chapter 2

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Taehyung viveva a Seoul ormai da otto anni. Si era trasferito subito dopo aver concluso le superiori.

Si era diplomato con il massimo dei voti e dopo qualche giorno aveva fatto le valige ed era partito verso la capitale per dare l'esame alla National University, per diventare fotografo professionista. Ci era riuscito.
Aveva passato l'esame con voti eccellenti e aveva iniziato a studiare lì per i tre anni successivi. All'età di ventitre anni aveva anche conseguito un master e si era specializzato in fotografia artistica.

Taehyung aveva iniziato ad amare i musei da quando si era trasferito a Seoul. Adorava le sculture, i quadri, e il poter fotografare dipinti e opere di grandi artisti coreani e mondiali, il che gli dava tante soddisfazioni a livello personale.
Busan gli mancava, e gli mancava anche la sua famiglia, ma il cambiare aria gli aveva fatto bene. Voleva conoscere posti nuovi e il suo lavoro glielo permetteva.
Taehyung lavorava da ormai tre anni nello studio fotografico più rinomato di tutta la Corea del sud. Si trovava in un grosso grattacielo, dove ogni piano era per un genere fotografico diverso. C'era la fotografia di moda, quella commerciale e pubblicitaria, quella paesaggistica e quella artistica, dove Taehyung lavorava. Capitava che a volte andava a dare una mano ad altri suoi colleghi che si occupavano di generi diversi, ma solitamente lui aveva il compito di girare i vari musei e fotografare le opere per poi portarle alla redazione.

Taehyung, all'età di ventisei anni, poteva dire di avere finalmente quello che voleva.
Aveva appena comprato un appartamento abbastanza grande in centro e lo stipendio era proficuo, non facendogli mancare mai nulla. Non era uno spendaccione, preferiva di gran lunga rimanere a casa a leggere che andare in qualche locale. Ma almeno una o due volte al mese il suo fidanzato lo trascinava ad Itaewon per divertimento.

Era fidanzato con Minho da due anni e mezzo. Si erano conosciuti all'università, ma si erano fidanzati solo successivamente.
Sia lui che Minho erano entrati allo Studio Myeongdong. Minho era stato assunto ancora prima di dare la tesi, mentre Taehyung ci aveva messo un po' di più. Il suo fidanzato era un fotografo pubblicitario e lavorava due piani più sotto di Taehyung, quindi si incrociavano raramente.
Minho era uno spirito libero. Gli piaceva uscire, andare in diversi locali. E fumava, e ciò non piaceva molto a Taehyung. Ma per il resto, si trovava bene. Era molto attento alle sue esigenze, o almeno così Taehyung si convinceva, e anche se non era un tipo molto dolce, Taehyung si era infatuato praticamente subito. Erano andati a letto  dopo la festa di laurea e da lì nessuno li aveva più divisi.

Con il passare degli anni, Taehyung si era tinto i capelli diverse volte, per sperimentare e per trovare il suo essere, ma alla fine era tornato castano scuro rendendo, però, i capelli mossi.
Aveva avuto parecchie difficoltà ad ambientarsi a Seoul. Fin da piccolo era sempre stato un bambino diffidente, anche se non era mai stato veramente timido. Si affezionava subito alle persone e questo gli causava problemi quando, per un motivo o per un altro, rimaneva da solo.
Adesso, alla sua età, aveva imparato a non andare mai oltre al rapporto tra colleghi o conoscenti. Aveva solo Minho e voleva che le cose rimanessero così.
Un tempo però, un amico, un fratello, ce lo aveva...

"Taehyung per favore devi aiutarmi". Jisoo, la sua collega che si occupava della gestione del personale, arrivò nella mensa comune correndo con vari fogli di curriculum tra le mani.
"Dimmi Jisoo". Posò le bacchette e si pulì la bocca con il tovagliolo di carta. "Devo assolutamente tornare a casa da mia figlia oggi e ho un colloquio con un nuovo impiegato tra meno di mezz'ora. Per favore, puoi farlo tu?" Taehyung spalancò i suoi occhi a mandorla guardandola scioccato. "Io? Perché io?" La ragazza si sistemò una ciocca corvina dietro l'orecchio e si morse il labbro. "Ho chiesto già ad altri ma hanno rifiutato. Ti prego!" Taehyung difficilmente riusciva a dire di no alle persone, così annuì, non troppo contento, facendo sorridere la collega. "Grazie Tae! Ti devo un favore!" Sperava solo che le cose andassero bene.

Taehyung era appena entrato nell'ufficio di Jisoo, si era seduto alla sua scrivania, e stava aspettando l'arrivo del ragazzo per fare il colloquio.
Il nuovo impiegato era stato preso dopo aver provato a fare domanda per due anni. Taehyung stava leggendo la sua cartellina che aveva inviato per email e un particolare gli saltò all'occhio. "È di Busan?" Rimase immobile per qualche secondo a fissare il curriculum e poi spostò lo sguardo sul nome.
"Signor Kim?" Con la faccia bianca per lo shock, Taehyung alzò lo sguardo sulla segretaria di Jisoo, deglutendo. "Signor Kim?" Taehyung scosse la testa e annuì, senza dire una parola, e la ragazza fece entrare il nuovo impiegato. Taehyung aveva lo sguardo basso e non riusciva ad alzarlo, neanche quando la sua voce lo chiamò. "Mi scusi il ritardo, ma Seoul è troppo trafficata per i miei gusti". Sentì il suo sguardo sul viso,  lentamente alzò la testa, fino ad incontrare gli occhi grandi di Jungkook.

Jungkook, quell'amico di infanzia di cui si era innamorato alle superiori. Jungkook, quel ragazzo che aveva baciato, quello che lo aveva rifiutato. "Taehyung?" Anche il ragazzo di fronte era diventato bianco e la sua mano tremava visibilmente "Jungkook, da quanto tempo". La voce era bassa e tremolante. Aveva stirato un sorriso fintissimo per rimanere calmo, ma dentro stava morendo.
Jungkook non era sicuramente messo meglio. "Che strana coincidenza, io non ci posso credere". Taehyung avrebbe voluto rispondere ironicamente, ma preferì aggiustarsi gli occhiali che portava solo al lavoro e prendere una penna.
"Allora, mi faccia vedere pure il suo portfolio". Jungkook scoppiò in una risata e i suoi capelli mossi e lunghi si mossero. "Mi dai del lei adesso?" Il fotografo sospirò guardando il suo vecchio amico che aveva ancora il sorriso ad incorniciargli le labbra "Non posso essere amichevole adesso Jungkook, ma professionale. Quindi, per favore, mi faccia vedere le sue fotografie, e poi parleremo dello stipendio e degli orari."

Jungkook fissava Taehyung mentre questo era concentrato ad esaminare ogni sua foto ed a scrivere qualcosa al portatile. Erano otto anni che non lo vedeva, e averlo davanti gli stava facendo uno strano effetto. "Perfetto. Sei, cioè voglio dire, lei è molto bravo, e le foto sono artistiche ma pulite, complimenti". Sorrise, e Jungkook lo seguì a ruota avvicinandosi un po' di più con il corpo "Taehyung?" Il più grande lo guardò, e Jungkook gli tolse gli occhiali, facendolo imbarazzare. "Sono felice di averti rivisto". Taehyung annuì e abbassò il viso tutto rosso. "Anch'io Kookie". Il moro si alzò e, senza che Taehyung potesse far niente, lo abbracciò forte, tenendolo per la vita. Taehyung lo abbracciò di rimando, e il suo cuore prese a martellare nella cassa toracica.

Quando si staccarono, Taehyung gli fece firmare il contratto e gli spiegò come funzionava. Non riuscì più a dargli del lei, per lui era sempre il suo Kookie. "Allora spero che questo posto di lavoro ti dia tante soddisfazioni, per me è stato così". Si abbracciarono di nuovo, e per entrambi fu un sollievo toccarsi. Jungkook gli preso il viso e lo scrutò per qualche secondo, fino a che non si staccarono velocemente per colpa della ragazza di prima, che richiamò Taehyung per e fargli firmare diversi documenti. Jungkook rimase di fianco a lui finché il direttore del reparto di fotografia paesaggistica non lo chiamò invitandolo a seguirlo. Taehyung si girò verso di lui e si salutarono silenziosamente, sapendo che, da quel giorno in poi, si sarebbero rincontrati.








Siamo solo al secondo capitolo ma prometto che la storia diventerà più interessante.
Avrà penso sui 15 capitoli o poco più  ma vi farò innamorare ( spero) della loro storia! Alla prossima ~ @taekookitaly

Revisione by BlueMeri___

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