Shiver

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Non volevo veramente parlare con quel tizio: ma si era impegnato così tanto nel darmi fastidio che gliel'avevo data vinta, per questa volta.
Certo ero anche un pochino curioso di sapere cosa avesse da dire, soprattutto perché tutte le informazioni di cui avevo bisogno sembrava le conoscesse soltanto lui.

Gironzolavamo in giardino, senza sapere esattamente quando fermarci. Avevo un po' di paura nel conoscere quella verità ma allo stesso tempo, qualcosa mi diceva che era necessario sapere.

C'era aria d'imbarazzo fra noi; nessuno  sembrava voler iniziare il discorso per primo: Soobin aveva lo sguardo basso e si torturava le mani, il ragazzo sconosciuto invece continuava a fissarmi mentre io, fingevo assolutamente di non sapere che lo stava facendo.

Ma che ansia...con tutte le cose belle da guardare, perché sta fissando proprio me?
Dai coso, guarda gli uccellini che si tuffano nella fontana... oppure i ramoscelli degli alberi che si muovono seguendo la direzione del vento.
Ma non me.
Per favore.

Più tardi decidemmo di fermarci;
mi misi seduto sull'erbetta fresca e gli altri due subito dopo  m'imitarono, sistemandosi uno al mio fianco e l'altro di fronte.
Nel farlo però, le nostre mani si sfiorarono accidentalmente per un secondo e avvertii un leggero brivido pervadermi lungo tutto il braccio; la ritirai immediatamente ma quella strana sensazione, non mi abbandonò per tutto il tempo passato insieme.

Per fortuna non si è messo di fronte... sarebbe stato ancora più imbarazzante.

<< Allora, cosa volevi dirmi?>> Gli chiesi evitando sistematicamente il suo sguardo.

<< No, prima deve dirci chi è.>>  Disse Soobin interrompendo in questo modo qualsiasi fosse stata la sua risposta.

<< Beh sì ... ero intenzionato a fare anche questo.>> Rispose ridacchiando nervosamente; sembrava quasi si sentisse a disagio  in sua presenza.
Ma, non riuscivo proprio a fidarmi; per quanto il rapporto con i miei genitori sia stato piuttosto travagliato in età adolescenziale, ben ricordo i loro insegnamenti quando ero poco più che un bambino sul non dare troppa confidenza a chi non si conosce.

<< Dai Hyungie, lascialo parlare.>> Lo rimproverai facendo un gesto con la mano.

Il ragazzo sconosciuto, sospirò profondamente prima di iniziare il discorso.
<< Mi chiamo Taehyun. So che al momento questo non ti dice assolutamente nulla, ma molto tempo fa per te era molto importante.>> Disse in tono calmo, come se stesse raccontando una fiaba della buona notte.l

Soobin, reagì in modo piuttosto strano non appena udí  il nome del ragazzo.

Cosa ti sei dimenticato di dirmi amico?

<< Non è possibile...!>>  Esclamò iniziando a boccheggiare dalla sorpresa.

<< Quella é solo una leggenda.>> Aggiunse in tono incredulo.

<< Le leggende hanno sempre un fondo di verità.>> Gli rispose.
Restai in silenzio e li guardai alquanto confuso mentre si scambiavano quelle battute.

<< Beomgyu, tu conosci la leggenda di cui stiamo parlando?>> Mi chiese poco dopo e negai scuotendo la testa in risposta.

<< Allora lascia che te la racconti...>> Disse poco dopo.

<< Si narra, che da queste parti molto tempo fa il fondatore del paese per difendere il suo territorio da una strega malvagia; venne maledetto insieme ai suoi abitanti i quali ad ogni luna piena assumono le sembianze di lupi.
Ma, vedendo che il villaggio non si perse d'animo e ne trasse enorme vantaggio da quella condizione, la strega s'infuriò talmente tanto da decidere di togliergli la persona per lui più cara cancellandogli la memoria per poterlo manipolare meglio.
Egli, distrutto da tutto quel dolore  decise di tramutarsi in una statua di pietra ritraente un lupo che ulula alla luna.
Ogni trecento anni però, si risveglia per andare alla ricerca del suo compagno con la speranza di poter spezzare la maledizione lanciata in passato dalla strega.>>
Notai immediatamente che, mentre  concludeva il racconto dai suoi occhi scendeva una lacrima solitaria.
Gli porsi un fazzoletto spiegazzato che avevo trovato nelle tasche della mia felpa ma, lo rifiutò gentilmente e se asciugò con il dorso delle proprie dita.

Non so ne come ne perché ma in quel momento, compresi: quello che stava dicendo era la verità.

La pura e semplice verità.

Iniziai a pensare, che forse era questo il motivo per cui dovevo essere qui e non un altro dei miei cugini.
Non so se avrei accettato che una vecchia strega, ormai  rinchiusa a marcire in una tomba da secoli aveva già deciso per me a quale destino andare incontro ma, ero sicuro che se fosse stata ancora viva l'avrei conciata per le feste.

Si, avrei fatto proprio così.

<< Allora a cosa serve questa?>> Gli mostrai la collana.

<< Serve a proteggerti dagli altri alpha ma, neanche io posso  avvicinarmi troppo a te.>> Mi rispose  con una punta di sconforto.

<< Perché vorresti avvicinarti a me?>>  Gli domandai di nuovo.

<< Non penso che tu saresti d'accordo adesso. Quando ti sentirai a tuo agio con me,  toglila e lo scoprirai.>> Mi rispose di nuovo, poi si alzò e andò via senza  neanche salutare.

<<Taehyun. Si saluta!!>>  Gli urlai dietro.
Lui si girò e si tolse per la prima volta la mascherina rivelando un sorrisetto furbo.

É anche carino...
No Beom, sei fidanzato!!
Pensa a Kai, pensa a Kai.

In tutta risposta mi tolsi la scarpa e gliela lanciai dietro, colpendolo  sulla gamba: scoppiò in una fragorosa risata che durò alcuni minuti.

<< Questa la tengo io.>> Disse ancora scosso dalle risate e poi, senza neanche  ascoltare le mie proteste sparì chissà dove con la mia scarpa, lasciandomi lì come un salame e mezzo scalzo.

Angolo autrice:
Buona domenica a tutti :')
Finalmente, vi ho svelato un po' di retro scena e sembra che le cose si stiano evolvendo :")

Spero che vi sia piaciuto e al prossimo capitolo ❤️❤️😉

I'm not Your |Taegyu| - (In Riscrittura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora