La mattina era sempre tranquilla al campo.
Non quel giorno però. Appena Annabeth e io parlammo con Chirone della visita del dio Eolo, la notizia iniziò a girare tra i semidei. C'erano gruppetti di ragazzi ovunque si guardasse, tutti con un cipiglio preoccupato sul volto.
L'argomento del discorso era riuscito a rimanere privato, ma una visita da parte di una divinità, non era cosa da tutti i giorni (neanche per noi mezzosangue).
Il più preoccupato però era senza dubbio Percy:
« No no no Annabeth. Vengo con voi, non mi interessa »
« Testa d'alghe non preoccuparti, ce la caveremo. Non so se possiamo avere un compagno, il dio non ha dato molte indicazioni. Passerà tra poco e potremo parlargli. Stai sereno » e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.
« Ah...! Come mi fate sentire sola... » dissi io con un finto broncio sul viso.
« Smettila » rise Percy scompigliandomi i capelli. Poi mi rubò la spada che portavo in vita ed iniziò a correre.
« Devi migliorare i riflessi signorina, non ci siamo » disse inoltre, con fare fiero sfoggiando la sua "nuova spada".
"Vedremo" pensai allora io.
Mi avvicinai a Percy con uno sguardo assassino sul volto. Avevo un piano.
Non molto distante da lì c'era il magazzino con le armi. Mi ci tuffai dentro e presi una spada sottile e troppo leggera per me. Nonostante ciò, non ebbi tempo di cambiarla. Dovevo entrare in azione, e subito.
Iniziai a far girare l'arma tra le mani e sferrai un fendente che Percy riuscì facilmente a schivare. Provò a contro attaccare ma a quel punto ecco che attuai il mio piano.
Finsi un salto verso sinistra e nel frattempo passai sotto le gambe del figlio di Poseidone che, completamente spaesato, non vide la spada che gli avevo fermato sotto al collo.
« Penso che adesso puoi ridarmi la mia spada » dissi io con un ghigno, spingendo leggermente la spada più vicino al collo del semidio.
« Oi oi oi. Non c'è bisogno di scaldarsi tanto. Eccola. » disse e allora lo liberai.
In quel momento si avvicinò Annabeth che scoppiò a ridere in faccia a Percy.
« Dovevi vedere la tua faccia. Ti ha proprio fregato. L'hai sottovalutata Testa d'alghe, è abbastanza pronta per affrontare un'impresa. Probabilmente più di quanto lo fossi tu alla tua prima »
Leggermente rosso in volto il figlio di Poseidone rispose grattandosi il capo:
« Beh, diciamo che non ci vuole tanto. All'epoca avevo praticamente le conoscenze di un mortale »
Scoppiammo tutti a ridere e dopo una stretta di mano tra me e Percy, ci sentimmo chiamare da Chirone per la visita del dio Eolo.
Entrammo nella Casa Grande e il dio dei venti iniziò a parlare:
« Bene ragazze, Chirone mi ha accennato che sareste propense a partecipare all'impresa, giusto? »
Io e Annabeth ci guardammo, e poi annuimmo.
« Sono felice di sentirlo. Il problema non riguarda purtroppo solo il mondo greco. Dovremo coinvolgere anche alcuni dei ragazzi del Campo Giove. Dovrete fare delle spedizioni e risolvere queste questioni alla radice. Noi dei abbiamo sbagliato per molto tempo e non siamo mai stati pronti a pagarne le conseguenze. Ma questa volta è diverso. Stiamo correndo grandi rischi e non ci conviene più. Sarebbe sciocco da parte nostra continuare ad ignorare il problema »
Fece una breve pausa e Percy prontamente disse:
« Che cosa intende Signore, cosa c'è che non va sull'Olimpo?»
« Oh caro ragazzo, anche tu vuoi partecipare a questa impresa vedo. »
Percy annuì.
« Beh, rispondere alla tua domanda senza rivelare troppo è difficile. Posso solamente dirvi che molte divinità minori stanno sparendo. Non abbiamo traccia delle loro posizioni, è come se avessero semplicemente smesso di esistere. »
« Pensa quindi che le persone stiano iniziando a perdere memoria di queste divinità? » chiese Annabeth.
« Non possiamo saperlo. Non è nelle nostre capacità. È sicuro però che qualcosa non va come dovrebbe. Ed ecco che entrate in gioco voi. Percy, Annabeth, so che siete stati già nel Labirinto. Dovremmo sfruttare quindi le vostre conoscenze per muoverci più velocemente. Non abbiamo moltissimo tempo. Per il solstizio d'estate dovete almeno aver compreso qual è il problema, Zeus sta iniziando a perdere la pazienza » disse il dio con fare preoccupato.
« Va bene signore, allora prepareremo tutto e questo pomeriggio ci inoltreremo nel labirinto. Suppongo dobbiamo parlare con l'Oracolo, giusto Chirone? » disse Percy.
« Si, e credo sia finalmente arrivato il momento di Denise di fare gli onori » disse sorridendomi dolcemente.
Scossa, annuì e Percy mi avvolse un braccio sulle spalle, dopo aver congedato il dio. Ci allontanammo mentre Annabeth e Chirone continuavano a conversare per conoscere più dettagli sull'impresa che dopo ci avrebbe comunicato.
Percy notò che qualcosa non andava, infatti mi disse:
« Ehi, tutto bene? Sei strana. »
« Non so, sembrerei stupida se ti dicessi che ho un po' paura di conoscere la mia profezia? »
« Niente affatto. Sai la mia storia, non è mai bello conoscere il proprio destino in versi incomprensibili. Però non sarai sola, ci siamo io e Annabeth e i ragazzi del campo. Sei entrata nel cuore di tutti in men che non si dica. Puoi fidarti di noi, faremo di tutto per tenerti al sicuro. Sei la nostra nuova celebrità, mi hai perfino rubato il posto bimbetta. »
Scoppiammo a ridere e abbracciai Percy mentre un paio di lacrime mi segnavano il volto. Le asciugai velocemente e il figlio di Poseidone mi regalò uno dei più bei sorrisi.
Mi sentivo davvero a casa al campo.
Finalmente avevo trovato un posto dove tutto quell'inadeguatezza svaniva nel nulla. Erano tutti come me. Tutti con gli stessi problemi e le stesse insicurezze. Mi capivano e io capivo loro. E andava bene così.Iniziammo quindi a salire la collina per andare a visitare l'Oracolo Rachel nella sua grotta.
Sapere che non avrei dovuto aver a che fare con quella vecchia mummia, era già una consolazione. Non potevo però dire che la mia ansia fosse svanita.
Camminai incerta e quando arrivammo restai leggermente dietro Percy.
« Heyy Rachel, ci sei? » urlò il ragazzo.
Dopo una manciata di secondi ci sentimmo rispondere con un "Arrivo" gridato.
Ed eccola che spuntava dalla tenda con la sua chioma rossa e i suoi jeans sempre scarabocchiati.
Avevo tanto sentito parlare di lei, eppure dal vivo era ancora più sorprendente. Aveva il volto sporco di pittura e le mani sembravano una tavolozza di un pittore, talmente pieni di colori diversi. Ci invitò dentro e Percy le spiegò perché ero qui. Mi presentai e poi il figlio di Poseidone ci lasciò sole, dicendo che sarebbe restato fuori la grotta, per il nostro "importante lavoro", come lo dichiarò lui.Pensavo sarebbe stato più veloce, invece i minuti passavano e neanche una singola frase della profezia venne pronunciata.
« È normale tranquilla, a volte ci vogliono anche ore. Tieni, prendi del succo di frutta mentre aspettiamo. Stavo dipingendo questo quadro, che ne pensi? » iniziò a parlare Rachel vedendomi preoccupata.
« È...è molto bello. Sono delle visioni che hai vero? »
« Si, visioni abbastanza confuse in realtà. Probabilmente questa profezia ci darà delle rispo-».
Non riuscì a finire in tempo la frase perché si irrigidì.
La sua bocca si iniziò ad aprire e, come nei libri che avevo letto, un leggero fumo verde iniziò ad uscire.
Sentì un sussurro e poi delle parole vennero pronunciate da una voce fredda e possente:"Se tutto normale vorrete far tornare,
sei di voi dove tutto è iniziato dovrete andare.
Contro fuoco e ghiaccio dovrete lottare,
forti nemici giù negli Inferi dovrete mandare.
Senza paura e sopportando dolore,
contro inganni e contro insidie,
se l'astuzia adotterete,
la missione tutti insieme a finire riuscirete"Dopo queste parole, non ricordo più niente.
So solo che mi sono risvegliata ore dopo nel letto dell'infermeria.

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La figlia di Atena
FantasiCome posso essere io una semidea,come posso essere figlia di Atena e discendente di Poseidone???