo errato, mai nessi logici sbagliati, punteggiatura sempre estremamente precisa e, udite udire, neanche uno straccio di ripetizione fastidiosa. La narrazione è di un'estrema fluidità, tant'è che ho impiegato davvero poco per concludere la storia.
Il lessico è semplice, non ci sono paroloni ma non è neanche elementare.
Ho trovato minuscoli errori che certamente sono di battitura e che ho anche segnalato affinché vengano corretti per rendere la storia maggiormente perfetta.In conclusione, rinnovo il mio invito alla lettura di questa bella storia leggera e piacevole, che dona sorrisi, spensieratezza e che in poche occasioni lascia scendere anche la lacrimuccia virtuale.
Complimenti a ZiaYetta
per la sua storia,
Se son rose... appassiranno,
che ha superato la prova
dell'aquila reale 🦅
Il giudice alato con il becco impertinente,
gli artigli affilati e
lo sguardo acuto e inquisitorio
le ha assegnato 8/10.Buona fortuna per questa e le tue altre opere!
Annie 👩🏻🦰
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