Azzurra dopo una bella chiacchierata con la mamma e la nonna di Ciro le ha aiutate a sparecchiare, lavare i piatti e a sistemare la cucina sotto lo sguardo sognante del suo uomo che veniva ricoperto dagli amici e dal fratello di complimenti.
Il numero 1 dell'Ipm entra in cucina dove trova la madre e la nonna, hanno terminato le pulizie.
<< arò sta Azzurra? >> domanda il numero 1 dell'Ipm.
<< s'è guita a lavà 'e mmano. Cirù. Cche brava femmena. Bravo core mio >> gli risponde la nonna.
La bacia in fronte poi corre verso il bagno, la trova all'interno. La porta è spalancata e sta lavando le mani col sapone.
Si posiziona alle sue spalle e comincia a tracciarle una scia di baci umidi sul collo.
<< sì na femmena 'e cas. Già song nnamurato e tu 'o saie ma accusi me faie ancor cchiù mpazzì >>
Sorride lei poi si asciuga le mani, si volta e lo stringe forte.
<< l'addore tuo me fa ascì pazz >> ammette lui.
Non proferisce parola ma lo bacia.
Ogni bacio sembra allontanarle Edoardo dalla mente, sembra.
<< quiri sfaccimma c'hanno presi in ostaggio. Amma i nu poco a mare pe loro >> le dice.
<< va bene >> risponde lei.
<< to prumett, stanott me fac perdunà pe st'attesa >> sussurra lui.
Annuisce lei.
<< jamm a mette 'o custume >> impone lui prendendola per mano.
<< un secondo >> lo ferma.
<< c re? >>
<< hai un tuo vecchio costume da prestarmi?. Quello che ho io ha lo slip un po' sgambato. Se fossimo stati soli l'avrei messo senza problemi ma davanti ai tuoi amici così scoperta ti mancherei di rispetto. Non esiste. Solo tu puoi vedermi in quel modo >> spiega.
<< io ti amo >> risponde lui.
La prende per mano e la trascina verso casa sua.
Apre un paio di cassetti. Sfila 2 costumi a pantaloncino.
Uno di quando era piccolo da dare a lei ed uno da indossare.
Azzurra recupera dal borsone il reggiseno del suo costume ed entrano in bagno.
Si spogliano.
<< purtroppo c'amma sbrigà o quiri sfaccimma saglieno 'ngoppa >> l'avvisa.
Annuisce lei e si toglie top e reggiseno per sostituirli con quello del costume poi toglie shorts e slip.
La osserva morbosamente, deglutisce poi perde il controllo.
La solleva e la mette a sedere sopra ad un mobiletto del bagno, le divarica le gambe e c'infila la testa.
Parte baciandole l'interno coscia, piano piano e lentamente.
Lei comincia a respirare a fatica mentre gli accarezza i capelli.
Giunge alla metà, bacia la sua femminilità e poco dopo la sente gemere.
Sempre di più.
Aumenta il ritmo.
La tiene per le gambe, finché alla fine si sfalda di piacere.
Riemerge leccandosi le labbra.
Si abbracciano forte.
<< Cirù, aprite o sfondo la porta >> impone Pietro sghignazzando, seguito dalle risate degli amici.
Digrigna i denti infastidito il numero 1 dell'Ipm.
Rimette Azzurra con i piedi a terra.
Indossano i pantaloncini, le scarpe poi escono dal bagno.
<< m'avit rutt 'o cazz >> ammette Ciro.
<< ie pensan tu steva rumpenn essa >> ribatte un suo amico.
Il Ricci lo guarda storto poi prende due teli ed escono.
Vanno in spiaggia in motorino.
Il pomeriggio al mare é bellissimo.
Divertente.
Lunghissimo.
Nonostante tutto la coppia è riuscita a prendersi qualche minuto per loro e qualche minuto da passare con il papà di Ciro e di Pietro che li ha raggiunti, Don Salvatore Ricci.
Qualche bagno e qualche chiacchiera seduti sopra ad uno scoglio, l'uno tra le braccia dell'altra a dividersi sigarette.
Terminata l'ennesima sigaretta il numero 1 dell'Ipm si sfila il rosario che porta giorno e notte al collo e lo sistema al collo di Azzurra.
Lei si volta, era semi sdraiata con la testa poggiata sul suo petto nudo ed umido.
<< occhi belli ma... >>
<< l'anna sapé tutti ca si a mia e ca te amo >> risponde.
Per il resto della giornata e della notte riescono a ritagliarsi pochi momenti per stare soli.
Passano la nottata in giro per Napoli con gli amici e il fratello di Ciro.
Le mostrano la loro Napoli, con i loro occhi.
La Napoli che un giorno non lontano Ciro conquisterà con Edoardo.
Azzurra è rispettata, servita, riverita e temuta.
Temuta per la sua faccia tosta, per essere riuscita a prendere una bustina d'erba dalla sala colloqui da consegnare a Ciro, senza farsi beccare dalle guardie ma soprattutto senza battere ciglio.
La mattina dopo recuperano i borsoni e vanno dritti all'Ipm senza aver dormito un secondo e senza aver consacrato la loro storia.
Oltrepassano il portone mano nella mano, trovano i compagni e le compagne in cortile.
Pur non avendo fatto l'amore si sono legati profondamente.
Le ha presentato la famiglia, gli amici, l'ha portata a casa sua, le ha messo Napoli in mano e le ha donato il suo rosario.
Da oggi in poi a Napoli la conoscono tutti e tutti la rispetteranno. È Azzurra la donna del boss.
La prima cosa che la milanese fa appena varcato l'ingresso dell'Ipm è incrociare gli occhi di Edoardo.
Ciro la esorta con un sorriso a raggiungerli.
Li abbraccia lui ma lei li lascia momentaneamente liberi.
Edoardo si posiziona al suo fianco.
<< mi è mancato il fiato per tutto il tempo. Sapervi insieme giorno e notte... suli >>
<< Edo >>
<< dimme picceré >>
<< non è successo niente >>
Le sorride sorride e le fa l'occhiolino.——————
Ciro ha scoperto la verità.
Filippo e il suo compagno di cella, Carmine soprannominato ó piecoro, lo hanno preso in giro. Gl'hanno fatto credere che Pino ó pazz, uno dei suoi fedelissimi lo avesse tradito.
Hanno mentito ma lo hanno fatto solo per salvarsi e Pino è involontariamente diventato vittima del loro piano.
Carmine in primis, deve salvarsi è un Di Salvo, ed è in attesa di ricevere la grazia dalla famiglia Valletta, famiglia del ragazzo che ha ucciso, Nazario.
Anche i Di Salvo sono una famiglia di camorristi, contro i Valletta e contro i Ricci, la famiglia di Ciro.
Carmine é un aspirante parrucchiere, che aspetta una bambina dalla fidanzata. Vogliono chiamarla Futura.
Filippo è milanese ed amico di lunga data di Azzurra, studia pianoforte al conservatorio, finito all'Ipm per colpa di un tremendo incidente.
Ciro è preso dalla follia, vorrebbe organizzare una rivolta per ucciderli e per vendicare la morte del suo amico d'infanzia Nazario.
Se vuoi comandare e mantenere il tuo posto al comando nessuno deve prenderti in giro.
Questo è quello che gl'ha insegnato il padre.
Questa è la loro legge.
Azzurra, con il suo ascendente riesce a calmarlo, a posticipare la sua vendetta.
È seduta sulle sue ginocchia.
<< occhi belli, se li ammazzi qui dentro ti portano a Poggioreale e buttano la chiave. Ci separano per sempre ed io senza di te impazzisco e scateno il panico. Se mi comporto bene é solo merito tuo. Senza di te, senza poterti vedere perderei il controllo e direi addio alla messa in prova. Mi portano a San Vittore per sempre. Non mi lasceranno finire la scuola e tutte le nostre promesse, i nostri sogni andranno in fumo. Non farlo qui dentro, ti chiedo solo questo. Lo farai quando usciremo ed io non muoverò un dito e non dirò una parola. Perché ti rispetto, rispetto tuo padre ed i suoi insegnamenti. Rispetto la tua legge. Sarò al tuo fianco sempre. E quando ti sarai vendicato ti porterò lontano così non potranno arrestarti >> lo implora tra le lacrime.<< va bene sciù sciù aspetto. Nuie simm 'na grande squadra. Mi fido sul 'e te >> risponde e lei lo abbraccia mentre continua a piangere singhiozzando per lo scampato pericolo.
Prova a consolarla stringendola più forte, accarezzandola e baciandole la testa.
Ispira la milanese.
Avrebbe scatenato una rivolta e sarebbe finita in un mare di sangue.
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E ti ho detto tutto di me e giuro che non è da me/Mare Fuori
FanfictionLiberamente ispirato alla serie televisiva "Mare fuori". Prima di leggere vi consiglio di vedere gli episodi. Un penitenziario minorile napoletano dove si incrociano le storie e i destini di minorenni reduci da situazioni pericolose o predestinati...