Ignis fatuus

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Erano ormai passate alcune settimane dal giorno in cui, scoprii la verità.
Ero così distrutto che non riuscivo neanche a prendere in giro Yeoncoso, il quale oramai veniva a farci visita  quasi quotidianamente per stare con Soobin.
Infatti, i due dopo essersi avvicinati avevano ricominciato a fare coppia fissa.

Yeonjun non era mio amico, però avevamo imparato a sopportarci per il quieto vivere quindi, non era più nemmeno un nemico: semplicemente imparammo a sopportarci.

Col tempo, le frecciatine che eravamo abituati a lanciarci divennero per lo più scambi di battute amichevoli e quel ragazzo tanto arrogante e antipatico all'inizio, si rivelò in seguito essere tutta un'altra persona: non me lo aspettavo sinceramente parlando.

In un modo o nell'altro riuscii ad andare comunque avanti: un po forse perché ero consapevole che la mia vita, non era più la stessa da quando avevo messo piede in quella casa e un po perché, Taehyun mi era stato molto vicino.
Infatti, avevamo iniziato a vederci sempre più spesso anche da soli; il più delle volte non facevamo nulla di particolare magari, passavamo semplicemente il tempo insieme a passeggiare  per il bosco o ci sdraiavamo sotto il nostro quercio illuminato fiocamente dai fuochi fatui e quando era periodo anche dalle lucciole.

Non so per quale motivo, una parte di me amava profondamente quel posto; mi trasmetteva sempre una sensazione
di pace interiore e tranquillità, arrivando persino a pensare che forse era un posto dotato di qualche forma di magia.

Era una serata come le altre: io e Tae lasciammo un po' i piccioncini da soli a fare le loro attività di coppia, mentre noi avevamo deciso di cenare sotto il nostro albero.

Avevamo ordinato delle pizze, poiché nessuno dei due aveva  la benché minima voglia di cucinare o anche solo  preparare qualcosa da portare via quindi, in quel momento eravamo seduti sulla panchina di pietra situata fuori casa mia e mentre ci gelavamo le chiappe lì sopra aspettavamo impazienti e con un leggero velo di imbarazzo.

Quella sera faceva piuttosto freddo: il vento gelido ci schiaffeggiava il viso in continuazione e le nostre guance si erano inevitabilmente arrossate.
Taehyun indossava solo quella felpa nera striminzita e sgualcita  che non prometteva di essere pesante per un clima del genere.
Gli avevo chiesto più volte se voleva prendere qualcosa dal mio armadio, non importava se poi non mi avrebbe più restituito i vestiti, ma nulla da fare... era proprio un testardo!!

Delle volte mi faceva  veramente arrabbiare: ma era impossibile non perdonarlo il minuto dopo per la grandissima stupidata che aveva affermato poco prima.

Decisi di rinunciare alla mia sciarpa momentaneamente e gliel'avvolsi intorno al collo.

<< Ora dovrebbe andare meglio...>> Sussurrai imbarazzato.

<< Grazie, ma io avrei preferito...>>  Iniziò a bofonchiare timidamente  per poi bloccarsi prima di terminare la frase.

<< Cosa Tae?>>  Gli chiesi confuso.

<<... un abbraccio.>> Mi rispose dopo svariati minuti.

Ah... forse è per questo che non vuole i miei vestiti.
Non è che vuole prendere freddo apposta?

<< Ti abbraccerò solo se entri in casa e vai a cambiarti.>> Replicai sogghignando.

<<Uff...>> Disse sbuffando in un modo così buffo da farmi ridere.
<< Va bene hai vinto tu. Però mi abbracci adesso?>> Mi chiese facendo gli occhioni languidi da cucciolo.

Ma siamo sicuri che sia io l'omega?

<<No, fila in casa ti cambi poi, ti abbraccio.>> Gli risposi ridacchiando.

<< Chi mi garantisce che dopo lo farai?>> Mi domandò di nuovo, ma questa volta con un tono un po' più serio.

<< Potrei pensare la stessa cosa io.>> Replicai continuando a sogghignare.

<< Ma se mi conosci, saprai che sono di parola quindi, vai.>>  Aggiunsi cacciandolo via con la mano.

A quel punto, Taehyun si arrese e fece come gli avevo detto io.
Pochi istanti dopo, come una saetta sparí lungo il vialetto di casa
mia per entrare e poi, apparire qualche secondo dopo  vestito con cappotto e abiti decisamente più pesanti.

Dovevo ammetterlo però: vestito così era decisamente più bello.
Sarà che ho un innato senso della moda e si, me ne posso anche  vantare.
Ma su di lui stavano decisamente meglio quei capi d'abbigliamento.

Mi alzai, anche perché non avevo voglia di continuare a gelarmi il sedere sulla panchina e probilmente era il motivo principale poi, decisi di andargli incontro per abbracciarlo.

<< Allora adesso sei contento?>> Mi chiese.

<< Decisamente soddisfatto.>> Gli risposi squadrandolo da capo a piedi.

Mi avvicinai di più, ma proprio mentre lo stavo per abbracciare; il rumore del motore di uno scooter mi fece fare  dietro front.

Maledetto fattorino, okay che ho fame ma proprio adesso dovevi venire a portarci il cibo?
Potevi ritardare ancora un po'?

Un piccolo ragazzo dai capelli lilla scese dal ciclomotore; non aveva una faccia affatto simpatica e, una piccola cicatrice sull'occhio sinistro ancora Rossa e che ricordasse un po' gli artigli di un animale, lo faceva sembrare davvero un tipo poco raccomandabile.
La divisa gli stava davvero larga, talmente tanto da impacciargli qualsiasi movimento e farlo risultare quasi goffo.
Volevo ridergli in faccia ma, decisi di trattenermi perché non si sa mai che genere di persona hai davanti.

<<Avete ordinato delle pizze?>> Domandò con aria scocciata.

<< Si, grazie.>> Risposi sforzandomi ad essere gentile.

Questo qui, non mi piace per niente.
Non ordinerò più da loro.

<< Sono 45.000₩.>> Disse sempre più scocciato.

<< Ho già pagato tramite carta di credito.>>  Gli risposi leggermente irritato.

Stava iniziando a darmi sui nervi questo tizio.
Voleva spillarmi altri soldi i quel moccioso?

<< Ah scusa, non sapevo.>>  Disse ostentando un sorrisetto falso.

Meglio che te ne vai altrimenti niente ti salverebbe da un bel gancio dritto sui denti.

Lo salutai con finta cortesia e, gli lasciai una piccola mancia anche se non se la sarebbe meritata. Poi, corsi di nuovo da Tae e finalmente lo potei abbracciare.

<< Hai visto che sono stato di parola?>> Gli sussurrai all'orecchio, accennando un sorriso.

<< Grazie, per aver mantenuto la tua promessa.>> Rispose arrossendo.

E come la durata di un fuoco fatuo, l'immagine di quel minuscolo fattorino  sparí dalla mia mente perché adesso, ero fra le sue braccia dove per la prima volta mi sentii protetto e al sicuro, facendomi abbassare un po' la guardia.

Angolo autrice:
Buon week end a tutti!!
So di essere mancata per tanto tempo, ma ho avuto delle ragioni piuttosto serie per prendermi una pausa.
Adesso, sono tornata ufficialmente e pubblicherò in modo abbastanza regolare tutte le mie Fanfiction!!

Tenete ben in mente il fattorino coi capelli Lilla, lui sarà un personaggio  nuovo della storia che fino ad ora é stato solo menzionato :')

Spero che il capitolo non vi abbia fatto schifo.
Buona lettura e alla prossima ❤️😉

I'm not Your |Taegyu| - (In Riscrittura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora