3. Crazy in love

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Era il sei agosto, ero cambiata un bel po' dall'estate scorsa. Avevo i capelli fino alle spalle e mossi, non ero in forma, anzi ero ingrassata un bel po'.
Presi il computer per leggere
le Email.
C'erano alcune dai miei amici, quando ne vidi una di Dan... Guardai meglio, si era proprio lui, dopo una lunga assenza si è ricordato di me.
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Ciao Ali
Come stai?
Tra un po' parto per l'italia
Ti mando un messaggio quando sarò partito.
Mi manchi
Dan
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Cosa? Mi ero quasi dimenticata di lui, mi sembra ovvio se lo vedo una volta all'anno, mi sono fatta un po' i conti su quello che era successo l'anno scorso e non mi pare che avevamo fatto pace...
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Sei ancora vivo?
Non ho notizie di te dall'estate,mi hai un po' sorpreso con questa mail
Spero che arrivi sano e salvo in Italia
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Non rispose al messaggio, ma so che lo aveva visto, i giorni seguenti quasi mi dimenticai che doveva venire, di pomeriggio, andai in spiaggia, quando vidi Dan insieme ad un'altro ragazzo seduto sulla barca gialla, rimasi a fissarlo e poi continuai a camminare fino alla riva.
"Ali! Ali!"
Feci finta di non sentire, Dan si avvicinò a me
"Ehi,Ali!"
Mi voleva abbracciare ma io non mi avvicinai e gli diedi la mano, mi guardò sbalordito.
"Se non ti ricordi, io avevo litigato con te."
"Ma pensavo fosse acqua passata."
"Per te si, per me no."
Andai a sedermi sullo sdraio, e mi venne quasi da ridere quando Dan vide che sul mio sdraio c'era seduta anche Emma. Io e Emma eravamo diventate amiche, visto che Lea non era ancora arrivata, stavo sempre sola, e Emma veniva sempre a stare con me, avevo conosciuto anche la sua famiglia, devo dire che era una brava ragazza.
Dan si avvicinò allo sdaio guardando Emma quasi incazzato
"Oh ma chi si rivede!"
Disse Emma.
"Allora vedo che hai fatto un bel lavaggio di cervello a Ali."
"In realtà qui quello bugiardo sei tu."
"Te non devi intrometterti tra me e Ali! Impicciona!"
"Dan! Ora basta!"
Gridai.
"Ali ma come fai a stare con lei?! È stata colpa sua se noi abbiamo litigato!"
"Dan ora basta, è stata colpa delle tue bugie."
"Questo è Marco."
Disse Dan indicando il ragazzo magrolino con i capelli neri.
"È mio cugino."
"Beh, non vi assomigliate nemmeno un po'."
Dissi per calmare un po' la tensione tra Dan e Emma.
Marco era un ragazzo molto vivace, aveva dodici anni e da subito fece amicizia con Emma.
"Allora noi andiamo."
Dissi io guardando Emma.
"Ci vediamo dopo Ali."
Disse Dan ancora arrabbiato
Andai a casa e feci la doccia, adesso dovevo scegliere qualcosa da mettere, i miei gusti erano decisamente migliorati mi misi un paio di pantaloncini color beige, tipo da esploratrice, un po larghi e una cannottiera color grigio con il logo dei rolling stones.
Uscii e andai al parco, vidi Emma e Dan parlare calmi,forse avevano fatto pace, invece Marco era seduto sullo scivolo.
"Vedo che vi siete calmati."
Dissi io sorridendo.
"Diciamo di sì."
Replicó Emma .
Dan mi prese per mano e mi porto sulla parte frontale dell'hotel, dove c'era un tavolo e delle sedie. Camminando l'erba mi solleticava i piedi, Dan mi fece sedere sulla sedia e si sedette vicino a me, tiró fuori un pacco di carte da gioco.
"Giochiamo a carte?"
Chiesi a Dan.
"Si, almeno facciamo qualcosa."
Giocammo per mezz'ora e poi incominciammo a parlare e a chiacchierare.
Stavo guardando il cielo, che era pieno di stelle...
"La vedi quella stella che brilla più delle altre?"
Chiese Dan.
"Si,stavo guardando proprio quella."
"Tu sei come quella stella nel cielo, la posso solo guardare, ma toccarla è impossibile."
Mi sentii a disagio, gli feci un mezzo sorriso e continuai a parlare
"Giochiamo a obbligo o verità "
Disse Marco.
Emma e Dan annuirono quindi io non potevo dire di no
Dopo delle sfide stupide era il turno di Dan.
"Dan, bacia Ali."
Disse Marco.
"No,non ci pensare."
Dissi ridendo.
Dan si alzò per prendermi ma io mi misi a correre per il tavolo, inciampai su un sasso e cademmo tutti e due sull'erba. Sentivo il respiro di Dan sul mio naso.
"No Dan, ti prego."
Dissi ridendo.
Lui si avvicinò ancora di più e li mi sentii a disagio.
"Dan, ti ho detto di no."
"Non ti preoccupare, non faccio cose che tu non vuoi."
Si alzò e mi aiutó ad alzarmi,guardai Marco come per dirgli 'dopo ti ammazzo ' e mi sedetti sulla sedia, quel giorno siamo stati fuori fino a mezzanotte e poi ce ne andammo a casa.
I giorni seguenti furono molto belli, oramai eravamo diventati inseparabili e Marco era cotto di Emma, stavamo fino a tardi in spiaggia e parlavamo, giocavamo a beach volley e poi di sera stavamo al parco. Mi ero dimenticata di quello che era successo tra di noi...
Erano le quattro di pomeriggio, eravamo tutti e quattro seduti sullo sdraio e stavamo parlando.
"Oggi c'è una festa."
Disse Dan.
"Bene."
Dissi io.
"Perché non venite anche tu e Emma?"
Oh, no pensai, non voglio andare ad una festa con Dan, so benissimo cosa farebbe.
"Ma stai scherzando? Figurati se mia madre mi lascia venire... Poi oggi c'è anche mio padre non penso che mi lasci venire."
"Ma tu non glielo hai ancora chiesto! Come fai a dire che non ti lasceranno?!"
"Lo so, Dan, conosco i miei genitori."
"Ah visto che non hai il coraggio di chiederglielo, ci vado io."
Dan si alzò dallo sdraio e camminó alla direzione del mio ombrello, lo rincorsi ma era troppo tardi, ormai era già lì...
"Salve."
"Ciao Dan."
Rispose mia madre.
"Oggi c'è una festa... e mi chiedevo se poteva venire anche Ali."
Mio padre mi guardò e si mise ad ascoltare Dan con attenzione.
"Ma solo voi due?"
Chiese mia madre
"No,viene anche Marco."
"E Emma?"
"Forse anche lei."
"Allora, se viene Emma , Ali può venire."
Disse mia madre con approvazione
Dan sorrise e ci allontanammo dal l'ombrellone.
"Ma sei matto?!"
"Hai visto che ti hanno lasciato?"
"Si certo, perché glielo hai chiesto tu!"
"Vabbè l'importante è che ti hanno detto di sì."
"Quand'è la festa?"
"Alle nove."
Andai da Emma e gli dissi di chiedere ai suoi genitori,anche loro approvarono,poi dissi a Emma che quando avrebbe finito di prepararsi ci vedevamo tutti sotto al mio palazzo.
"Che ne dite se domani andiamo a farci una corsetta mattutina?"
Disse Emma
"Per me va bene."
Marco e Dan approvarono
"A che ora?"
"Facciamo alle sette, e guai a te se vieni in ritardo Dan."
Disse Emma.
"Si infatti,tu sei un dormiglione."
"Non vi preoccupate,saró puntuale"
Alle sette di sera andai a casa, mi sentivo stanca e debole,mi feci la doccia e dopo mi sdraiai, poi mi resi conto che avevo la febbre... presi il termometro... cazzo 38 gradi, presi un medicinale, erano le nove meno un quarto e Emma non era ancora venuta.
Ero seduta sul divano,quando suonò il campanello,mia madre aprí la porta... erano Dan e Marco, mi alzai e andai da loro.
"Emma non è ancora arrivata."
Dissi io, Dan mi guardò e sorrise.
"Perché ridi?"
"Bello il pigiama."
Disse ridendo.
Avevo un pigiama rosa con i fiori,di faccia avevo un'aspetto da zombie,grazie alla febbre inaspettata.
"Andate voi,vi raggiungiamo dopo io e Emma."
"Potete venire da sole?"
"Ovvio,non ci mangia nessuno."
Salutai Dan e Marco e chiusi la porta.
Dopo dieci minuti.... il campanello,andai a aprire la porta,era Emma!
"Pensavo non venivi!"
Emma aveva messo una cannottiera a fiori e una minigonna di jeans e ai piedi dei sandali.
"Vatti a vestire!"
Presi il tubino bianco a puntini neri e me lo misi velocemente, andai in bagno e mi pettinai i capelli, poi mi 'truccai' con un po di ombretto brillantinato e mascara, mi misi i sandali,presi la borsa e uscii salutando i miei genitori.
La strada che portava al pub era abbastanza buia e fangosa,finalmente incominciai a vedere le luci e a sentire la musica, entrammo e al tavolo vicino al palco c'era seduto Dan e Marco.
"Finalmente!"
Disse Marco.
"È colpa di questa ritardona"
Dissi io guardando Emma
"Come sei bella oggi."
Disse Dan.
"Mi serviva un po' di trucco per coprire la mia faccia da zombie."
"Sei sempre bellissima."
Sorrisi,ma non poteva capire se ero arrossita perché ero già rossa dalla febbre.
All'inizio della serata Dan mi stava sempre appiccicato, mi dava bacetti sulla guancia e sul collo,poi mi guardava,mi sorrideva come un bambino,la musica vibrava dentro il mio corpo e mi sentivo così felice.
Dopo un po' Dan prese Emma e andarono vicino al bagno,dove c'era una specie di tunnel.
Dopo dieci minuti Emma mi chiamò e andammo li nel tunnel dove c'era Dan.
"Ali,ci proverò anche questa volta..."
"A fare cosa?"
"Sei l'unica ragazza che ho amato sempre,anche se siamo stati lontani, quando vedevo le tue foto insieme ad altri ragazzi mi veniva da piangere,per il motivo che non ero io al posto loro,e che vivevo lontano da te,aspetto sempre l'estate solo per poter vedere il tuo sorriso,e le tue smorfie,questa cosa non mi è mai successa con nessuno... io ti amo..."
"Dan,ti prego,non lo fare."
"Ali,ti chiedo solo un'altra possibilità."
"Dan,forse non hai capito che io non ti amo,ma ti voglio bene come un amico. e questa è l'ultima volta che sento questo discorsi a parte tua,ok?."
Me ne andai al tavolo e mi sedetti,dopo due minuti vennero anche Emma e Dan, lui si sedette vicino a me, non mi guardava negli occhi,stava quasi per piangere, era questo il motivo.
"Cosa c'è adesso?"
Gli chiesi.
"Niente."
Rispose senza nemmeno guardarmi
Mi avvicinai e lo abbracciai,poi gli sorrisi,ma lui era sempre mortificato. A mezzanotte io e Emma ci alzammo per andarcene, Marco e Dan si alzarono per accompagnarci...
"Non stare con il muso."
Dissi a Dan sorridendo.
"No,come posso non sorridere quando mi guardi in quel modo?"
Mi mise le mani sui fianchi e si avvicinò ,mi misi a ridere, per evitare quello che stava facendo,poi lo guardai negli occhi... erano lucidi, oh no, non voglio farlo soffrire...
Mi avvicinai un po di più a lui e chiusi gli occhi...mi baciò delicatamente poi mi morse il labbro,aprii gli occhi, e lui mi guardò...gli scese una lacrima si staccò e mi diede un'altro bacio,questa volta un po' più violento.
"Grazie,oggi sono l'uomo più felice del mondo,grazie a te."
Gli sorrisi e mi allontanai, Emma aveva gli occhi lucidi...
"Voi vi amate disperatamente,ma tu hai paura."
Disse.
"Lo amo,ma so che tra di noi non ci potrà essere niente di più di una storiella estiva."
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