Capitolo 4

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Kate era distesa per terra. Così come il ragazzo a pochi metri da lei. Secondo la spiegazione dello sconosciuto, era dovuto scappare dalla sua casa -non solo ma con molti altri ragazzi che probabilmente adesso erano davanti ad altre persone sorprese quanto lei - per proteggersi dagli "angeli caduti". Kate adorava leggere quindi sapeva cosa fossero. Ma non credeva in loro. Non credeva neanche negli angeli normali,custodi o arcangeli.

Kate Rise credeva nell'aldilà. In un aldilà in cui i buoni di cuore vanno in Paradiso mentre i cattivi all'Inferno. Credeva anche negli alieni. Che erano creature verdi o ragazzi sexy non importava. Secondo lei,gli umani non erano le sole creature di questo universo.

Ma credere negli angeli era tutt'altra storia. Forse quando sei piccolo ci credi. Sua madre le raccontava sempre storie in cui angeli custodi proteggevano le persone a cui erano assegnati. Stavano con loro e li proteggevano dai bambini cattivi che volevano prendere la loro merenda. Ma erano queste. Storielle della buonanotte.

"Allora non mi credi?" Chiese il ragazzo distogliendo Kate dai suoi pensieri.

"Non è che non ci credo. Ti ho appena visto cadere dal...cielo. Alquanto strano,non pensi? È solo difficile da credere." Rispose lei.

"Mi dispiace se ti ho spaventata. È stata una brutta caduta." Il ragazzo la guardò. Era ancora sotto il lampione e quando parlava la luce si spostava creando strane ombre sul suo viso. Era davvero bello,pensò la ragazza.

"Mi chiamo Kate. Kate Rise. " disse alzandosi e andando verso il ragazzo. Arrivato vicino a lui si piegò fino ad arrivare alla sua altezza. "Adesso te la senti di dirmi come cavolo sei arrivati qui?"

"Va bene..Kate. Eravamo tutti ignari che sarebbe successo questo. Sono sorpreso più di te,credimi. Ma io e gli altri angeli siamo dovuti scendere sulla terra. Gli angeli caduti ci hanno attacato sorprendendoci tutti. E non abbiamo potuto contro attaccare perché non avevamo le nostre armi. Non ci piace tenerle con noi. Sono dei strumenti violenti e noi non lo siamo. Se non saremmo scesi qui,saremmo morti tutti. Azrael è un tale traditore! -disse con rabbia - Non appena ha avuto l'ordine ci ha attacato! " Finì distogliendo gli occhi dal viso di Kate.

"Ma voi siete angeli! Insomma,non potete morire,no?"

"Viviamo molto,cara Kate. Ma tutti possono morire. La morte è la fine di un ciclo." Le disse sorridendo. Quando pronunciò il suo nome,ebbe un brivido. Adorava il modo in cui lo pronunciava. Non conosceva neanche questo ragazzo ma già si sentiva attratta da lui.

"E ora cosa farete? Chi è che ha dato l'ordine di uccidervi? "

"Lucifero." Disse stringendo i pugni. Le nocche erano diventate bianche e Kate voleva tanto toccare le sue mani e aprirle. Non voleva che lui sofrisse il che era ridicolo perché non lo conosceva. Era questo quello che si ripeteva nella mente.

Il ragazzo la distolse di nuovo dai suoi pensieri quando cercò di alzarsi ma gli sfuggì un gemito di dolore.

"Quasi dimenticavo. Come ti senti?" Chiese Kate aiutandolo ad alzarsi. Aveva braccia forti e muscolose. Il suo corpo iradiava calore. Il che era fantastico dato che era la fine dell'estate.

"Mi sento dolorante. Penso di aver perso qualche piuma durante la caduta." Disse massaggiandosi la spalla con una mano e guardandosi la schiena. A Kate si rizzarono i peli sulle braccia.

"Piume? Ali? Davvero?" Cercò di vedere dietro le spalle del ragazzo ma inutilmente. Lui era molto più alto di lei -qualunque ragazzo e forse qualche ragazza della sua età erano più alti di lei. Con il suo metro e sessanta poteva battere il record dei primati.

"Perché non le vedo? Di che colore sono? Bianche? Nere? Color arcobaleno? "

"Color arcobaleno? Penso di non conoscere questo colore. Solo le ali dei Caduti sono nere. Le mie sono ali bianche e dorate. Come quelle degli altri arcangeli.E tu non puoi vederle perché sei umana. E perché siamo sulla Terra. " Disse con orgoglio.

"Sei un arcangelo? Oh merda." Solo dopo aver detto la parola si rese conto della sua volgarità. Spalancò gli occhi e aprì la bocca per scusarsi ma il ragazzo l'anticipò ridendo.

"Non avrei dovuto dirtelo quello. Mi è sfuggito. Ti prego di non dirlo a nessuno,va bene?" Chiese con un mezzo sorriso.

"Mi prenderebbero per pazza. Quindi parola di lupetto." Disse lei con una risatina.

"Sei una lupetta? Cosa vuol dire?" Disse confuso l'angelo.

A quel punto Kate scoppiò in una risata fragorosa.

"È un modo di dire. Da piccola sono stati negli scout quindi è diventato un'abitudine penso. Mia madre e Sarah ne sono abituate almeno."

Lui annuì con un sorriso sulle labbra "Va bene lupetta."

"Sei davvero educato. Dovresti sentire i ragazzi di oggi come parlano."

"Voi umani usate molta volgarità nel parlare. Nelle diverse epoche vissute la lingua si è modificata. Dovresti sentire come parlavano i gentleman nell'Ottocento. "

A questa risposta Kate fischiò. E lui ridacchiò.

"Ottocento? Anzi non dirmelo. Penso di aver fatto anche troppe scoperte per una sera. Adesso dimmi caro sconosciuto,dove passerai i tuoi giorni sulla fantastica Terra?" Chiese Kate. Il sorriso di lui morì sulle sue labbra. Guardò a destra e poi a sinistra. Il suo sguardo ritornò su Kate.

"Mi serve il tuo aiuto." Dichiarò con un sorriso timido.

The Rescue Fall -La Caduta di SalvataggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora