XXXIII

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Gaia

La mattina dopo, vado a scuola.

All'ingresso del cortile ci sono, come ieri, Leon e Duffy.

Entrambi mi stanno guardando, e l'ultimo mi fa un cenno con il capo.

Vuole che io venga lì?

No, forse mi stava solo salutando.

Prendo il telefono in mano, per spegnerlo, quando arriva un messaggio proprio da lui.

Duffy

Dai, vieni, non ti mangiamo mica

Spengo il telefono e, titubante, li raggiungo.

Arrivo di fronte a loro tenendo la testa bassa, tormentandomi le mani.

Leon fa un passo avanti, e per un attimo indietreggio, intimorita, ma lui mi appoggia le mani sui fianchi, riavvicinandomi a sé.

Alzo gli occhi di scatto, arrossendo violentemente.

Faccio appena in tempo ad incrociare le sue iridi scure, che le sue labbra si appoggiano sulle mie.

Strabuzzo gli occhi, incredula. Lo stupore mi impedisce di reagire, non faccio in tempo a ricambiare o a fare qualsiasi altra che lui ha già allontanato il suo volto dal mio.

Ci guardiamo negli occhi, lui sembra chiedermi un permesso.

Un permesso che non esito a dargli, annuendo e alzandomi in punta di piedi, circondandogli il collo con le braccia e baciandolo.

Lui mi stringe a sé e ricambia, avvolgendomi stretta con le sue braccia.

Il mio cuore esplode nel petto.

Quanto. Lo. Amo.

Non riesco a credere... che mi stia baciando... qui, davanti a tutti... senza imbarazzo...

- Tu non hai idea... da quanto tempo io stessi sognando questo momento...- sussurra lui, sorridendomi.

Non replico, limitandomi a lasciarmi abbracciare ed avvolgere dal suo profumo. Non è più quello della prima volta che mi ha baciato.

Questo è il vero Leon.

Questo è il Leon che amo, alla follia.

Leon Faun || Un tiro e passa tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora