XXXIIX

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Gaia

Ogni volta che mi bacia mi sento più leggera, Leon mi fa stare bene come nessun'altro.

Vorrei stare stretta fra le sue braccia per sempre, ma questo, purtroppo, non è possibile.


Leon mi porta su una collina lì vicino, un po' isolata dal resto della città.

E' bellissima, sembra una di quelle rappresentazioni del paradiso, senza un'anima viva a parte gli uccelli.

Si sdraia fra le margherite, appoggiando la testa nell'erba.

Io mi siedo accanto a lui, guardando il sole che splende alto nel cielo.

Sorrido, prima di sdraiarmi al suo fianco e appoggiare la testa sulla sua spalla.

Parliamo sottovoce di qualsiasi cosa ci venga in mente, finché il cielo non inizia a tingersi di arancione e rosso e assistiamo ad un tramonto spettacolare.

- Wow- sussurro, di fronte a quel panorama.

- Bello, vero?- mi chiede lui, abbracciandomi.

- Quasi quanto te.- rispondo, ricambiando la stretta e baciandolo.

Leon mi guarda, elaborando la mia ultima affermazione.

- Grazie...- replica, mentre si gratta la testa con timidezza.

Nel rispondere, il mio sguardo si abbassa sul suo orologio, e realizzo che sono quasi le nove.

- Oddio, è tardissimo, mia madre si sarà preoccupata!- esclamo, prendendo il telefono e controllando i messaggi.

Mi aveva chiesto a che ora tornavo.

Peccato che il messaggio fosse delle 17.

Leon Faun || Un tiro e passa tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora