Eveline

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Vidi Malfoy che correva dietro le mie spalle con la coda dell'occhio, ma sgattaiolai per l'intreccio di corridoi del castello per non farmi raggiungere.

Lo seminai con fatica, ma alla fine ci riuscii, e mi ritrovai nel ponte di legno dove ci eravamo incontrati la sera in cui la Umbridge mi aveva inflitto la sua punizione.

Dentro di me avevo un miscuglio pericoloso di troppe emozioni: rabbia, tristezza, delusione e chissà quante altre. Volevo urlare con tutto il fiato che avevo in corpo, ma non riuscii ad emettere nemmeno un lamento soffocato, e tutto ricadde in un pianto.

<Eveline!>, sentii urlare, e poi il rumore di qualcuno che correva sulle travi di legno.

Alzai a malapena lo sguardo, e scorsi i boccoli biondi di Hermione. Quando mi vide piangere, non mi chiese nulla, si sedette accanto a me e mi abbracciò, finché i singhiozzi non terminarono. Mi calmai abbastanza in fretta, e poi mi diede una mano ad alzarmi. Mi accompagnò fino al dormitorio, e durante il tragitto le tentai di spiegare cosa era successo.

<Credo proprio che il nostro caro Cedric abbia bisogno di una bella ramanzina>, esclamò, anche lei su tutte le furie, se non quasi più di me.

<Non ne voglio più sentir parlare Hermione veramente, ne tantomeno lo voglio più vedere>, affermai con tutta la convinzione e decisione che avevo in corpo. Sono stanca di dover correre dietro a persone che al primo errore che faccio puntano il dito, o che mi trattano come se fossi l'unica a sbagliare.

<E fai bene. Ora però scegliamo un vestito per il ballo di questa sera>, disse, frugando nel mio armadio alla ricerca di qualcosa.

<Non so se voglio andarci>, mormorai, guardandomi le dita. Dopo tutto ciò che è accaduto oggi mi ero anche scordata del Ballo del Ceppo di questa sera, e che Cedric fosse, purtroppo, il mio accompagnatore.

<Non se ne parla proprio, ora ti alzi, ti dai una sistemata, indossi il vestito più bello che hai, e andrai a quel ballo, dimostrandogli cosa si è perso per colpa del suo comportamento>. Ammetto che è un'ottima motivatrice, e riesce sempre a trovare le parole giuste per tirarmi su di morale.

Proviamo diversi vestiti nel mio armadio, ma nessuno fa al caso nostro. Stavamo anche per buttare la spugna finché non noto una scatola marrone sul fondo di un cassetto, di cui mi ero completamente scordata. Dopo aver aperto il coperchio mi ricordo che era l'abito che indossò proprio in questa occasione mia madre molti anni fa.

Era di un verde smeraldo, con uno spacco molto evidente sulla gamba, e le spalline tempestate di piccoli brillantini argentati. Prima di provarlo ero un po' tesa all'idea di indossare un abito come questo, in quanto sono una ragazza abbastanza semplice, che non vuole essere il centro degli sguardi altrui, e questo non aiuta di certo, ma mi ricredetti dopo averlo visto allo specchio.

Mi cadeva alla perfezione, e nonostante lo spacco fosse molto evidente, non lasciava intravedere nulla, ma anzi, valorizzava ancora di più le mie gambe. Ci abbinai un paio di scarpe con il tacco, non troppo alto perché sono un po' impacciata, alcuni accessori, e poi fu il turno di Hermione, che preferì indossare uno dei miei vestiti, piuttosto che i suoi.

Ci guardammo un'ultima volta allo specchio, complimentandoci a vicenda, e scendemmo le scale, capitando davanti a Malfoy.

Poli Opposti ||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora