Capitolo 21

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Lucy Hale come Kate Rise.

Fuori faceva freddo. Troppo freddo per il sottile cardigan che Kate portava.

Era da un pò che lei e Jackson camminavano e si stavano allontanado sempre di più dalla scuola. La musica si sentiva appena e si vedevano le luci colorate dall'interno della palestra.

"Aaalora, " Parlò Kate con la voce un pò tremante dal freddo, "di cosa volevi parlarmii? "

Jack si girò a guardarla con volto preoccupato, "oddio Kate, perché non mi hai detto che sentivi freddo?" E  detto questo si tolse la giacca nera del costume e lo posò sulle spalle di lei.

La ragazza subito mise dentro le mani e se le portò alla bocca per riscaldarle ma guardare Jack con solo la camicia bianca addosso le mandava ancora più brividi.

"Ma non hai freddo tu adesso?" Chiese. Jack negò con la testa e si mise le mani nelle tasche e iniziò di nuovo a camminare.

"Michael. " Lo chiamò Kate.

Lui si fermò, le dava le spalle, tutti i muscoli della sua schiena si tesero. Era la prima volta che Kate lo chiamava con il nome dell'arcangelo. Non sapeva neanche lei perché lo aveva fatto.

"Dimmi, Kate." Rispose lui dopo un pò.

"Penso sia l'ora di parlare," Kate si stringeva le braccia intorno a sé e guardava Jack con aria preoccupata. Il ragazzo le dava ancora le spalle e guardava di fronte, i capelli svolazzavano a causa del vento. Era talmente bello da far male.

Dopo pochi minuti che a Kate parvero secoli, Jack si girò a guardarla. Il viso una maschera senza sentimenti. Guardava da tutte le parti tranne che Kate.

"Sì, hai ragione." Disse finalmente, guardandola.

"Allora,io devo andarmene, " iniziò e Kate si sentiva già come se qualcuno l'avesse presa a pugni nello stomaco più e più volte, "devo ritornare nel Paradiso. Per sempre."

"Gli angeli caduti..." iniziò Kate ma Jack la interruppe. "Stanno per scendere sulla Terra. Il che non è un bene. E quindi dobbiamo fermarli. Abbiamo, per così dire, un piano. Ma dobbiamo ritornare. Nel Paradiso. "

"E non tornerai più? " Chiese Kate con voce tremante. Aveva paura della risposta di Jackson. Perché, forse già la sapeva.

"No." Rispose con voce ferma.

Adesso i pugni nello stomaco si era trasformati in pugnali che le trafiggevano il cuore e arrivavano all'anima. Il posto più nascosto di noi stessi.

Kate si coprì il volto con le mani. Cercava di ricacciare le lacrime indietro ma era più difficile adesso che le parole di Jackson le rimbombavano nella testa due, tre, dieci volte.

Sentì Jackson avvicinarsi a lei e posarle una mano sulla spalla. Probabilmente il ragazzo disse anche il suo nome ma Kate non lo sentiva. Non sentiva neanche più il freddo. Non sapeva come sentirsi. Triste, per la imminente partenza di Jackson, felice, perché alla fine gli angeli caduti non avrebbero occupato e conquistato la loro terra. Ma quel che sentiva adesso era rabbia.  Rabbia e frustazione.

"L'avevi promesso."  disse Kate tra le lacrime.

Sentì lo sguardo confuso di Jack su di lei.

"Che non mi avresti abbandonato di nuovo." Spiegò Kate. Sentì tutto il corpo del ragazzo accanto a lei contrarsi e rilasciare un respiro tremante.

"Mi..dispiace. "

"Non mi abbandonare, ti prego Jack."

Ormai Kate era di fronte a Jack,la fronte sul suo petto,le mani strette a pugno tra la camicia bianca di lui.

The Rescue Fall -La Caduta di SalvataggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora