Tutto ciò che mi circondava non mi ha mai toccato, quando indossavo le cuffiette non c'era nient'altro se non la mia musica, mi bastava per andare avanti, non avevo bisogno di nulla. I miei amici continuavano a ripetermi che non potevo continuare così, secondo loro avrei dovuto trovarmi una ragazza ed essere uguale a loro. Essere uguale agli altri, è sempre di questo che ho avuto paura, non volevo essere come tutti gli altri, non volevo essere un semplice puntino sulla terra, avrei preferito essere la stella nel cielo, la musica mi aiutava a distaccarmi, ma mi mancava qualcosa, sentivo che mi mancava qualcosa a cui appartenere, mi mancava il cielo.
Le strade di Seoul erano trafficate già dal mattino presto, odiavo svegliarmi con il rumore delle auto, i campanelli delle biciclette di chi per non restare imbottigliato preferiva addirittura sopportare il freddo, siamo a Gennaio, quale sano di mente esce in bicicletta con questo freddo, fosse stato per me sarei andato in letargo a ottobre per poi risvegliarmi ad aprile con i primi caldi. Rimasi a fissare il soffitto per un paio di minuti prima di alzarmi dal letto, decisi di fare un doccia per risvegliarmi completamente, avevo poco tempo per far colazione così mi vestii velocemente , indossai cappello e guanti, mi arrotolai nella sciarpa e scesi in strada, il freddo mi colpi in viso causandomi dei brividi lungo la schiena, rischiavo di far tardi a lezione quindi mi tirai la sciarpa fino a lasciare solo gli occhi scoperti, misi le cuffiette e mi avviai verso l'accademia. Entrare in quell'accademia, la famosa, dura e rinomata accademia di Arti fu l'unica cosa che mi salvò dal non diventare uno spacciatore, o di far uso di qualche roba strana, si a quel tempo frequentavo brutte compagnie, l'accademia mi ha salvato, mi ha dato un futuro, ed anche degli amici, nonostante non sia una persona che ami molto la vita sociale o il socializzare, mi trovai davanti alla porta dell'accademia quando sentii qualcosa colpirmi la testa, sfilai le cuffie e mi voltai velocemente
-ma insomma, quanti libri devo suonarti su quella testa prima di ricevere un pò di attenzione?
-Namjoon, giuro che la prossima volta i libri te li faccio mangiare-
-tu impara a togliere le cuffiette almeno per dar tregua alle tue povere orecchie, e per permettermi di parlare con un amico e magari la prossima volta la tua testa si salva, datti una mossa Hoseok ci sta tenendo i posti e sta cominciando a sclerare- disse il biondo lanciando uno sguardo di intesa a Yoongi -
- io non so come faccia quel ragazzo ad essere così pieno di vita già di prima mattina- disse esasperato il rosso mentre lo seguiva fino all'aula di musica in cui avrebbero avuto lezione quel giorno.
***
-sto morendo di fame, andiamo a mangiare?-
-per una volta sono d'accordo con te Hobi, dove volete andare?- chiese Namjoon, domanda inutile, se si parlava di pranzo l'unica opzione che Yoongi e Hoseok accettavano e permettevano era la mensa dell'accademia
-mensa- dissero in coro i due
-ecco, appunto-
Dopo aver riempito i nostri vassoi e aver trovato un tavolo ci sedemmo, Namjoon a capotavola, nonostante fosse il più piccolo dei tre era il più ragionevole e sensato, era l'unico che riusciva a calmare l'indole casinista di Hobi, quando non decideva di incitarla o di unirsi ovvio, ed era anche l'unico con cui potessi parlare tranquillamente di tutto, era grazie a lui se non morivo seccato sotto le coperte, sapevo benissimo che se anche avessi saltato una sola ora in accademia sarebbe venuto in casa mia come un tornado per trascinarmici anche in pigiama, questo solo dopo avermi distrutto i timpani urlando , o semplicemente distruggermi qualcosa, perché si lui è il "re della distruzione" se qualcosa in ottimo stato finisce tra le sue mani esiste il 99,9% di possibilità che lui la distrugga, per il resto era la persona più buona del mondo. La dolcezza di Nam era aumentata dopo aver conosciuto Jin, la loro storia andava avanti ormai da qualche mese, ricordo ancora quando ci diede la notizia facendoci conoscere il ragazzo, Hobi fu così felice che saltò al collo di entrambi, mentre io , giusto per rispecchiare la mia personalità dissi a jin un bel e sentito "mi dispiace, ma apprezzo il tuo coraggio, sai che è il re della distruzione vero?" meritando una sonora risata da Hobi e jin e un pugno sul braccio da Nam. Siamo un bel trio, mi piace la loro compagnia, con loro posso essere me stesso senza essere giudicato, li apprezzo anche perché riescono a passare oltre il mio carattere silenzioso ed alle volte anche acido.
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"Good Night" Stories
Short StoryRaccolta di FF sulle diverse otp da leggere prima di andare a dormire.