Freedom & Love

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For you, la_Steff

Il cuore di Baekhyun risalì fino a bloccarsi in gola nello stesso istante in cui vide uno dei tanti gladiatori lanciarsi verso il ragazzo alto, dai capelli neri arruffati dalla fatica e madidi di sudore. Istintivamente portò una mano a coprire la bocca mentre l'altra la strinse intorno al braccio del ragazzo al suo fianco, che sussultò per il dolore non appena sentì delle unghie conficcarsi nella sua pelle. Il ragazzo lasciò sfuggire un mugugno dolorante ma strinse i denti e resistette. Lui stesso non riusciva a non preoccuparti per il ragazzo in quell'arena perciò sentì di non poter minimamente immaginare come potesse sentirsi l'amico. Tutto ciò che poté fare su posare la sua mano su quella stretta sul suo avrambraccio e sperare che il gesto portasse al castano un leggero conforto. Quando si voltò a guardarlo lo trovò con gli occhi chiusi mentre la mano sul petto stringeva saldamente il lembo della Tunica bianca che indossava. Sehun riportò lo sguardo sull'arena, precisamente su quel ragazzo che sfruttando la grandezza del suo corpo e tutta la sua forza riuscì a disarmare l'avversario e, dopo averlo colpito alla spalla per neutralizzarlo, lo lanciò lontano da lui mentre tutto intorno a loro si alzarono urla d'approvazione ed esultanze che nausearono lo stomaco del ragazzo. Aveva sempre odiato quell'arena in cui gli uomini venivano trattati come fenomeni da baraccone per il piacere di coloro che trovavano interessante guardare persone costrette a combattere per sopravvivere. Aveva disprezzato chiunque frequentasse le arene per puro divertimento e certamente non si sarebbe mai ritrovato in quelle fila se non fosse stato per Baekhyun e per quel ragazzo, quel gladiatore.

<<Puoi aprire gli occhi Baekhyun, è tutto finito>> gli comunicò, battendo piano la mano sulla sua.

Baekhyun aprì lentamente le palpebre, spaventato da ciò che gli si sarebbe potuto parare davanti. Le palpebre tremolarono nel momento in cui dovette combattere con la luce del sole per mettere a fuoco la vista. La sua mente si liberò da ogni paura nel momento in cui vide Chanyeol in piedi al centro dell'arena, affiancato da altri gladiatori che formavano il suo gruppo mentre la squadra perdente era riversa sul pavimento caldo e sabbioso.

L'imperatore si alzò dal suo posto si avvicinò verso il piccolo balconcino in pietra che si trovava proprio davanti ai gladiatori e, nel silenzio generale, cominciò a battere le mani in segno d'apprezzamento verso lo spettacolo offertogli. Subito tutti gli altri spettatori iniziarono a fare lo stesso. I gladiatori mostrarono il loro rispetto all'imperatore e alcuni di loro si bearono delle acclamazioni del pubblico prima di tornare nelle loro...celle. Per quanto fossero acclamati, apprezzati e alle volte persino idealizzati loro non erano altro che schiavi. Oggetti di proprietà di coloro che li compravano, sfruttati per combattimenti o per piacere da parte di donne insoddisfatte dai loro matrimoni, in alcuni divenivano persino dei soggetti da esposizione.

Chanyeol odiava quella vita. Sin dal momento in cui i suoi genitori, coloro che avrebbero dovuto amarlo immensamente, lo avevano venduto alla sola età di dieci anni come schiavo in cambio di una somma di denaro che avrebbe permesso a suo fratello maggiore di servire nell'esercito con un'armatura migliore di quella che lo stato metteva a disposizione per i piccoli proprietari terrieri. Aveva sopportato di tutto, le violenze, le malattie, lo scherno, le lotte, il venire usato come un oggetto, tutto per riuscire a guadagnarsi la gloria, la libertà, tornare dalla sua famiglia e chiedere loro se ne fosse davvero valsa la pena. Se, in tutti quegli anni, si fossero mai pentiti della scelta fatta e se quel figlio prediletto avesse portato loro l'onore per il quale a lui venne sottratta la libertà di scegliere, di vivere, costringendolo invece ad una vita di sopravvivenza. Non vi era altro che quell'obbiettivo nella sua vita, guardare per un'ultima volta negli occhi quelli che lo avevano messo al mondo e venduto come bestiame per riversargli contro tutto il suo odio.

&quot;Good Night&quot; StoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora