chapter 1

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PROLOGO

Jungkook non stava più nella pelle. Era eccitato. No anzi era elettrizzato all'idea di lasciare finalmente Busan.


Qualche settimana prima gli era arrivata l'email che aspettava ormai da due anni. Era stato assunto nel miglior studio fotografico di Seoul. Il Myeongdong.
Si era impegnato tanto dopo aver finalmente portato a termine gli studi per diventare fotografo paesaggistico. Per i due anni a seguire aveva fatto la gavetta, ed era stato sottopagato. Aveva fotografato i tramonti più belli della sua città, le piogge più fredde e i fiocchi di neve che si posavano su volti di sconosciuti, ma mai si era immaginato di ritrovarsi davanti alla grande Seoul. Saltellava sul posto con le valige in mano dopo essere sceso dal treno.

Era sera, e le luci della metropoli erano così forti che gli occhi gli bruciavano. Già si immaginava di poter fotografare quei grattacieli resi ancora più belli da quel gioco di colori. Si sentiva un po' spaesato, ma la gioia era più grande della paura di essere da solo in una città sconosciuta.

Camminò per una decina di metri prima di chiamare un taxi alzando la mano. Mise le valige nel portabagagli e poi si sedette dietro, vicino al finestrino. L'auto partì e lui rimase a guardare fuori. C'era tantissima gente ancora sui marciapiedi e nei locali, le stelle quasi non si vedevano per colpa delle luci artificiali, e quello un po' gli dispiaceva. A Busan non era insolito che si fermasse su una piccola spiaggia chiusa in una grotta, a guardare le stelle. Veramente erano parecchi anni che non succedeva più, ma un po' di tempo prima, era una cosa che faceva quasi quotidianamente. A quell'epoca, non era mai da solo a guardare quello spettacolo che il cielo gli offriva, c'era sempre lui al suo fianco...

...

"Kookie, pensi che un giorno riusciremo a fotografare delle stelle?" Jungkook, all'ora quattordicenne, si girò verso il suo amico, guardandolo con occhi grandi e luminosi " forse sì, ma dovremmo comprarci una fotocamera davvero davvero costosa per riuscirci." Taehyung, sedicenne, annuì contento e si sporse verso il suo amico d'infanzia per posare la testa sulla sua spalla "Quando finiremo le superiori voglio andare nella tua stessa università, e poi magari potremmo lavorare anche insieme." Si toccò il mento riflettendo e poi si aprì in un sorriso che riusciva sempre a far incantare il più piccolo "Magari a Seoul, che ne dici Kookie?" Alzò il capo, giusto per guardare Jungkook negli occhi. Il ragazzino sembrò pensarci su per un po', per poi annuire sospirando "Seoul sarà perfetta per noi TaeTae."

...

Jungkook scosse il capo per riprendersi da quei ricordi che tutt'ora, dopo anni e anni, continuavano a farlo soffrire. Non vedeva Taehyung da ormai otto anni. L'ultima volta che lo vide aveva sedici anni, due anni dopo quella vicenda sulla spiaggia di Busan. Era successo tutto così velocemente che la sua testa ci aveva messo un po' ad elaborare la perdita. No, Taehyung non era morto, ma se n'era andato senza neanche salutarlo. E Jungkook si odiava, si odiava così tanto, per non aver avuto il coraggio di tenerselo vicino, per averlo lasciato andare, si odiava così tanto da continuare, a distanza di anni, a chiedere perdono per essere stato un codardo.
Ma la verità è che era spaventato a morte; era ancora immaturo e non era stato capace di fare qualcosa, qualsiasi cosa, tranne che perderlo per sempre. Ormai gli anni erano passati, lui era cresciuto, ma continuava a pensare al suo amico quasi tutti i giorni. In serate come questa che stava passando, quando si sentiva solo e perso, pensava a lui, che era rimasto al suo fianco per quasi quattordici anni della sua vita.

Jungkook e Taehyung si conoscevano da quando Jungkook aveva due anni e Taehyung quattro. Le loro madri lavoravano insieme e molto spesso la mamma di Taehyung lo lasciava a casa di sua nonna, come faceva sua madre, quando i genitori dovevano lavorare per tutto il giorno.
Così erano cresciuti assieme, avevano legato praticamente subito essendo così piccoli ed entrambi figli unici, e Jungkook non riusciva a ricordare esattamente un solo attimo dove Taehyung non era con lui. Per tutti quegli anni, erano andati nelle stesse scuole, cenavano quasi sempre insieme e, nei weekend, i loro genitori li lasciavano dormire uno a casa dell'altro a turno. Poi arrivò la passione della fotografia, quando entrambi erano alle medie. Si facevano foto a vicenda per gran parte della giornata e andavano in posti un po' fuori dal paese per scattare fotografie con paesaggi più particolari e colorati. Entrambi amavano l'arte della fotografia e tutto quello che ne faceva parte, e il pensiero di stare insieme per sempre grazie a questa passione comune li eletrizzava. Ma, si sa, non sempre le cose vanno come sperato.

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