chapter 16

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Epilogo


Due mesi dopo...

"Taehyung, amore della mamma". Venne stritolato da sua madre mentre Jungkook dietro di lui con le valige rise.
"Ciao mamma". Erano mesi che sua madre, per problemi di salute del padre, non andava a trovarlo. Taehyung negli otto anni precedenti non era mai più tornato a casa sua, erano sempre stati i suoi genitori ad andare a trovarlo a Seoul; ma adesso le cose erano cambiate, perché non aveva più il timore di tornare a casa ed essere visto da Jungkook, perché adesso Jungkook era lì con lui.
"Taehyung, tesoro, entrate pure". Il padre, anche se non in perfetta forma, si spostò e fece entrare Taehyung e Jungkook accogliendogli con un dolce sorriso. "Non è cambiato molto qui". Iniziò a girare per tutta casa ispezionandola. Gli era mancata così tanto la sua piccola casa nella periferia di Busan, l'odore che sentiva gli faceva tornare in mente diversi ricordi che non si erano mai davvero persi nella sua mente. Ma quel profumo di casa li fece riaffiorare tutti con più forza, e delle foto appese catturarono la sua attenzione.

...


"Ahia!" Taehyung, all'età di otto anni, cadde dall'albero dove si era arrampicato. "TaeTae!" Un piccolo Jungkook corse verso di lui e si mise sulle ginocchia mentre guardava spaventato il suo amico. "TaeTae tua mamma ti aveva detto di non arrampicarti sugli alberi!" Taehyung stava piangendo silenziosamente ma le lacrime cadevano comunque copiose, così la piccola mano di Jungkook gli asciugò gli occhi.
"Volevo provare ad essere forte e coraggioso". Guardò il suo ginocchio, ora tutto sbucciato, e mise il broncio. "Ma TaeTae hai tempo per essere coraggioso, quando sarai grande sicuramente lo sarai!" Jungkook, a soli sei anni, era già così intelligente e maturo, al contrario di Taehyung.
"E se non riuscissi ad esserlo?" Jungkook ci pensò su prima di sorridere così tanto che i suoi occhi da cerbiatto si chiusero. "Ci sarò io a proteggerti". Taehyung rise. "Ma se sei più piccolo, come puoi proteggermi?" Taehyung davvero non capiva, e Jungkook, alle risate del suo amico, mise un adorabile broncio. "Scommettiamo che diventerò muscoloso come Batman?" Si mise in posa e fece vedere i suoi muscoli inesistenti. "Va bene allora, ma voglio essere anch'io coraggioso!"
Jungkook gli tese la mano e lo fece alzare. "Lo sarai, ma se vorrai una mano per combattere i cattivi io sarò al tuo fianco". Si tennero per mano mentre tornavano a casa di Taehyung.
"Quali cattivi?" Jungkook alzò le spalle. "Non lo so ancora, ma sicuramente ci saranno cattivi che dovremmo affrontare." Taehyung annuì e piano piano salirono verso la sua cameretta. "Ora però non dirlo alla mamma".

...

"Taehyung," Jungkook si avvicinò a lui "eravamo così innocenti". Il più grande era rimasto nel corridoio che lo portava alla sua vecchia camera a fissare una loro foto. "Eravamo bambini, amore". Gli baciò una guancia e lo abbracciò da dietro. "Già, avrei voluto rimanere piccolo così ancora per un po'..." Jungkook gli strinse i fianchi e Taehyung sentì il suo fiato caldo sul collo. "Ma non avresti potuto baciarmi". Jungkook gli morse la scapola e Taehyung rise. "Sei incredibile Jeon Jungkook". Si girò e lo baciò, tenendolo per il retro del collo, mentre le mani possessive del più piccolo erano ancora su i suoi fianchi. Iniziarono una danza di lingue e morsi che portò Taehyung a gemere nella sua bocca. "Smettila di fare così piccolo". Jungkook lo intrappolò tra il muro e il suo corpo e gli si spinse contro con il bacino, lasciando entrambi senza fiato.
Sicuramente la situazione sarebbe esplosa di passione, ma la madre del più grande li richiamò dalla cucina, facendoli staccare. "Ragazzi la cena è pronta!" Taehyung lo baciò sul collo e lasciò un umido schiocco facendo imprecare Jungkook.
"Continuiamo dopo TaeTae". E Taehyung rise.

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