Recensione di "Eccesso e leggerezza" 🦅

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Eccesso e leggerezza

Vi sono mancata?Sì, sono consapevole di aver impiegato più tempo per questa recensione e ciò è dipeso dai miei studi e dalla poca leggerezza di questa storia

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Vi sono mancata?
Sì, sono consapevole di aver impiegato più tempo per questa recensione e ciò è dipeso dai miei studi e dalla poca leggerezza di questa storia.
Buffo no? Nel titolo compare la parola "leggerezza" eppure vi assicuro che non potrei conferire l'aggettivo "leggero" ai temi tratti da questo autore.

Dopo questo piccolo preambolo, iniziamo con la recensione.
Come sempre partiremo dalla copertina che, seppur carina, non rispecchia, a mio avviso, la trama della storia. Questa scelta dall'autore, induce a pensare di essere in procinto di leggere una storia d'amore, un romanzo rosa, forse passionale ma vi assicuro che non è precisamente il genere nel quale va inserito questo romanzo.
Proprio per questa ragione, suggerisco la modifica dell'immagine, per cercarne qualcuna che rappresenti al meglio la personalità di Alessandro, ovvero il nostro protagonista.

La lettura inizia con un prologo molto interessante e ben strutturato che invoglia senza alcun dubbio il lettore a proseguire tuttavia, durante l'intera narrazione, ho riscontrato passaggi un pochino pesanti che hanno diminuito il mio interesse. Fortunatamente di continuo comparivano capitoli che rialzavano l'asticella della mia attrazione mentale e ciò mi ha indotto a proseguire fino alla fine.
Una cosa che mi sento personalmente di suggerire in base al mio gusto è quella di non realizzare capitoli molto lunghi (prediligo capitoli che rientrano in un range di 1500 parole, 1800 al massimo) per permettere al lettore un interruzione più equilibrata e semplice. Detesto spezzare i capitoli e ciò mi induce a proseguire fino alla fine, seppur stanca.

La storia, che a parer mio presenta una vena autobiografica; data la profondità nell'analisi introspettiva del protagonista, narra la crescita di Alessandro, un giovane che abbandona la sua Sicilia per recarsi a Torino e proseguire i suoi studi universitari. Come tutti possiamo immaginare, qui viene a contatto con un mondo più aperto, travolgente e sregolato che presto cambia il giovane per quanto concerne i suoi pensieri e comportamenti.
Ritroviamo infatti temi quali: l'uso di droghe, affronto con molta naturalezza e vissuto con concreto realismo proprio come nelle generazioni moderne, il sesso e l'amore passionale completo di tradimenti e gelosie, ovviamente il tema dello studio, del difficile rapporto con i genitori e il desiderio di allontanarsi dal nido materno, la volontà di realizzarsi, etc...

Ho trovato davvero ben realizzate le descrizioni che, seppur non troppo minuziose nei primi capitoli, man mano diventano delle immagini nitide e precise, nelle quali i minimi dettagli donano spessore all'ambiente circostante e alle situazioni.
Quasi ottime anche quelle dei vari personaggi secondari che risultano essere ragazzi che potremmo facilmente incontrare in un qualsiasi gruppo di giovani. Ho adorato soprattutto il loro modo di porsi, di comportarsi, le loro battute, i loro tic e i loro interessi bizzarri, insomma tutto ciò che riguarda la personalità di ogni singolo personaggio, principale o secondario che sia, è stato creato con gran cura.
Tuttavia, non posso affermare la medesima cosa per i loro aspetti fisici; alcuni vengono descritti in modo poco esaustivo altri, come Adele, "fidanzata" di Alessandro, in modo fin troppo sintetico. Peccato per questa piccola nota.

Ulteriore piccolo appunto che voglio fare riguarda l'autenticità di elementi, futili ai fini narrativi ma che spezzano lo spesso filo di realismo che lega tutta la storia. Mi riferisco alla campanella che suona a fine lezione (all'università non esite) e alle ragazze che indossano la gonna corta e i tacchi a spillo per seguire i corsi (da studentessa che frequenta una delle università più "particolari" d'Italia posso affermare di non aver mai visto ragazze recarsi così ai corsi). Questi due elementi sono quelli che maggiormente mi hanno stupita e che hanno indotto la mia mente ad arrestare momentaneamente la lettura. Ripeto: ci sono situazioni estremamente reali, sia del mondo universitario come gli esami difficili, l'organizzazione dello studio e gli scioperi, sia dei personaggi come detto sopra ed è proprio per tutto questo immenso realismo che particolari inusuali come questi saltano subito all'occhio.

Concludiamo con la grammatica e il lessico; passaggio che tutti temono.
Fortunatamente ho riscontrato poche ripetizioni, davvero minime e ne gioisco. Il lessico infatti è ricercato e presenta parole mai scontate perché l'autore tende a usare sempre sinonimi nuovi e secondari.
Quanto agli errori ne ho notati solo due, ovvero qualche D eufonica, che suppongo essere di distrazione perché non sempre commessa come imprudenza, e l'uso errato dei tre puntini. Successivamente l'uso di questo elemento della punteggiatura si deve continuare con il minuscolo a meno che non si decide di proseguire con una frase di senso compiuto che non sia il proseguimento dell'interruzione fatta dai puntini.

In conclusione suggerisco questa storia a coloro che non sono alla ricerca di un mondo fantastico o roseo nel quale rifugiarsi bensì a quei lettori pronti a cadere nel vortice di eccesso e leggerezza che può avvolgere la vita di un normale studente universitario.

Complimenti a Carlo_Lollo
per la sua storia, Eccesso e leggerezza,
che ha superato la prova
dell'aquila reale 🦅
Il giudice alato con il becco impertinente,
gli artigli affilati e
lo sguardo acuto e inquisitorio
le ha assegnato 8/10.

Buona fortuna per questa e le tue altre opere!


Annie 👩🏻‍🦰

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