Capitolo 3

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Kate vide il ragazzo guardarsi intorno spaesato. Era sbucato dal nulla e la ragazza si meravigliò quando vide che non si era rotto niente.

Era stordita e vedeva tutto intorno a sé macchioline bianche a causa della luce accecante di prima. Non capiva ancora cosa era successo,ricordava soltanto il boato di un tuono e un tonfo,probabilmente il suono del corpo del ragazzo quando è caduto sulla strada. Il primo impulso era quello di scappare ma,guardando di nuovo il ragazzo, non si sentiva di lasciarlo solo. Non stava granché meglio di lei,era confuso e stordito.

Aveva da sempre avuto un senso di aiuto verso coloro in difficoltà. Le piaceva aiutare le persone e lasciare quel ragazzo da solo era contro ogni suo principio.

Fece qualche passo in avanti con fare cauto e gli domandò con voce rassicurante "Stai bene? Ti serve aiuto?"

Il ragazzo alzò di scatto la testa,la guardò. Kate vide che aprì la bocca più volte,e quando si decise di parlare,balbettò qualcosa di incomprensibile.

"Scusa,puoi ripetere? Non ho capito " gli disse Kate. Il ragazzo si schiarì la gola e parlo a voce alta "Dove sono?"

Kate non aveva mai sentito una voce tanto armoniosa come la sua. Era molto sensuale per un ragazzo.

"Sei a Castle. Sei sicuro di sentirti bene?" Kate fece altri passi avanti. Il ragazzo era seduto sotto un lampione e la luce giallastra lo illuminava quel poco che lasciava intravedere il suo corpo.

Aveva i capelli biondo cenere e due zigomi alti. Aveva le labbra piene e carnose. I suoi occhi erano oscurati dall'ombra e da un ciuffo di capelli. Kate pensò che il viso di quel ragazzo fosse stato scolpito. Era bello,non avevo nessun difetto. Aveva un viso quasi  angelico. Kate non aveva mai visto qualcuno così perfetto.

"Come ti chiami?" Le chiese gentilmente il ragazzo. Aveva dei modi educati e raffinati. Quasi di un'altra epoca.

La ragazza sbattè più volte le palpebre e con un sorriso obliquo disse: "Non è educato rispondere ad una domanda con un'altra, sai?" "Chiedo scusa. È solo che sono confuso" replicò perplesso il ragazzo.

"Confuso di cosa?"

"Beh...tu non lo sei? Non ti sto giudicando ma hai appena visto qualcuno scendere dal cielo. Voi umani vi sorprendente facilmente,sbaglio? "

"Stai insultando te stesso per caso?" Disse ironicamente Kate incrociando le braccia al petto. "Perché mai dovrei farlo?" Chiese con un cipiglio il ragazzo. Kate era sempre più confusa e lui non l'aiutava in nessun modo.

"Chi sei tu? Perché non sei sicuramente umano. Ti ho appena visto cadere dal cielo urlando e adesso stai parlando con me come se non fosse successo niente. Sei sicuro di non aver sbattuto la testa?" Chiese Kate gesticolando con le mani. Il ragazzo era ancora seduto sull'erba. Solo ora Kate si accorse come era vestito. Portava dei pantaloni color crema e una maglietta dello stesso colore.

Assomigliava molto a una tunica e intorno il collo aveva una specie di ciondolo. Kate intravide scritto qualcosa sopra ma non riusciva a leggere.

Il ragazzo guardò Kate dalla testa ai piedi. Si passò la mano tra i capelli e guardò di nuovo la ragazza. "Starai lì a fissarmi tutta la notte o hai intenzione di parlare?" Domandò infastidita Kate. Quel ragazzo la metteva in soggezione come nessuno altro.

Il ragazzo sospirò e borbottò qualcosa. "La mia casa è stata...attaccata. Da qualcuno molto cattivo. Eravamo impreparati e siamo ehm venuti sulla Terra,per così dire." "Siete?" "Siamo. Si. Siamo un bel pò. Questo attacco è stato del tutto improvviso. Avremmo contrattaccato ma non avevamo le nostre armi a disposizione."

"Chi vi ha attaccato?" Chiese curiosamente Kate.

"Angeli. Caduti per la precisione."

Kate non avrebbe dovuto essere così sorpresa. Cioè maledizione,aveva appena visto questo ragazzo davanti a lei cadere dal cielo. Ma era sorpresa. E reagì nel modo più stupido possibile. Scoppiò a ridere. Una risata di quelle che ti fanno venire il mal di pancia e le lacrime agli occhi.

Si piegò su se stessa e continuò a ridere. Tra le risate riuscì a dare una sbirciatina al ragazzo e vide che era sbigottito. E confuso. Molto confuso.

Tra le risate cercò di scusarsi ma ne uscì solo una parola strana che assomigliava molto a "scwsa". Il ragazzo la guardò ancora e dopo un pò si unì a lei. Tutti e due seduti per terra a ridere con le lacrime agli occhi.

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Salveeeee.  Ed ecco il terzo capitolo. Vorrei ringraziare chi ha votato questa storia e chi la sta leggendo. Siete fantastici ♥♥♥

Spero che il capitolo vi piaccia :)

The Rescue Fall -La Caduta di SalvataggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora