Capitolo 12

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"Jack?" Sussurrò Kate.

Lo stava scuotendo lentamente ma il ragazzo non dava segni di vita.

Non sapeva come funzionava la morte per gli angeli,ma Jackson non stava respirando. Aveva il corpo immobile,le braccia lungo il corpo e aveva le mani sporche di terra.

Il suo viso era ricoperto da graffi. Molti superflui ma da qualcuno usciva del sangue. Sulla fronte,vicino alla tempia, e sulla mascella che a Kate piaceva tanto,aveva un livido giallastro.

Kate gli toccò il livido delicatamente. Aveva iniziato a piangere e le sue lacrime cadevano sul viso dell'angelo.

"Jack ti prego." Pregò Kate.

In una settimana si era affezionata a quel ragazzo in un modo così strano.

Si era abituata alla sua presenza,al suo modo di fare le domande su cose che non capiva.

Si era abituata anche al modo stupido con cui Jack guardava Spongebob.

O quando lo aiutava a capire un argomento di scuola,il modo in cui i suoi occhi si illuminavano ogni volta che sorrideva. O anche al suo modo fastidioso di sorridere e salutare le altre ragazze.

Tutti si erano abituati ai suoi modi gentili e educati. Perfino Mr Dickens lo aveva preso in simpatia.

Kate posò la sua fronte sul petto di Jackson. Strinse nei pugni la sua maglietta e fu scossa dai sussulti. Stava piangendo nonostante si era promessa di non farlo mai più.

Solo poche ore prima i due ragazzi si stavano divertendo e scherzando. A Kate sembrava tutto così surreale. Quasi impossibile. Sperò di star sognando. Ma sapeva benissimo cosa stava succedendo. Secondo la scienza degli umani,Jackson Wheeler era morto.

La ragazza non sapeva cosa era successo. Che fine avesse fatto l'angelo caduto - se era ancora sulla terra - o come Jack fosse stato ferito.

Ma in quel momento non le interessava. Voleva solo che Jack si svegliasse e l'abbracciasse come prima.

Voleva sentite di nuovo il calore del suo corpo e come i loro corpi erano così adatti insieme.

Come due pezzi del puzzle che per molto tempo si sono cercati e finalmente si sono uniti.

Non aveva mai provato un sentimento del genere per qualcuno. Ma Jack le era entrato sotto la pelle come il migliore degli amici e in quella settimana erano diventati qualcosa che andava oltre l'amicizia.

Kate stava ancora piangendo. Pregava in silenzio Jack di alzarsi. Lo scuoteva e batteva i pugni sul suo petto.

Ad un certo punto,Kate sentì caldo. Un calore diverso da quello del sole. Un calore che non aveva mai provato. Toccò il petto di Jack. Stava bruciando da qual calore.

Era da lui che proveniva. Tutto intorno a sé aveva una specie di aura celestiale. Sopra il capo si formò un'aureola dorata. Da sotto di lui uscirono delle ali grandissime che abbracciarono il corpo di Jackson e si rinchiusero sopra di esso.

Erano così belle le ali. Con piume grandi e bianche proprio come le aveva descritte Jackson. C'erano anche delle piume dorate come l'aureola.

Jack fu alzato da terra. La luce divenne accecante e illuminò buona parte della radura e anche il cielo sopra di loro.

Ci furono tuoni e diversi minuti dopo anche lampi. Kate sapeva che non erano lampi di pioggia dato che la luce è più veloce del suono. Erano cose soprannaturali.

Proprio come era apparso,Jackson Wheeler scomparve nel cielo.

Kate fu lasciata sola a guardare il cielo. Guardava le stelle con occhi rossi e umidi e si domandò se Jack era diventato una stella. Magari quella più luminosa di tutto l'universo.

Le lacrime ricomiciarono a scendere e iniziò a cadere anche la pioggia.

Era come se anche il Cielo stesso, stesse piangendo una sua perdita.

Era martedì e Kate si stava preparando per entrare a scuola. Erano passati tre giorni dalla scomparsa di Jackson.

Sarah si era accorta della mancanza del ragazzo e anche di Kate. Passava le giornate con il naso rosso e gli occhi gonfi. Indossava felpe troppo grandi e a casa usava le felpe che Jack aveva comprato per stringerle al petto e passare le giornate ad ascoltare la musica.

Sarah pensava ad una storia estiva andata male tra i due e, dato il suo essere amica, non le chiedeva o nominava Jack.

Diversamente le altre ragazze,che chiedevano in continuazione che fine avesse fatto il ragazzo. Kate aveva detto che era ritornato in California.

Aveva passato le giornate in modo monotono e non le importava del suo aspetto fisico. Voleva solo Jack.

Una sera mentre sua madre era al lavoro,Sarah andò a casa di Kate. Aveva portato il gelato e dei DVD strappalacrime.

"Sai cosa,piccola Kate? Questo venerdì Felicity Smack dà una festa. Non accetto no come risposta. " Le disse la bionda.

Kate annuì e basta. Cosa poteva andare storto? E voleva davvero smettere di pensare a Jack.

L'amica,felice della sua risposta,le diede dei colpetti sulla coscia con la mano e continuarono e guardare Dirty Dancing.

Venerdì sera Sarah passò a prendere Kate con la sua Mustang e si diressero verso casa di Felicity. Kate stava ascoltando le canzoni che trasmettevano alla radio facendo finta di ascoltare Sarah.

Amava davvero Sarah ma in un minuto poteva dire almeno mille parole che solo lei capiva.

"Questa volta vedi di aspettarmi prima di andartene. Non sai quanto è stato difficile allontanarmi da Josh. Mi servirà un ordinanza restrittiva. Non sa cosa vuol dire spazio personale." Sì lamentò Sarah.

Kate ridacchiò. Adorava l'amica.

Tre ore dopo Kate aveva bevuto almeno due bicchieri di birra e qualche sostanza liquida che Sarah l'aveva obbligata a bere.

Aveva ballato e non aveva pensato a Jack. Il peso che aveva sul cuore si era un pò sollevato e per una volta era lei quella ubriaca e Sarah quella sobria.

Cosa abbastanza strana.

"Ok,Katy" disse Sarah, "è l'ora di andare."

"Nooo. Ancora cinque minuti."

Le girava la testa e aveva la sensazione di star per vomitare. Non si era mai sentita cosi strana ma allo stesso tempo cosi libera da ogni pensiero.

"È per questo che bevete voi adolescenti normali? Per dimenticare e sentirvi cooosí liberi." Balbettò Kate.

"Anche per quello." Rispose sospirando Sarah. "È una bella sensazione,vero?"

"Sstupenda."

"Ma domani non dare la colpa a me per il mal di testa."

"Nope." Rispose Kate.

Arrivati a casa sua, Sarah aiutò Kate ad entrare in casa e l'accompagnò in camera sua.

"Sai,dovresti davvero togliere la chiave di riserva da sotto il tappeto fuori la porta. È prevedibile quel posto." Disse ridendo la bionda.

"Sshh la tua chiave è nel vaso dei fiori." replicò.

Sarah ridendo baciò l'amica sulla fronte e la lasciò riposare.

"Andrà tutto bene. Non ne vale la pena se ti ha lasciato." Disse Sarah prima di andarsene.

Kate sospirò.

"Ne era valsa la pena,per Jack." Sussurrò prima di addormentarsi.

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Non sono così crudele. Adoro solo le cose tristi ahahah

Non è l'ultimo capitolo se è questo che pensate.

Grazie a tutti per i voti,le visualizzazioni e anche il commento ahahah. CONTINUATE COSI

Scusa Els,non sono cosi tanto crudele di solito ahaha

The Rescue Fall -La Caduta di SalvataggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora