A father's love

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Passò una settimana da quel fatidico giorno: la mia vita sembrava essere tornata quella di sempre, da prima di quella deludente scoperta fatta addirittura per puro caso.
Mi ero ripreso.
Stavo bene e mi sentivo leggero, come se mi fossi finalmente liberato da un enorme macigno che mi portavo dietro da tempo.

Ma, ancora non ero riuscito a trovare niente d'importante nella mia biblioteca privata che, documentasse qualcosa di importante, funziona sempre così: quando ti affanni a cercare qualcosa che ti serve non lo trovi mai e, quando non ci pensi ecco che sbucano come funghi.

Magari se smetto di pensarci davvero, li troverò quanto meno me l'aspetto.

E così feci.
Quella mattina, dopo la stupenda colazione preparata dalle manine d'oro di Binie, decisi di fare un giro per la casa ed imboccai un corridoio che non avevo mai esplorato prima.
Non pensavo fosse davvero così grande; realizzai che fino ad adesso, avevo solo conosciuto una minuscola parte di questa.

Assurdo.
Pare che funzioni davvero.

Camminavo lentamente cercando di capire dove stavo andando; quella casa si stava  rivelando un labirinto pieno di segreti e forse, iniziavo a capire perché le mie ricerche non avevano dato frutto fino ad oggi.
Più mi addentravo all'interno di quella parte inesplorata, più mi rendevo conto di quanto sembrasse antica.

Era come se lì non ci avesse abitato nessuno da secoli.

Gli interni erano ancora in legno, anziché di mattoni; addirittura alcune assi erano state parzialmente mangiate dalle termiti.
Non c'erano neanche circuiti  elettrici, difatti c'erano appese soltanto delle vecchie lampade  che con molta probabilità funzionavano ad olio.

Questa zona della villa é inquietante ma, allo stesso tempo mi affascina e non poco.
Chissà se Soobin, ne era a conoscenza di questo posto.

Ma ne dubito, altrimenti mi ci avrebbe portato.

Ad un tratto, mi trovai davanti ad una porta: era in qualche modo diversa dalle altre che avevo visto.
Il materiale di cui era fatta sembrava un legno molto resistente con alcune decorazioni rifinite in vernice d'oro; non c'era dubbio  era stata ristrutturata di recente.
Però un particolare mi sorprese più degli altri, ovvero la maniglia: anche questa era stata placcata in vernice dorata e su di essa era stata scolpita la piccola figura di un lupo.

Forse sono nel posto giusto.

Ero già pronto a forzarla o nel peggiore dei casi, scassinarla.

Visto che serve a qualcosa leggere i fumetti di Catwoman?

Ma, sorprendentemente la porta si aprì da sola con un leggero scricchiolio; sembrava quasi un invito ad entrare.

Inquietante.
Cosa troverò lì dentro?

Feci un sospiro e presi coraggio prima di varcare la soglia: lì seduto ad aspettarmi c'era il lupo dal manto grigiastro che avevo sognato qualche settimana fa: ma non era un corpo propriamente fisico, sembrava più uno spirito.
Qualcosa di intangibile che potevo vedere ma, non potevo toccare.

<< Benvenuto, Beomgyu. Ti stavo aspettando.>>
In quel momento, il suo aspetto cambió e davanti a me c'era mio zio; quello deceduto.

Cos'altro troverò andando avanti?
Vampiri?
Dopplërgangër?
Serial killer?
Ditemi che sono veramente capitato in un film horror e magari mi metto l'anima in pace.

<<Scusa se ci ho messo troppo.>> Dissi ridendo nervosamente.

<< L'importante é che tu sia arrivato. Non mi resta molto tempo in questo mondo. Il mio compito qui é quasi finito.>> Rispose in tono gentile.

<< Hai qualcosa d'importante da chiedermi?>> Domandò poco dopo.

Tantissime.
Non immagini quante.

<< Si, ne ho così tante che non so da dove iniziare...>> Risposi.

Lo spirito di mio zio, mi sorrise leggermente e con uno schiocco di dita accese il camino.

In effetti fa davvero freddo qui.

<< Allora chiedi pure.>> Disse.

<< Chi sono? Insomma, so di essere Beomgyu ma perché sono stato cresciuto lontano dal posto a cui appartengo davvero? >> Iniziai a domandargli a raffica.

Prima di rispondere, rise della mia curiosità in modo goliardico.

<< Non c'è dubbio che tu sia Beomgyu. Ma ho preferito farti crescere lontano da qui per tenerti in vita il più a lungo possibile, figlio mio. Lo so, per te è stato difficile vivere in un luogo senza amore ma questo, ti ha dato la forza e ti ha plasmato il necessario per  poter affrontare le situazioni difficili che si presenteranno nella tua vita.>> Iniziò a spiegare.

Cioè, non ho capito.
Lui non è mio zio ma, sarebbe mio padre?
Quello vero?

Mi viene da piangere.
Ho vissuto tutti questi anni in una famiglia che letteralmente mi trattava peggio di un animale, senza sapere che il mio vero padre era qui.

<< Parli della maledizione?>> Gli domandai di nuovo.

<< Si, Beomgyu. Ma la maledizione l'ho già spezzata io per te. Per tutto il corso della mia vita mi sono dedicato a questo.
Con la mia morte sei finalmente libero. Ma stai attento lo stesso a chi ti circonda.
Quel tuo ex ragazzo non me la conta giusta, per esempio: se ti richiamerà, non incontrarlo mai.>> Mi raccomandò  infine.

Sono sconvolto.
Mio padre, si è sacrificato per me?
Cioè l'unico vero genitore che io abbia mai avuto si é privato del nostro rapporto padre/ figlio per salvarmi?
Sono sconvolto.
Triste.
Arrabbiato.
Non so più cosa pensare.

Ricacciai indietro le lacrime: Non potevo piangere adesso.
Alla fine mi restavano Soobin e i suoi genitori come eredità.

In un secondo momento, riuscii a capire che si stava riferendo a Kai e non a Taehyun.
Ma non riuscivo a comprendere per quale motivo dovevo stargli alla larga.

<< Perché?>> Gli domandai.

<< Non è esattamente quello che sembra, ma non mi è permesso dirti altro. Sono più tranquillo adesso sapendo che vi siete lasciati.>> Mi rispose enigmatico.

<< Volevo già lasciarlo da tempo. Scoprire del suo tradimento, mi ha dato solo un pretesto per non parlarci più.>> Dissi, ridacchiando.

<< Hai fatto la cosa giusta.
Ora devo andare, il mio tempo qui è scaduto.>> 
In quel momento, notai che  i contorni della sua figura si stavano diradando quasi fino a sparire.

<< Ricordati, che ti voglio bene e ti sarò sempre accanto.>> Mi  disse prima di farlo  completamente.

Non ebbi il tempo di rispondergli: era già andato via.

Una volta solo in quella stanza, mi sentivo vuoto e molto più addolorato per la sua scomparsa.

Ora potevo finalmente piangere.

E lo feci.
Per ore intere, seduto su quella poltrona mentre guardavo il posto vuoto di fronte a me.

Piansi così tanto, che gli occhi mi si erano anestetizzati.

Cos'era?
Rimorso.

Decisamente era quello.
Avrei potuto passare più tempo con lui se solo mi fosse stato permesso.

Grazie Papà per tutto quello che hai fatto per me.
Ti ricorderò sempre.
Ora Beomgyu, andrà avanti anche per te.

Angolo autrice:

Buongiorno!!
Beh che dire, finalmente sto mistero é stato svelato.

Secondo voi, perché Beomgyu dovrebbe stare attento a Kai?
Con chi sarà in combutta?
Oppur anche lui semplicemente ha un'identità nascosta?

Sbizzarritevi con le teorie :')

Spero che il capitolo vi sia piaciuto ❤️😉
Buona lettura e alla prossima ❤️





I'm not Your |Taegyu| - (In Riscrittura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora