Eveline

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Malfoy picchiò Harry davanti ai miei occhi, ma è come se non mi fossi accorta di nulla, stavo pensando solo al diario di mamma, l'unica cosa che mi teneva legata a lei da quando Voldemort l'aveva portata via dalle braccia della nostra famiglia. Lo leggevo ogni volta che mi sentivo triste, in ansia, preoccupata, o quando sentivo la sua mancanza, e questo mi aiutava a calmarmi. E ora ero pervasa da talmente tante emozioni che non sapevo da dove cominciare. Soccorremmo Harry, sistemandogli il naso con un incantesimo, e lo aiutammo a riprendersi dall'accaduto.

Una volta varcata la soglia di Hogwarts rimasi a bocca aperta, come la prima volta che lo vidi. Entrammo nella Sala Grande dove c'era Silente appoggiato al suo leggio, mentre attendeva che tutti quanti prendessero posto. Insieme ai ragazzini del primo anno dovevo sottopormi anche io allo smistamento e alla scelta del Cappello Parlante, consigliatami da Silente per accertarsi nuovamente che la casata Corvonero facesse ancora per me.

Finché gli altri ragazzi venivano sottoposti alla scelta, io mi sedetti con Ron, Hermione, Harry e Neville, che veniva preso in giro dai Serpeverde per il maglione che gli aveva fatto sua madre. Quanta malvagità.

Più guardavo i volti di quei ragazzi felici, e più mi sentivo che saremmo diventati ottimi amici, il mio istinto da Corvonero non sbaglia mai.

Tra le tantissime teste che erano presenti su quei tavoli, dei bellissimi occhi dorati colsero la mia attenzione. Erano di un ragazzo della casata Tassorosso, ma non conoscevo il suo nome, anche se la sua faccia non mi era del tutto sconosciuta. Mi rivolse un piccolo sorriso e io ricambiai timida, arrossendo.

Il chiacchiericcio nella stanza si ferma quando Silente chiama il mio nome, che rimbomba molto fragorosamente.

<Eveline, vieni cara, è il tuo turno>, mi invita tendendo la mano verso di me.

I ragazzi che fino a pochi secondi fa parlavano con me, mi augurano buona fortuna. Mi alzai dal tavolo di legno, seguita da un unanime battito di mani.

Mi accomodo sulla sedia posta nella navata centrale, il cuore in gola, la vista annebbiata, l'ansia mi stava travolgendo, mille pensieri che si scontravano nella mia testa, ma solo un a frase che ripetevo come Mantra: "Tranquilla Eveline, tornerai con i Corvonero, non avere paura".

La professoressa McGrannit poggia il cappello sulla mia testa, rivolgendomi un sorriso confortante. Sento la voce del Cappello Parlante, ma non riesco a capire effettivamente cosa sta dicendo. Sento solo una parola: Serpeverde.

Poli Opposti ||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora