Taehyung si irrigidì alla vista del suo fidanzato. Aveva una brutta, bruttissima, sensazione.
"Mi fai entrare piccolo?" Taehyung non rispose ma andò ad aprire la porta velocemente, non volendo sembrare sospetto.Quando Minho entrò nel suo appartamento, posò i fiori sul piccolo mobiletto dove erano state appoggiate le chiavi di casa, si tolse i costosi mocassini ed entrò definitivamente. "Pensavo dormissi già TaeTae". Taehyung negò nervosamente con la testa, e fece un passo indietro quando il suo fidanzato si avvicinò a lui. Quel gesto non passò inosservato al più grande, ma non disse nulla.
"Come mai sei qui a quest'ora?" Taehyung stava tremando e non capiva neanche il perché. "Era da un po' di giorni che non ti vedevo amore, mi mancavi".
A Taehyung venne da vomitare a quelle parole. Dopo che lo aveva ridotto in quello stato, aveva pure la faccia tosta di venire a casa sua e di fare finta di niente. Taehyung comunque, non disse nulla; si spostò verso la cucina e tirò fuori due calici e una bottiglia di rosè.
"Grazie piccolo". Taehyung gli servì il vino e poi se ne versò un po' anche per sé.
Non amava il rosè, preferiva di gran lunga il vino rosso, ma doveva bere qualcosa per alleviare la gola troppo secca. "Come è andata al lavoro oggi?" Taehyung sorseggiò un goccio di vino e poi si pulì la bocca. "Bene". Anche la voce era tremante e sussurrata, sentiva che da lì a poco sarebbe successo qualcosa.
"C'è qualcosa che ti turba?" Minho si avvicinò al suo viso e lo fisso con quello sguardo che a Taehyung metteva i brividi. "Io-io.." Dannazione, perché doveva essere così debole? Il suo fidanzato alzò un sopracciglio e gli sfiorò la guancia.
"Io non-sono solo stanco". Aveva optato per una scusa bella e buona, ma era in completo panico e non sapeva cosa dire.
"Pensavo di passare la notte qui". Taehyung spalancò gli occhi e Minho sorrise guardando l'ora sull'orologio d'oro bianco. "Se vuoi andiamo a letto già a quest'ora". Posò il calice sul tavolo, incurante di non averlo finito, ed afferrò il polso di Taehyung, facendolo sussultare spaventato.Lo trascinò fino alla camera da letto e Taehyung sperò con tutto il cuore di non cedere e di non scoppiare a piangere davanti a lui. Sapeva benissimo che Minho quando si fermava a dormire con lui era perché voleva fare sesso. Non si era mai fermato solo per compagnia, ogni volta che il suo fidanzato gli faceva visita a mezzanotte era solo per la voglia di scopare.
"Taehyung" una scarica di brividi gli percorse la schiena e si girò verso di lui lentamente. "Vieni qui". Minho battè una mano sul materasso per invitarlo a farsi più vicino. "Io... Minho sono stanco, magari potemmo rimand-". Si bloccò all'occhiata di fuoco che il suo ragazzo gli riservó e si zittì all'istante, avvicinandosi a lui. "Siediti". Quanto odiava quegli ordini detti con tanta cattiveria. Minho fece un sorriso compiaciuto all'ubbedienza di Taehyung, e alzò una mano per iniziare a spogliarlo.Taehyung stava trattenendo le lacrime. Non voleva farlo, non voleva più farlo con lui. Voleva sentirsi amato, voleva fare l'amore, voleva Jungkook.
Desiderava veramente tanto essere tra le braccia del suo vecchio amico in quel momento; anche quando Minho lo spogliò completamente e lo girò a pancia in giù, dicendo "fammi vedere qualcosa di bello", riferendosi al suo culo, Taehyung si immaginò Jungkook che lo baciava e lo acarezzava. Al posto delle mani forti e violente di Minho, si immaginava quelle grandi e morbide del suo Kookie. Il suo Kookie che lo guardava sempre con quegli occhi grandi e pieni di stelle.Minho lo scopó senza prepararlo. Entrò in maniera secca e decisa, facendolo urlare e facendogli terminare quella fantasia dolce e passionale che vedeva quando chiudeva gli occhi. Jungkook scomparve dalla sua mente per colpa della troppa forza bruta che Minho ci stava mettendo. Lui piangeva e l'altro affondava in lui gemendo e ansimando in preda al piacere. Non era gentile, anzi, Taehyung sentiva così tanto bruciore che sembrava che si fosse squarciato il perineo.
Aveva male, e anche se adesso lo pregava, lo supplicava, di smettere, Minho sembrava essere più violento delle altre volte. Era come se percepisse un cambiamento in Taehyung. Come se capisse che lo stava per perdere. Ma la realtà dei fatti, ancora una volta, fece capire a Taehyung che non era libero.La tortura durò troppo per lui. Dopo mezz'ora di pianti, urla di dolore e schiaffi sulle natiche, Minho venne dentro di lui, mordendogli una spalla. Non lo baciò, neanche una volta. Non lo baciava mai quando finivano a letto insieme, e ogni fottuta volta Taehyung si sentiva come se gli servisse solo ed esclusivamente a svuotarsi. Gli veniva da vomitare in quel momento.
Quando Minho si alzò per andare nel bagno adiacente alla camera, Taehyung scoppiò a piangere. Era pieno di morsi e lividi. Il sedere gli faceva malissimo anche quando provava a sedersi lentamente. Era distrutto fisicamente ma, più di tutto, era distrutto moralmente.
Era vero che aveva deciso lui, convincendo Jungkook a far finta di nulla, ma, nel profondo, sperava che Namjoon trovasse una soluzione in fretta. Non poteva continuare ancora a lungo così, non ora che vedeva un barlume di speranza e che aveva di nuovo Jungkook al suo fianco. Non voleva più essere quel Taehyung.Minho tornò in camera e si mise a letto. "Vado-vado a farmi una doccia, tu dormi pure". Scappò in bagno dopo aver recuperato il telefono e aprì il getto della doccia. Compose il numero di Jungkook e aspettò. Quando, alla terza chiamata, il suo amico non rispose, Taehyung sospirò e si sedette sul gabinetto, decidendo di scrivergli.
A Kookie :
Probabilmente starai dormendo, volevo solo dirti che non vedo l'ora di poterti vivere alla luce del sole, e vorrei avere la forza di non avere più paura . Sogni d'oro Kookie♡Inviò il messaggio e poi andò in doccia cercando di lavar via non solo lo sporco dello sperma che gli colava dalle cosce, ma anche l'umiliazione che lo stava mangiando vivo in quel momento.
Quando tornò in camera, Minho stava russando. Sbuffò, ma al contrario delle altre volte non rimase lì con lui ma andò sul divano. Aveva un'altra camera da letto ma pensava che, se Minho si fosse svegliato, almeno lo avrebbe visto addormentato sul divano, come se si fosse appisolato senza farlo apposta, invece che vederlo in una camera matrimoniale, segno di una sua decisione. Si accoccolò al grande cuscino e strinse il telefono tra le mani pensando a Jungkook, prima di addormentarsi dolorante e pieno di vergogna.Il mattino seguente, quando si svegliò, andò in camera e svegliò il suo fidanzato. "Dobbiamo andare al lavoro". Lo scosse per una spalla e il più grande aprì un occhio. "Buongiorno barboncino". Taehyung fece una smorfia e andò vicino all'armadio iniziando a vestirsi. "Oggi mi fermo un po' di più, quindi è meglio che andiamo con due macchine".
Sentì Minho avvicinarsi, ma non si girò. "Okay". Gli baciò una spalla, facendo nauseare Taehyung, e poi andò a cambiarsi in bagno.Quando Minho lo raggiunse vicino alla porta di ingresso, Taehyung sperò che l'altro non gli chiedesse di andare insieme. Purtroppo le cose non andavano mai come Taehyung voleva e quindi si ritrovò a guidare con dietro di lui l'auto berlina del suo fidanzato.
Arrivarono nel parcheggio del grattacielo e Minho lo prese forzatamente per mano, entrando nell'ascensore. "Ci vediamo a pranzo?" Taehyung scosse la testa quando l'ascensore si aprì. "Ho da lavorare, resterò in ufficio". Si girarono per uscire e, davanti a loro, la faccia spaesata e arrabbiata di Jungkook fece capolino. Minho baciò Taehyung sulle labbra facendole schioccare un pó troppo rumorosamente. "A dopo piccolo". Il suo fidanzato uscì dell'ascensore e sorpassò Jungkook sorridendo con arroganza.
"Kookie". Taehyung si avvicinò al suo amico che teneva i pugni serrati e la testa bassa. "Devo andare, sono in ritardo".
Taehyung lo capiva. Sapeva che Jungkook non era davvero arrabbiato con lui ma che gli serviva solo tempo, ma il suo cuore si spezzò un po' comunque.Revisione by BlueMeri___
- alla prossima @taekookitaly ♡
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FanfictionCompleta~ Si erano allontanati così velocemente come una folata di aria gelida. Gli anni erano passati e loro non si erano più rivisti. Ma si sa, il fato arriva sempre nel momento del bisogno, e anche quella volta, lo aveva condotto da lui... lo a...